L’impostazione della chimica
moderna si ha nel XVII secolo. Il
primo passo si deve a Jean Béguin
con la pubblicazione del trattato
Tyrocinium Chymicum, dove
si ha la prima definizione
di reazione chimica. Ma è con lo
scienziato Robert Boyle che la
chimica prende corpo, tanto che il
1661 è considerato l’anno
spartiacque tra l’antica alchimia
e la nascita chimica. In
quell’anno, infatti, viene
pubblicato il libro di Boyle Il
chimico scettico, dove vengono
definite le nozioni di
elemento chimico e composto
chimico.
A Boyle seguì il
lavoro di Antoine Lavoisier (1743
– 1794), riconosciuto ovunque come
il "padre della chimica". A
lui si deve la versione iniziale
della legge della conservazione
della massa, con cui confutò la
precedente teoria “del flogisto”.
Quest’ultima fu formulata, per la
prima volta, dal chimico tedesco
Johann Joachim Becher (1635-1682)
e poi ripresa da Georg Ernst Stahl
(1660-1734), che ne precisò la
definizione. In sostanza si
supponeva un misterioso
principio di infiammabilità o
principio solforoso. Si
basava sull’osservazione dei
materiali combustibili e metalli
arroventati che nella combustione
si ossidavano. Questo processo di
“calcinazione” aveva prodotto “il
misterioso flogisto”. Tutta la
teoria fu smentita dal lavoro di
Lavoisier. Questo, inoltre,
individuò i primi elementi
chimici, quali l’ossigeno e
l’idrogeno. Proprio basandosi
sull’analisi dell’aria, ne mise in
rilievo la sua funzione nella
combustione e nella respirazione
polmonare. Da lui parte, anche, la
nuova nomenclatura della chimica.
Per tutto questo, è considerato
come lo scienziato che mise fine
alla pratica alchemica.
All’inizio dell’Ottocento (1807),
Jöns Jacob Berzelius introdusse il
concetto di "chimica organica" e
"chimica inorganica", la prima
prodotta dal regno animale (e,
quindi anche dall’uomo), e la
seconda dal regno minerale. Di
seguito, Friedrich Wöhler, nel
1828, dimostrò che si potevano
creare composti organici partendo
dalla chimica inorganica,
sintetizzando in laboratorio
l'urea. Due secoli dopo
l’uscita del libro di Boyle, nel
1869, gli scienziati Dmitrij
Mendeleev e Julius Lothar Meyer
crearono la famosa tavola
periodica, dove erano presenti gli
elementi fino a quel momento
conosciuti, tutti ordinati in base
al loro peso atomico. Da allora la
tavola periodica è andata
arricchendosi con nuovi elementi,
soprattutto artificiali, come il
tecnezio, scoperto nel 1937
dall'italiano Emilio Segrè
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