Continuando nella Via dei Monasteri,
si scorge la chiesa di Monte Vergine.
Essa, insieme al Monastero, fu
fondata nel 1457, per cura della Beata Eustochia Calafato. I quadri
che vi si vedono hanno poca importanza; quello rappresentante la
Vergine con S.Francesco e S. Chiara è una delle opere pregiate del
Quagliata. La chiesa è adorna di bellissimi affreschi, opera di
Paladino e di pregevoli marmi come pure di stupende dorature.
Segue nella medesima via il Monte
di Pietà. La chiesa (appartenente alla Confraternita degli
Azzurri) ha una spianata davanti a sé, il prospetto è di
architettura non spregevole. Questo Monte fu fondato al 1541 sotto
il nome di N. Donna della Pietà, per cura del messinese Egidio
Romano; al 1581 fu in esso instituito il Monte di prestanza, con lo
scopo di liberare i bisognosi dalla esiziale mano dello usurajo.
La chiesa contiene bellissimi quadri,
dei quali sono da ricordarsi; quello della Pietà all'altare
maggiore, dipinto dal Guinaccia e un altro di G. Cristo che porta la
Croce fatto dal Vignerio. Gli affreschi sono del Tancredi.
Raggiunta la Strada Sant’Agostino,
ch'è a pochi passi, e percorrendola verso monte, il visitatore
s'accorgerà ben tosto di tenere a sinistra una gradinata, ed a
destra la continuazione di detta strada; seguendo la quale, dopo
alquanti minuti si troverà di fronte ad un portone sopra cui è
scritto Villa Rocca Guelfonia e scorgerà a destra lo ingresso alle
Carceri Centrali. Nelle quali, salvo un'antica cisterna sulla cui
bocca stanno bassorilievi in marmo rappresentanti alcune deità dei
gentili, non vi ha altro da vedere.
La villa Rocca Guelfonia è di
spettanza privata - della famiglia De Cola - si può facilmente
accedere. Giunti al piano del fonte, lì presso, facendosi guidare da
una via a destra, si guadagna una piccola spianata confinante con
una torre ottagona che stà a cavaliere della falda orientale della
collina ed è destinata a carceri di rigore. Da detta spianata si
gode il bel panorama di parte della città, del mare e delle calabre
terre. Rifacendo la strada e servendosi della gradinata di cui sopra
è cenno, si possono visitare due chiese con Monastero: di Basicò
l'una e S. Maria dell'Alto l'altra, ambedue pregevoli per la
loro antichità; questa fondata al 1280 quattro anni dopo i famosi
Vespri Siciliani, quella al 1342. In esse si conservano magnifici
quadri, lo Spirito Santo dello Scilla e i Magi del Comandè nella
prima, e nella seconda la Sacra Famiglia del Tiziano e la
Visitazione della Vergine del Cardillo.
Tornando sui propri passi, giunto a
piè della gradinata, e percorrendo la via a destra si giunge sopra
una terrazza da cui si gode un bel paesaggio scoprendosi buona parte
della città, il porto e lo stretto del faro, e si può comodamente
osservare la chiesa di S. Gregorio fondata al 1542 sui disegni del
Calameck. Il prospetto è barocco. Il Campanile accenna al gotico,
pure l'insieme è di bell'effetto. A detta chiesa è unito il
Monastero omonimo.
La chiesa è in forma di croce greca,
le pareti sono rivestite di marmi e pietre dure a commesso a
svariati disegni, la custodia di lapislazzolo, di agate ed altre
pietre dure, il coro ricco d'intagli. Si conservano in essa e son
degni di osservazione parecchi quadri, tra i quali primeggiano: il
S. Gregorio del Barbalonga, il S. Giuseppe del Pussino ed il S.
Bernardo del Riccio.
Al centro della sala d'ingresso al
Monastero sorge un fonte ornato di cavalli marini che hanno fra le
zampe mascheroni dalle cui bocche zampillano acque, lavoro pregevole
del Brugnani.
Parte di detto Monastero per
deliberazione del Consiglio Civico è stato già mutato in pubblica
Pinacoteca, i lavori non sono ancora ultimati, ma lo saranno tra
poco.
Discendendo per la magnifica
gradinata ad Est della terrazza, si riesce nella via dei Monasteri;
a pochi passi è la chiesa di S. Anna ed in prossimità l'altra dei
SS. Cosmo e Damiano, l'una e l'altra val bene la pena di visitare
per ammirare due quadri: nella prima l'Immacolata dell'Antonello e
nella seconda la Probatica Piscina del Rodriguez, ambidue lavori
pregevolissimi.
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