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John Lasseter all'Austin Film Festival 2011
- Foto da Wikimedia Commons

 
     
RAGAZZI AL CINEMA 
Il nuovo Disney:
John Alan Lasseter
 

John Alan Lasseter è considerato da molti come il moderno Walt Disney. In sé riassume competenze come animatore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, il che non è poco. Attualmente ricopre i compiti di direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios. Ma non è arrivato a questo per caso.

Lasseter nasce ad Hollywood da una cosiddetta “buona famiglia”. Il padre era manager della Chevrolet (nota fabbrica di automobili americana), e  la madre era un'insegnante liceale della Bell Gardens Senior. Lasseter studia e si diploma al California Institute of the Arts. Qui diventa amico di Brad Bird, futuro collega di lavoro. Dopo il diploma, vivendo ad Hollywood (California), è assunto nella Walt Disney Company. Cosa fa? Il mozzo del gruppo dell'attrazione Jungle Cruise a Disneyland (ad Anaheim). Dopo alcuni anni entra a far parte del reparto animazione della Disney (Walt Disney Feature Animation), lavorando anche al famoso cartone animato Canto di Natale di Topolino.

Alla Disney, nell'animazione, usavano, per aggiungere profondità agli sfondi, la camera multipiano. Un giorno venne invitato dalla coppia di amici Jerry Rees e Bill Kroyer. Gli mostrarono una breve sequenza dell'inseguimento delle Light Cycle, realizzata per il film Tron, che uscì nelle sale cinematografiche da lì a poco. La curiosità: la sequenza era stata realizzata interamente da un computer. Fu una incredibile coincidenza, ma Lasseter intuì che questa tecnologia poteva essere utilizzata nell'animazione. Con essa si potevano creare quegli sfondi (montando sopra le animazioni tradizionali), su cui lavorava ogni giorno alla Disney.

Dopo l’intuizione, Lasseter e Glen Keane si misero al lavoro per confezionare un cortometraggio con quella nuova tecnologia. Il corto, intitolato Nel paese dei mostri selvaggi, dialogava perfettamente con il film, sulle opere di Maurice Sendak, che la Disney pensava di produrre in quel momento. Lasseter e Thomas L. Wilhite lo mostrarono alla dirigenza, spiegando che avevano intenzione di realizzare con i computer un lungometraggio, basato sulla storia di Thomas Disch, Le avventure del piccolo tostapane. A causa degli alti costi di produzione, la dirigenza bocciò il progetto, decidendo, altresì, di mettere in cantiere la storia, ma in un film costruito con tecniche tradizionali in 2D. Accantonato il progetto, Lasseter venne licenziato.

Rimasto senza lavoro, gli fu proposto di entrare nel reparto animazione della LucasFilm, dove si unì ad Alvy Ray Smith e Ed Catmull.  Era il 1982. Ad una conferenza sul tema della grafica computerizzata presentata sulla Queen Mary attraccata a Long Beach, Lasseter incontrò Ed Catmull. Si misero a discutere proprio sull’argomento della conferenza. Decisero insieme che  avrebbero iniziato un corto di animazione esclusivamente digitale. Vi avrebbero preso parte: Lasseter, come interface designer, Catmull ed alcuni altri. La storia, Le avventure di André e Wally B., fu portato a termine. Presentava la caratteristica che la computerizzazione non riguardava solo gli sfondi (come in precedenza proposto alla Disney), ma, per la prima volta, anche i personaggi.

Il cortometraggio, che era il primo in CGI, fu presentato al SIGGRAPH del 1984. Il successo portò alla ribalta la computer division della LucasFilm. Steve Jobs si rese conto dell’incredibile novità (lui che aveva fondato la Apple), tanto da convincersi ad acquistare la società. Era il 1986. Con Lasseter e tutti gli altri, Jobs diede vita alla Pixar Animation Studios, società totalmente indipendente.

Per il talento dei suoi componenti, la Pixar modificò in corsa la propria attività, divenendo, negli anni ’90, la più importante società di film d’animazione computerizzata. La Pixar, infatti, vinse due Oscar per altrettanti cortometraggi. Seguì il primo lungometraggio: Toy Story - Il mondo dei giocattoli, il primo film d’animazione computerizzata al mondo. Ha commentato Lasseter: “L'anima dei nostri personaggi è data sempre e comunque dalla storia, è quella che rende i nostri film il successo che sono. È un lavoro duro, servono tre anni/tre anni e mezzo per creare uno dei nostri film, ma è anche un gran divertimento”. Lasseter ha diretto, come regista, Toy Story e il suo seguito, A Bug's Life, e Cars. In tutti, indistintamente, ha supervisionato tutti i film d’animazione della Pixar, svolgendo il compito di produttore esecutivo.

Con la fusione della società con The Walt Disney Company, nel 2006, voluta da Steve Jobs - che divenne membro del consiglio d'amministrazione e maggiore azionista - Lasseter è tornato trionfalmente, alla Disney. Ora ricopre la carica di direttore creativo (CCO) sia alla Pixar che alla Disney. Supervisiona, inoltre, le nuove attrazioni che verranno svolte in tutti i parchi a tema della Disney nel mondo. Alla fine del 2006, ha annunciato alla stampa una nuova produzione di cortometraggi. Verranno utilizzati come banco di prova delle innovazioni tecniche. I corti potranno essere, indifferentemente, in 2D, CGI o un insieme dei due.

John Alan Lasseter ha messo in risalto, come la situazione iniziale fosse particolarmente difficile sotto il profilo tecnologico. L’uso della computer grafica all’inizio era riservata alla sola realizzazione dei loghi. La creazione tecnica dei personaggi, ha fatto sì che ne uscisse un connubio vincente tra computer e personalità “umana” degli eroi d’ogni film. Lasseter ha detto testualmente: “La tecnologia non crea i film. Le persone lo fanno. Non sei un animatore solo perché sai muovere un oggetto dal punto A al punto B. Sei qualcuno che dà vita ad un personaggio: un qualcosa che i software e la tecnologia non possono fare”.

 
 
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