Di questo
forte non sapremmo indicare l’origine e l’antichità, ma ci è
lecito argomentare ch’esso abbia veduto sopra di sè passare non
pochi secoli e non leggieri avvenimenti.
Una
iscrizione, che conservasi tuttavia accomandata al suo cantone
sud-est, ci fa credere ch’ei lottò con la potenza del mare da
cui fu vinto, sebbene in seguito sia risurto. Ecco la
iscrizione:
D. O. M.
Regnante Fhilippo Rege invictissimo. Senatores Bartolomeus Papardo,
D. Almerius De Joanne Baro Sollatii, Joannes De Puteo Baro Gurafi,
Vincentius Celi, D’Andreas Celi, Simon Foti. Propugnatum hoc contra Mauros
a nostris antiquitus erectum postea Injuria
neptuni dirutum non sine labore denuo restaurare decreverunt - anno
MDCXXXI.
Sino al 1848
scorgevasi al sud una pusterla della quale faceasi pensiero
valersi in quel tempo per minarlo e far mancare al borbonico
soldato un propugnacolo di tirannide.
Da codesto
forte D. Blasco stendesi una lunga muraglia fabbricata dal Duca
di Usseda vicerè di Sicilia nel 1688, la quale va a congiungersi
con la cittadella che fu rizzata come dicemmo dopo le guerre
civili de’ Merli e Malvizzi e precisamente secondo il Gallo nel
1681 (64). |