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Continuando il
cammino per l'istessa via s'incontra sulla destra il teatro
massimo, edifizio moderno degno di una città cospicua qual'è
Messina. Comprende cinque ordini di palchi con N. 23 per ognuno,
ben decorati con ornati a stucco in oro. Nella platea vi sono N.
260 sedie e tre file di posti distinti. Comode e ben ricacciate
sono le scale che menano ai palchi per larghi anditi a pareti di
stucco lucido. In generale ben distribuita la pianta. Un portico
a tre arcate ornato di colonne doriche sul quale soprastà un
loggiato di ordine ionico ad imitazione di quello dell'antico
tempio di Minerva Poliade in Atene, forma la parte di centro del
prospetto con sufficiente aggetto pel passaggio delle carrozze.
Corona il loggiato un gruppo marmoreo di statue colossali,
rappresentante il Tempo che scopre la Verità, soggetto che non
ben si addice ad un tempio di Tersicore. Il portico corrisponde
convenientemente all'uso cui è destinato, ed ai lati del
medesimo vi sono due magnifiche sale di aspetto che furono
diversamente addette per caffè e gabinetto di lettura. Nel primo
piano ci è il Casino della Borsa, nobile appartamento con
sontuosa galleria sfarzosamente ornata, tenuto da una società di
distinti cittadini, piacevole ritrovo dove si ricevono i
forestieri, i quali accolti con somma cortesia ed affabilità dai
soci, possono passare piacevolmente il tempo. Nel secondo piano
vi sono le scuole comunali di canto, musica e ballo, ed inoltre
gli appartamenti tenuti dai soci del Gabinetto di lettura, messi
pure con molta eleganza. E anch'esso un luogo di piacevole
intrattenimento, e coi mezzi di cui può disporre la società per
l'esteso numero di soci, diverrà ben presto un appartamento
sontuoso per passarvi piacevolmente le serate in amichevoli
ritrovi.
Il prospetto
principale del teatro per concetto non ben risponde al carattere
che rappresenta. La parte di centro più depressa delle parti
laterali riesce meschina perchè non signoreggiante, come di
regola, ed il gruppo delle statue alle quali fa base uno
sconveniente e pesante dado, maggiormente lo schiaccia. Tal
gruppo disarmonizza col prospetto per sbagliate proporzioni
delle statue che sembrano di non essere state fatte nè pel
teatro, nè per stare a quel poco elevato sito.
Il prospetto
posteriore non ha nulla di appuntabile. Le sagome delle
modanature in generale si distinguono pel gusto con cui sono
state disegnate, e per accurata esecuzione. Nell'insieme il
teatro è un magnifico edifizio; esso fu inaugurato nel 1851 e la
spesa per la costruzione ascese a lire 1,485,225. |