BRODO DI GALLINA
Ingredienti: 1 gallina, 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di
sedano, 1 mazzetto di
prezzemolo,1 spicchio
d’aglio,1 foglia di
alloro, 3-4 grani di
pepe nero, 2-3 chiodi di
garofano pestati, 3 litri di acqua, sale.
Immergere in una
pentola di terracotta o di acciaio contenente l’acqua fredda la
gallina, pulita, privata dei fegatini ed eventualmente le uova
non nate e tagliata a pezzi.
Portare pian
piano ad ebollizione il liquido, schiumare con un movimento
circolare superficiale ed aggiungere le verdure. Più che
bollire, lasciare sobbollire e schiumare frequentemente affinché
il brodo risulti limpido. Salare con parsimonia.
Dopo circa due
ore levare la carne e filtrare il brodo, passandolo attraverso
un panno bagnato di acqua fredda o un colino. Sgrassare,
lasciandolo raffreddare ( in frigorifero per qualche ora ) e
togliendo il grasso che affiora in superficie.
Servire nelle
tazze da brodo.
MINESTRA CON
VERDURA E LEGUMI O “ MACCU DI SAN GIUSEPPE”
Ingredienti: 150 g di fagioli
secchi, 100 g di
lenticchie, 150 g di
castagne, 1 mazzo di
finocchietto di montagna, 500 g di verdura
mista di campagna.
Lasciare in
ammollo, durante la notte (o per 12 ore ), i legumi e le
castagne.
Trascorso il
tempo previsto, riunire i legumi in una pentola, il finocchietto
e le erbe di campagna, sale e pepe. Cuocere a lungo, per circa
due ore. Ultimata la cottura, condire con olio crudo, pepe nero
macinato al momento e qualche tenera foglia di verdura che è
stata tenuta da parte.
Il sapore, il
profumo e la consistenza di questa densa minestra, dagli
ingredienti umili, sono in grado di risvegliare ricordi
ancestrali.
I fagioli nella
gerarchia alimentare sono i legumi più poveri e le castagne
rappresentano il tipico cibo contadino, ma l’utilizzo delle erbe
spontanee arricchisce ed ingentilisce la preparazione.
MACCHERONI
“PERTUSATI” ALLA SICILIANA
Ingredienti: 700 g. di farina
di semola, acqua, sale, 500 g. di
ricotta.
Disporre, sul
piano da lavoro, la farina a fontana, unire un pizzico di sale
ed acqua tiepida, affinché l’impasto risulti morbido ed
elastico. A tale scopo si può aggiungere un cucchiaio d’olio.
L’impasto viene suddiviso in tanti piccoli pezzi, ciascuno dei
quali viene rotolato ed assottigliato sulla spianatoia “fino a
dare l’aspetto di una cannuccia”. Per ottenere questa forma si
posa, premendo, sul cilindro di pasta un filo di ferro; si
arrotola spingendo in avanti ed indietro, in modo da estrarre il
ferro e formare quindi il foro centrale.
Cuocere i
maccheroni in acqua salata ed in ebollizione. Farli scolare.
In una casseruola amalgamare la ricotta con il parmigiano
unendo il burro a temperatura ambiente e qualche cucchiaio di
acqua calda per favorire la fluidità del condimento.
Per conferire
densità alla pasta era consuetudine aggiungere all’acqua di
cottura erbe, legumi e persino il riso. Più semplicemente si
coceva nel brodo.
Il peperoncino, portato dagli Spagnoli, si
acclimatò e si diffuse facilmente nell’isola tanto da essere
utilizzato anche con questi maccheroni alla ricotta. |