5/13
  DALL'ALCHIMIA ALLA PLASTICA
 

TORNA ALLA HOME DI ALCHIMIA

 

VAI ALLA PAGINA SUCCESSIVA

 
   
 BOOKSHOP
   
VIDEO
     
HOME PRIMOPIANO
 
 
   
     
   
 

   
     
 
 

Nel XVII secolo, l’Alchimia, ridotta a pseudo-scienza, denunciò la caratteristica filosofica delle sue teorie. Quella che era stata l'Ars magna, condivise lo stesso destino di altre teorie esoteriche, come l'astrologia e la cabala, apparentate tra loro semplicemente dalla superstizione. L’Alchimia si svalutò d’importanza ed uscì dagli studi universitari del tempo.
Tuttavia, il grande credito che l’Alchimia aveva goduto per millenni, non poteva scomparire da un momento all’altro. Soprattutto a livello popolare, non informato delle nuove scoperte scientifiche, l’alchimia continuò ad avere una grande diffusione. Gli alchimisti seguitavano ad avere doti di guaritori e detentori del grande sapere. Molti di questi scrissero libri sulla falsariga dei grandi alchimisti del passato, autocelebrandosi ed autoaffermandosi. Nacquero veri e propri manuali, come i cosiddetti "erbari dei falsi alchimisti".
Con l’affermazione progressiva della scienza, nel tempo, l’alchimia perse ogni prestigio intellettuale, finendo per scomparire del tutto. Solo verso la fine dell’Ottocento e nei primi decenni del secolo successivo, l’alchimia venne riscoperta, ma più come fenomeno culturale del passato, non certo per la sua “scienza”. Tra le personalità che si interessarono ad essa, vi furono, tra gli altri, lo psicanalista Carl Gustav Jung, mentre tra i primi studiosi che si interessarono all’esoterismo e all’occultismo, e quindi di alchimia, vi furono Julius Evola e Giuliano Kremmerz.

La chimica
Il termine chimica, che noi usiamo, potrebbe originare dal
kemà, l’antico libro dei segreti dell'arte egizia, da cui derivò il termine arabo al kimiaa, da cui viene la parola sia di Alchimia, che di Chimica. In effetti, chimica ed alchimia convissero nei millenni. Questo perché hanno in comune la loro funzione. La chimica, infatti, è un ramo delle scienze naturali, che si occupa della  composizione della materia e dei comportamenti da essa derivanti. Ma mentre l’alchimia effettuò le sue ricerche rimanendo nel campo filosofico ed esoterico, la chimica nel Seicento si poggiò sul metodo scientifico galileiano. Le progressive scoperte incontrovertibili, portarono, alla fine del XVIII secolo, a quella che sarà denominata come “rivoluzione chimica”, con varie interazioni con la vita sociale dell’epoca.
La chimica è tutt’altro che una branca di margine. Essa è stata definita come "la scienza centrale". La chimica, infatti, connette tra loro: l'astronomia, la fisica, le scienze dei materiali, la geologia e la biologia.