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A guisa di un grande anfiteatro sorge Messina alle falde di una catena di montagne, che la custodiscono alle spalle e la liberano dai forti venti del settentrione. ...essa giace in riva al mare, sul quale stende lo storico Braccio di S. Rainero che forma, a guisa di falce, un porto, il più bello dell'Italia

 
 
 
Guide di Messina

VIA DEI MONASTERI




 

da Guida descrittiva della città di Messina, 1882
 

 
   
 

Continuando nella Via dei Monasteri, si scorge la chiesa di Monte Vergine.

Essa, insieme al Monastero, fu fondata nel 1457, per cura della Beata Eustochia Ca­lafato. I quadri che vi si vedono hanno poca importanza; quello rappresentante la Vergine con S.Francesco e S. Chiara è una delle opere pregiate del Quagliata. La chiesa è adorna di bellissimi affreschi, opera di Paladino e di pregevoli marmi come pure di stupende do­rature.

Segue nella medesima via il Monte di Pietà. La chiesa (appartenente alla Confraternita degli Azzurri) ha una spianata davanti a sé, il prospetto è di architettura non spregevole. Questo Monte fu fondato al 1541 sotto il nome di N. Donna della Pietà, per cura del messinese Egidio Romano; al 1581 fu in esso instituito il Monte di prestanza, con lo scopo di liberare i bisognosi dalla esiziale mano dello usurajo.

La chiesa contiene bellissimi quadri, dei quali sono da ricordarsi; quello della Pietà all'altare maggiore, dipinto dal Guinaccia e un altro di G. Cristo che porta la Croce fatto dal Vignerio. Gli affreschi sono del Tancredi.

Raggiunta la Strada Sant’Agostino, ch'è a pochi passi, e percorrendola verso monte, il visitatore s'accorgerà ben tosto di tenere a sinistra una gradinata, ed a destra la continuazione di detta strada; seguendo la quale, dopo alquanti minuti si troverà di fronte ad un portone sopra cui è scritto Villa Rocca Guelfonia e scorgerà a destra lo ingresso alle Carceri Centrali. Nelle quali, salvo un'antica cisterna sulla cui bocca stanno bassorilievi in marmo rappresentanti alcune deità dei gentili, non vi ha altro da vedere.

La villa Rocca Guelfonia è di spettanza privata - della famiglia  De Cola - si può facilmente accedere. Giunti al piano del fonte, lì presso, facendosi guidare da una via a destra, si guadagna una piccola spianata confinante con una torre ottagona che stà a cavaliere della falda orientale della collina ed è destinata a carceri di rigore. Da detta spianata si gode il bel panorama di parte della città, del mare e delle calabre terre. Rifacendo la strada e servendosi della gradinata di cui sopra è cenno, si possono visitare due chiese con Monastero: di Basicò l'una e S. Maria dell'Alto l'altra, ambedue pregevoli per la
loro antichità; questa fondata al 1280 quattro anni dopo i famosi Vespri Siciliani, quella al 1342. In esse si conservano magnifici quadri,  lo Spirito Santo dello Scilla e i Magi del Comandè nella prima, e nella seconda la Sacra Famiglia del Tiziano e la Visitazione della Vergine del Cardillo.

Tornando sui propri passi, giunto a piè della gradinata, e percorrendo la via a de­stra si giunge sopra una terrazza da cui si gode un bel paesaggio scoprendosi buona parte della città, il porto e lo stretto del faro, e si può comodamente osservare la chiesa di S. Gregorio fondata al 1542 sui disegni del Calameck. Il prospetto è barocco. Il Campanile accenna al gotico, pure l'insieme è di bell'effetto. A detta chiesa è unito il Monastero omonimo.

La chiesa è in forma di croce greca, le pareti sono rivestite di marmi e pietre dure a commesso a svariati disegni, la custodia di lapislazzolo, di agate ed altre pietre dure, il coro ricco d'intagli. Si conservano in essa e son degni di osservazione parecchi quadri, tra i quali primeggiano: il S. Gregorio del Barbalonga, il S. Giuseppe del Pussino ed il S. Bernardo del Riccio.

Al centro della sala d'ingresso al Monastero sorge un fonte ornato di cavalli marini che hanno fra le zampe mascheroni dalle cui bocche zampillano acque, lavoro pregevole del Brugnani.

Parte di detto Monastero per deliberazione del Consiglio Civico è stato già mutato in pubblica Pinacoteca, i lavori non sono ancora ultimati, ma lo saranno tra poco.

Discendendo per la magnifica gradinata ad Est della terrazza, si riesce nella via dei Monasteri; a pochi passi è la chiesa di S. Anna ed in prossimità l'altra dei SS. Cosmo e Da­miano, l'una e l'altra val bene la pena di visitare per ammirare due quadri: nella prima l'Immacolata dell'Antonello e nella seconda la Probatica Piscina del Rodriguez, ambidue lavori pregevolissimi.

   
 
 
 
 
 
 
 
  Brani tratti da: AAVV, Guide di Messina, Ottocento,  Experiences, 2008.
 

 
     
 
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