Primo piano Argomenti Schede Anteprime Editoriali
 
Registrati My Account HOME Chi siamo  Prodotti

Carrello

Contatti Faq  Privacy Condizioni Area partner Biblioteche
 
 
   
 
 

 
 
       CATALOGO DEI PRODOTTI
 

Sommario
del Minisito

 
 

  

   Gennaio 1909
   Abitare l'emergenza

  

   Annunziata
   dei Catalani

  

  S. Maria della Valle

  

   Santa Maria
   Alemanna

  

   Necropoli
   di S. Placido

  

   Forte Gonzaga

  

   Forte San Jacchiddu

  

   Gli eremi perduti

  

   Il Gran Caffè Irrera

  

   Frammenti
   di memoria

  

   Chiesa
   di San Giacomo
 
 
 
 
 

BOOKSHOP

 

 
 
 
 
   



 

 
 

A guisa di un grande anfiteatro sorge Messina alle falde di una catena di montagne, che la custodiscono alle spalle e la liberano dai forti venti del settentrione. ...essa giace in riva al mare, sul quale stende lo storico Braccio di S. Rainero che forma, a guisa di falce, un porto, il più bello dell'Italia,

 
 
 
Guide di Messina

IL PORTO

Porto con navi a vela e Palazzata prima del 1908.
di Giuseppe Martinez, da Guida manuale di Messina, 1874
 

 
   
 

IL PORTO se non molto vasto è uno dei migliori del Mediterraneo. Esso è lavoro della natura che da sommo artista lo disegnò pria di crearlo. Sta a guardia del suo ingresso lo antico forte di S. Salvatore. Ivi esistea una chiesa innalzata dal conte Ruggero per voto fatto di fabbricarla in quel sito, se la grazia di liberare Messina dai barbari avesse ottenuta, commosso dalla vista di dodici messinesi appiccati dai Saraceni in quel luogo. Eravi anche il monastero dei PP. Basiliani, ma Carlo V nel 1546 lo fece demolire insieme alla chiesa per far luogo all'ingrandimento del forte, e li fece riedificare con magnificenza sulla spiaggia peloritana.

Nel falcato braccio del porto denominato di S. Raineri vi sono il Lazzaretto di osservazione con vasti magazzini, la torre della Lanterna edificata nel 1566 sul disegno di Montorsoli delle cui opere parleremo appresso, il bacino di carenaggio di recente costruzione, e la cittadella, fortezza di prim'ordine, capace di una guarnigione di 6000 uomini, e munibile di 300 cannoni, fatta costruire da Carlo II dopo la famosa rivoluzione del 1774 per eterno freno dei malcontenti. Durante la sommossa del 1848 tormentò vilmente la città cannoneggiandola, e nel settembre del 1849, per proteggere l'assalto delle orde borboniche lanciava bombe incendiarie che distrussero molti edifizi. Da ciò il ben meritato epiteto di Re Bomba dato a Ferdinando II.

Ora, mercé il patriottismo dei cittadini, è scomparso ogni vestigio di bombardamento e di case incendiate. Notasi che per aversi lo spazio necessario per costruire la cittadella nel 1680, furono demolite varie chiese, monasteri e molti edifizi pubblici e privati che insieme formavano uno dei più belli rioni della città.

Nel 1860, dopo brevissima ed ostentata resistenza o piuttosto dimostrazione, la guarnigione napolitana la rese al Generale Cialdini, e così cadde la temuta, ma non inespugnabile rocca.

   
 
 
 
 
 
 
 
  Brani tratti da: AAVV, Guide di Messina, Ottocento,  Experiences, 2008.
 

 
     
 
Experiences S.r.l. - Servizi per la promozione e lo sviluppo di attività culturali e ambientali - Copyright © 2004-2009. Tutti i diritti riservati - E-mail: info@experiences.it - Schermo 1024 x 768