L’iniziale
difficoltà ad ottenere la prova
scientifica della discendenza degli
uccelli dai dinosauri, alimentò la
polemica antievoluzionista, anche tra i
non addetti ai lavori. Il
Neodarwinismo moderno, recependo il
concetto di “forma transizionale”, più che
sui ritrovamenti fossili, si basa sul
contributo dell'Anatomia comparata e della
classificazione filogenetica, per provare
l’evoluzione delle specie. Chiaramente
il numero sempre crescente di
ritrovamenti, ad oltre un secolo di
distanza, di organismi fossilizzati ha
ampliato il quadro di riferimento sulle
forme intermedie e, quindi, della
transizione. Continuano comunque le
interpretazioni antievoluzionistiche
(forse poco informate), che sono sempre
alla ricerca dell’anello mancante, e in
ogni caso avverse alla teoria della
selezione naturale di Darwin. In effetti,
la polemica attuale, spinta dai Media, non
è tanto con lo sviluppo tra specie
animale, quanto al rapporto tra scimmia e
uomo. Darwin individuava due separate
linee di sviluppo, più che altro,
parallele. In parole semplici l’uomo non
discende dalla scimmia in quanto specie
diversa. Tra le due specie, vi sarebbe al
massimo un lontanissimo progenitore.
Le scarse scoperte paleoantropologiche se
da un lato non confutano la teoria,
dall’altro lasciano gli stessi dubbi
iniziali. La scarsità, cioè, del materiale
ritrovato sui capostipiti umani non
scioglie tutti i nodi della avvenuta
dimostrazione scientifica. Tra i
ritrovamenti di fossili di ominidi vi
sono, quale esempio, il Bambino di Taung (Australopithecus
africanus), l’Uomo di Giava (Homo
erectus) e l’Uomo di Pechino (Sinanthropus
pekinensis).
Il
disorientamento e la sensazione che ci sia
ancora molto da ritrovare nell’opinione
comune, potrebbe derivare da false
scoperte, che hanno penalizzato la ricerca
scientifica. Tra le “truffe” possiamo
citare, quale esempio, l’Uomo di Piltdown.
Considerato credibile per 40 anni, si è
rivelato essere un falso derivato
dall’assemblaggio di un cranio umano con
una mandibola di orango. Un altro
“miracoloso” rinvenimento è l’Archaeoraptor
cinese, che prometteva di essere una
transizione tra "rettili" ed "uccelli". Ad
un’attenta analisi, si è dimostrato una
semplice unione tra due fossili diversi.
Per scherzo o per lucro, il danno alla
comunità scientifica è stato elevato.
Il termine “anello mancante”
(soprattutto nella sua accezione inglese
di "missing link") è divenuto, oltretutto,
un modo di dire, molto usato per chiarire
o dimostrare un’ipotesi di ricerca
scientifica.
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