John Alan Lasseter è
considerato da molti come il moderno
Walt Disney. In sé riassume
competenze come animatore, regista,
sceneggiatore e produttore
cinematografico, il che non è poco.
Attualmente ricopre i compiti di
direttore creativo della Pixar e dei
Walt Disney Studios. Ma non è
arrivato a questo per caso.
Lasseter nasce ad Hollywood
da una cosiddetta “buona
famiglia”. Il padre era manager
della Chevrolet (nota fabbrica di
automobili americana), e la
madre era un'insegnante liceale
della Bell Gardens Senior.
Lasseter studia e si diploma al
California Institute of the Arts.
Qui diventa amico di Brad Bird,
futuro collega di lavoro. Dopo
il diploma, vivendo ad Hollywood
(California), è assunto nella
Walt Disney Company. Cosa fa? Il
mozzo del gruppo dell'attrazione
Jungle Cruise a Disneyland (ad
Anaheim). Dopo alcuni anni entra a
far parte del reparto animazione
della Disney (Walt Disney Feature
Animation), lavorando
anche al famoso cartone animato
Canto di Natale di Topolino.
Alla Disney, nell'animazione,
usavano, per aggiungere profondità
agli sfondi, la camera multipiano.
Un giorno venne invitato dalla
coppia di amici Jerry Rees e Bill
Kroyer. Gli mostrarono una breve
sequenza dell'inseguimento delle
Light Cycle, realizzata per il film Tron,
che uscì nelle sale
cinematografiche da lì a poco. La
curiosità: la sequenza
era stata realizzata interamente da
un computer. Fu una incredibile
coincidenza, ma Lasseter intuì che
questa tecnologia poteva essere
utilizzata nell'animazione. Con essa
si potevano creare quegli sfondi
(montando sopra le animazioni
tradizionali), su cui lavorava ogni
giorno alla Disney. Dopo
l’intuizione, Lasseter e Glen Keane
si misero al lavoro per confezionare
un cortometraggio con quella nuova
tecnologia. Il corto, intitolato
Nel paese dei mostri selvaggi,
dialogava perfettamente con il film,
sulle opere di Maurice Sendak, che
la Disney pensava di produrre in
quel momento. Lasseter e Thomas L.
Wilhite lo mostrarono alla
dirigenza, spiegando che avevano
intenzione di realizzare con i
computer un lungometraggio, basato
sulla storia di Thomas Disch, Le
avventure del piccolo tostapane.
A causa degli alti costi di
produzione, la dirigenza bocciò il
progetto, decidendo, altresì, di
mettere in cantiere la storia, ma in
un film costruito con tecniche
tradizionali in 2D. Accantonato
il progetto, Lasseter venne
licenziato.
Rimasto senza
lavoro, gli fu proposto di entrare
nel reparto animazione della
LucasFilm, dove si unì ad Alvy Ray
Smith e Ed Catmull. Era il
1982. Ad una conferenza sul tema
della grafica computerizzata
presentata sulla
Queen Mary attraccata a Long
Beach, Lasseter incontrò Ed Catmull.
Si misero a discutere proprio
sull’argomento della conferenza.
Decisero insieme che avrebbero
iniziato un corto di animazione
esclusivamente digitale. Vi
avrebbero preso parte: Lasseter, come
interface designer, Catmull ed alcuni altri. La storia,
Le avventure di André e Wally B.,
fu portato a termine. Presentava
la caratteristica che la
computerizzazione non riguardava
solo gli sfondi (come in precedenza proposto alla
Disney), ma, per la prima volta,
anche i personaggi.
Il
cortometraggio, che era il primo in
CGI, fu presentato al SIGGRAPH del
1984. Il successo portò alla ribalta
la computer division della
LucasFilm. Steve Jobs si rese conto
dell’incredibile novità (lui che
aveva fondato la Apple), tanto da
convincersi ad acquistare la
società. Era il 1986.
Con Lasseter e tutti gli altri,
Jobs diede vita alla Pixar Animation
Studios, società totalmente
indipendente.
Per il talento dei suoi
componenti, la Pixar modificò in
corsa la propria attività, divenendo,
negli anni ’90, la più importante
società di film d’animazione
computerizzata. La Pixar, infatti,
vinse due Oscar per altrettanti
cortometraggi. Seguì il primo
lungometraggio: Toy Story - Il
mondo dei giocattoli, il primo
film d’animazione computerizzata
al mondo. Ha commentato Lasseter:
“L'anima dei nostri personaggi è
data sempre e comunque dalla
storia, è quella che rende i
nostri film il successo che sono.
È un lavoro duro, servono tre
anni/tre anni e mezzo per creare
uno dei nostri film, ma è anche un
gran divertimento”. Lasseter ha
diretto, come regista, Toy
Story e il suo seguito,
A Bug's Life, e Cars.
In tutti, indistintamente, ha
supervisionato tutti i film
d’animazione della Pixar,
svolgendo il compito di produttore
esecutivo. Con la fusione
della società con The Walt Disney
Company, nel 2006, voluta da Steve
Jobs - che divenne membro del
consiglio d'amministrazione e
maggiore azionista - Lasseter è
tornato trionfalmente, alla
Disney. Ora ricopre la carica di
direttore creativo (CCO)
sia alla Pixar che alla Disney.
Supervisiona, inoltre, le nuove
attrazioni che verranno svolte in
tutti i parchi a tema della Disney
nel mondo. Alla fine del 2006, ha
annunciato alla stampa una nuova
produzione di
cortometraggi. Verranno utilizzati
come banco di prova delle
innovazioni tecniche. I corti
potranno essere,
indifferentemente, in 2D, CGI o un
insieme dei due. John Alan
Lasseter ha messo in risalto, come
la situazione iniziale fosse
particolarmente difficile sotto il
profilo tecnologico. L’uso della
computer grafica all’inizio era riservata alla sola
realizzazione
dei loghi. La creazione tecnica
dei personaggi, ha fatto sì che ne
uscisse un connubio vincente tra
computer e personalità “umana”
degli eroi d’ogni film. Lasseter ha
detto testualmente: “La tecnologia
non crea i film. Le persone lo
fanno. Non sei un animatore solo
perché sai muovere un oggetto dal
punto A al punto B. Sei qualcuno
che dà vita ad un personaggio: un
qualcosa che i software e la
tecnologia non possono fare”.
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