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I CASTELLI MEDIEVALI
 

     

Il Castrum, tra guerra ed urbanistica

 

Il Genio militare nell’antichità

 

Dal castrum al castellum romano

 

L’incastellamento, o la mutazione feudale


Gli elementi architettonici medievali
 

L’architettura arabo-normanna in Sicilia

 

Il mix degli stili nell’architettura normanna

 
I Castelli svevi di Federico II
 

I Castelli fortificati “alla moderna”.

 

Dall’assedio alla guerra “mobile”

 

La meccanizzazione della  guerra moderna

 
  I CASTELLI SICILIANI
   

Il Castello Maniace a Siracusa

 

Il Castello di Eurialo a Siracusa


Il Castello di Milazzo

 

Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Il Castello di Carini

 

IIl Castello Ursino a Catania

 

Il Castello di Aci Castello

 

Il Castello di Adrano

 

La Torre di Federico ad Enna

 
 

Il Castello di Lombardia ad Enna

 
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I castelli erano considerati “instrumenta regni”, controllavano gli spazi più importanti e regolavano lo sviluppo economico, fungevano come punto d’appoggio per le guarnigioni reali. Ma la distinzione delle funzioni  degli edifici è una prerogativa abbastanza recente.

Il singolo castello era progettato per racchiudere in sé, nella compattezza dell’insieme,  una molteplicità di funzioni. La fortezza poteva assolvere, allo stesso tempo, ad esigenze di natura politico-amministrativa, militare, agricolo-economica o soltanto paesaggistica. Queste imponenti opere, oltre alla loro vocazione difensiva, conservavano una loro dignità residenziale denunciata da uno studio accurato nella creazione di arredi interni confortevoli e signorili. 

Soltanto i “solacia” o “solatia” mantenevano una loro identità specifica. Essi furono luogo di sosta o sede di attività ludiche e venivano disegnati e progettati anche in funzione dell’ambiente circostante (le riserve di caccia). Federico II, durante l’amministrazione del proprio impero, era costretto ad affrontare viaggi sfiancanti e continui. L’edificazione dei palazzi imperiali rientra, quindi, anche in un piano che prevedeva un sistema di soste adeguato a fare fronte ai continui spostamenti. 

Nel 1239 vengono istituiti i “provisories castrorum”, funzionari incaricati del controllo dei castelli e della segnalazione di chi avesse l’obbligo della loro manutenzione, e i “prepositi edificorum”, funzionari addetti a presiedere alle costruzioni delle fortezze del Regno. Quelli che più spesso interloquirono con l’imperatore, attraverso una fitta corrispondenza, molto illuminante sulle vicende dell’architettura sveva, furono Riccardo da Lentini e Stefano Ronualdo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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