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del Minisito

 
 

  

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A guisa di un grande anfiteatro sorge Messina alle falde di una catena di montagne, che la custodiscono alle spalle e la liberano dai forti venti del settentrione. ...essa giace in riva al mare, sul quale stende lo storico Braccio di S. Rainero che forma, a guisa di falce, un porto, il più bello dell'Italia,

 
 
 
Guide di Messina

LA FONTANA DEL NETTUNO

Messina, fontana del Nettuno alla Marina prima del 1908.
di Grosso-Cacopardo, da Guida per la città di Messina, 1826
 

 
   
 

Lungo questa sorprendentissima strada s'incontra la celebre fontana di Nettuno opera incomparabile del tante volte lodato Fra Gio. Angelo. Posa la gran pila di figura parallelogramma sopra tre gradini , avente li due lati quello cioè di fronte alla strada, e quello che guarda il mare di doppia lunghezza degli altri due. Gli angoli sono troncati, e danno ricetto a quattro vasche minori, nelle quali per otto maschere diverse divinamente scolpite si versa l'acqua dalla pila maggiore: sotto l'orlo di questa si leggono incisi i seguenti distici parto incomparabile della mente creatrice e sublime del nostro Maurolico; e qual penna migliore della sua, potea decorare un'opera tanto insigne dello scarpello del frate? Nel lato maggiore che guarda la strada.

Regnorum hæc meta est, Carolo simul atque
Philippo.

Hic terra invictis, hic famulantur aquæ.
Dignus hic est Musis, hic dignus Apolline fons est

Bellorophonteis anteferendus aquis. 

E nel lato che guarda il lido  

Dum recipit quassas falx hic Saturnia puppes
Neptunus dulci fonte propinat aquas.
Dat placidum pelagus, dat juppiter ecce serenus Hic maris, hic nemorum ludere posse Deas. 

Dal lato di mezzo giorno  

Desere montanos jam desere Cynthia·saltus,
Hic tibi dat fontem, dat tibi Zancla domum.

E dall'opposto lato

Sicelides Nymphæ gelidis e fontibus ortæ
Obsequimur meritis Urbs generosa tuis.

Nel mezzo della descritta gran pila s'inalzano tre piedistalli; quello di mezzo più alto, è fiancheggiato da quattro cavalli marini, e di alcuni delfini che spillano acque, ed è ornato colle armi reali, e della Città, con otto maschere intorno due per lato dalle quali ancora schizzano sgorghi d'acqua: sopra di esso sta ritto il gran colosso di Nettuno di palmi 16 d'altezza tutto nudo, col capo ornato d'erbe marine, con lunga barba così morbidamente scolpita, che giureresti d'esser bagnata, e vedervi stillare l'acqua marina: egli impugna colla sinistra il Tridente, e stende maestosamente la destra, imponendo calma alle tempeste. Sotto i suoi piedi all'intorno si legge anco il sequente: 

Hic pelagi Rector fremitum dediscit et iram,
Hac recreat fessas in statione rates.
 

Alla destra, ed alla sinistra sopra i due minori piedistalli si vedono incatenati i due mostri Scilla, e Carridi. Qui si che il Frate toccò l'apice del sublime nell'espressione di questi due inimitabili colossi: essi sono ira-spiranti dal volto, dagli occhi, e dalle narici, e mentre, con savio accorgimento proprio di così divino maestro, Scilla stringe i denti quasi profferendo il suo nome, spalanca l'altra la bocca, che ti sembra udire pronunziare Cariddi.

Lo Scultore le figurò in due donne dal mezzo in sopra, e di squamoso pesce poi le diede ambe l'anche, con tal magistero avviticchiate ed annodate, che non può immaginarsi come lo scarpello abbia potuto introdursi in tutti quelli trafori. Otto teste di latranti cani cingono i fianchi di Scilla, ed è ammirabile con quanto magistero sono questi scolpiti, e con quanta diligenza sono trattati i capelli, le alette, le squame, e tutte le altre minute parti di così grandiosa composizione. Sotto questi anche si leggono i seguenti versi, cioè sotto Scilla:   

Impia nodosis cohibetur Scylla catenis.
Pergite securæ per freta nostra rates. 

E sotto Cariddi 

Capta est prædatrix siculique infamia ponti,
Nec fremit in mediis sæva Caribdis aquis.

Non lungi da questa fonte s'inalza sopra elevato piedistallo di marmo, di figura rotonda, la statua colossale di bronzo di Carlo III erettagli nel 1757; opera ragguardevole del nostro scultore Giuseppe Buceti.

   
 
 
 
 
 
 
 
  Brani tratti da: AAVV, Guide di Messina, Ottocento,  Experiences, 2008.
 

 
     
 
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