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Sommario
del Minisito

 
 

  

   Gennaio 1909
   Abitare l'emergenza

  

   Annunziata
   dei Catalani

  

  S. Maria della Valle

  

   Santa Maria
   Alemanna

  

   Necropoli
   di S. Placido

  

   Forte Gonzaga

  

   Forte San Jacchiddu

  

   Gli eremi perduti

  

   Il Gran Caffè Irrera

  

   Frammenti
   di memoria

  

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   di San Giacomo
 
 
 
 
 

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A guisa di un grande anfiteatro sorge Messina alle falde di una catena di montagne, che la custodiscono alle spalle e la liberano dai forti venti del settentrione. ...essa giace in riva al mare, sul quale stende lo storico Braccio di S. Rainero che forma, a guisa di falce, un porto, il più bello dell'Italia

 
 
 
Guide di Messina

RIVIERA SUD




 

 
 

 
   
 

La Riviera da Messina a Giampilieri (tramvia a vapore) è disseminata di numerosi villaggi, taluni dei quali adagiantisi pittorescamente sui fianchi delle belle e verdi colline, al disopra della costa, passano sotto l'occhio di chi percorre lo stradale sulla tramvia a vapore, come at­traverso un immenso teleoscopio. Non vi ha alcuno di questi paeselli, sopratutto quelli del monte, che non possegga nella modesta sua chiesa parrocchiale o in ora­tori pitture, sculture ed oggetti d'arte di ogni maniera, così che) l’amatore con frutto potrà intraprenderne l'escur­sione.

 A Bordonaro (2297 ab.) la parrocchia ha un buon prospetto affiancato da un campanile del '500, e nell'in­terno conserva una statua della Madonna, la prima opera conosciuta di Antonello Gagini (1498). - Gazzi (2554 ab.) sta sulla via maestra; nella chiesa di S. Nicolò, ampia, a tre navate, vi è sopratutto notevole la tavola con la Madonna del Rosario di scuola messinese del XVI sec.­ Da Gazzi si passa a Contesse (1454 ab.) nella cui parroc­chia sono altri quadri. - A Pistunina (775 ab.) si visita il castello feudale e la chiesa parrocchiale, la quale trae maggior decoro dalla pregevole tavola con S. Nicolò su fondo  dorato segnata a piè del nome del committente, Giovanni Camarda, e datata 1441.

Poco lungi è S. Lucia (957 ab.) e nell'alto, a d., San Filippo Inferiore (626 ab.) e  S. Filippo  Superiore (1133 ab.). A 7 km. la tramvia traversa Tremestieri (951 ab.). Per la parrocchia di questo borgo Antollello Saliba di­pinse nel 1501 un'icona con la figura di S. Domenica, protettrice del villaggio, che vi resta ancora sull'altare maggiore, ma mancante delle storie della Santa, attorno, che andarono disperse. Altra tavola è inoltre da notarsi nel 1° altare a d. con la raffigurazione della Madonna, d'ignoto autore del XV sec. Al disopra di Tremestieri stanno Larderia (939 ab.), Zaffaria (894 ab.) (il quale si vanta di possedere una chiesa ornata di affreschi di Letterio Paladino), Cumia Superiore (392 ab.) e Cumia Infe­riore (657 ab.).

Più a S. restano Mili Inferiore (1211 ab.) e Mili Su­periore (1430 ab.). A Mili Superiore il Conte Ruggero fondò l'Abazia basiliana di S. Maria ora trasformata. Nella chiesa che dipendeva da quel cenobio si conserva una la­pide, la quale ricorda la sepoltura che quivi ebbe Giordano, figlio del Conte Ruggero, morto in Siracusa.

Da Mili, per Galati Superiore (3112 ab.; alt. 750 m.) e G. Inferiore (926 ab.) si giunge a S. Margherita (903 ab.) e S. Stefano Inferiore. - Nella fiumara di Briga sta S. Ste­fano Medio (1293 ab.) nel quale rimangono gli avanzi di un castello, e dove è da osservarsi nella chiesa-madre il quadro della Madonna detta dei Giardini, riconosciuto come opera di Geronimo Alibrando (1515). Poco discosto è S. Stefano di Briga (1568 ab.). La parrocchia (S. Gio­vanni Battista) contiene buoni lavori d'arte.

Da Ponte Schiavo (stazione anche sulla rete della fer­rovia dello Stato Messina-Catania), salendo la strada che in pittoresche ritorte si svolge pel dorso lussureggiante di verde che gli sovrasta, si va (in 20 min.; alt. 155 m.) al vec­chio convento di San Placido Calonerò dei Frati Benedettini i quali trasformarono un castello feudale concesso loro dal Conte Vinciguerra d'Aragona. Il convento è celebre per avere ospitato nelle sue sale Carlo V (1535) in viaggio per Messina dopo la vittoria di Tunisi, e difatti una lapide col busto di quell'imperatore ricorda questo avvenimento. Oggi è sede della R. Scuola Agraria Pietro Cuppari. Visitando ­il vasto fabbricato interrotto da cortili colonnati, avviene di incontrare tracce della costruzione medioevale con va­ghi ornamenti di lava. Rimane in gran parte la chiesa originaria ed una torre con porta ad arco elittico, di elegante disegno (fine XV sec.). - Più in su sta Pezzolo la cui Madre-Chiesa ha una bella porta fregiata di sculture di buon gusto cinquecentistico (Antonello Gagini ?).

Cala S. Paolo (430 ab.) sorge sulla spiaggia. Antica è la sua chiesetta con opere d'arte nell'interno. Una tradi­zione vuole che qui sia sbarcato l'apostolo S. Paolo, ve­nendo da Reggio. - Non molto lungi è Giampilieri, (2319 ab.) borgata colla quale termina la giurisdizione co­munale di Messina. La Pietà, nella sua parrocchia, fu di­pinta dal Barbalonga.

Escursione interessante è quella che può farsi andando a Scilla sull'opposta punta della Calabria. I ferry-boats portano (5 corse al giorno) in 35 minuti a Villa S. Giovanni; donde per lo stradale, in un'ora, si va a Scilla che appare incurvata pittorescamente sulla spiaggia. Bella vista dall'alto del castello. Escursioni all'Abazia di S. Pietro e S. Paolo di Agrò, a Milazzo, alle Isole di Lipari, a Patti e Tindari.

   
 
 
 
 
 
 
 
  Brani tratti da: AAVV, Guide di Messina, Ottocento,  Experiences, 2008.
 

 
     
 
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