Da quando
Darwin presentò alla comunità scientifica
la sua teoria dell’Evoluzione delle
specie, nel 1859, le critiche e le ipotesi
alternative sono state molte. L’insieme di
tutte queste ha creato una specie di
fronte antievoluzionista. Molte di queste
opposizioni sono considerate ascientifiche
in quanto pregiudiziali, oppure
semplicemente non dimostrate secondo il
metodo scientifico. Tuttavia, nel corso
del dibattito si sono evidenziate ipotesi
molto attente, alcune delle quali sono
state assorbite nella attuale sintesi
neodarwinista. Tra queste la teoria di
Lamarck (superata nel corso del tempo), la
teoria degli equilibri punteggiati e la
teoria del saltazionismo.
Nuovi dubbi nel dibattito
I recenti sviluppi
nella sequenziazione del DNA hanno portato
a delle obiezioni su eventi reali di
evoluzione. in ambito biologico. Nel 1997,
nell’analisi genetica di due specie di
pesci, che vivono molto distanti tra loro,
si è scoperto un gene comune.
L’impossibilità di un antenato unico,
essendosi evoluti da due ceppi diversi, ha
fatto pensare ad un caso di evoluzione
convergente, essendoci stata una selezione
del gene indipendente tra le due
specie di pesci. All’interrogativo gli
evoluzionisti osservano che i due
organismi analizzati, essendo sottoposti
alla stessa pressione selettiva, vi possa
essere la probabilità di un’evoluzione
convergente.
La chimica belga
Marie-Claire van Oosterwyck-Gastuche (nota
per le critiche sulla datazione della
Sindone di Torino) critica apertamente i
risultati ottenibili tramite la datazione
al radiocarbonio, che sono, a suo dire,
del tutto inattendibili. La prof.
Gastuche, docente di chimica fisica
all'Università di Lovanio, si è
recentemente occupata dell’interazione ed
arricchimento isotopico nei cristalli che
porterebbero a problemi di datazione. In
Paleontologia, nell’applicazione del
radiocarbonio sui fossili, i risultati
sarebbero “anomali”, falsando in avanti o
all’indietro i dati ottenuti.
L’evoluzionismo, che poggia sulla
datazione dei fossili, in base a prove
paleontologiche o geologiche, non potrebbe
costituire una scala evolutiva corretta, a
dimostrazione delle proprie teorie. La
comunità scientifica neoevoluzionista
risponde che la professoressa belga faccia
confusione tra stratigrafia relativa (che
adopera i fossili) e la stratigrafia
assoluta (che avviene sulle datazioni
radiometriche). Sul metodo radiometrico,
inoltre, poggiano analisi anche non in
presenza di fossili (come ad esempio nelle
datazioni dell'Archeano). Esistono
le datazioni incrociate o su differenti
proprietà fisiche, non relazionate tra
loro.
La
posizione di Antonino Zichichi
Anche il famoso fisico
italiano Antonino Zichichi, nel suo libro
"Perché io credo in Colui che ha fatto
il mondo" (1999), ha portato avanti
critiche da una posizione
antievoluzionista. Partendo dalla sua fede
cattolica, lo scienziato attacca
l'evoluzionismo darwiniano. Lo giudica
privo di ogni dimostrazione scientifica di
tipo galileiano. Scrive “Una teoria con
anelli mancanti, sviluppi miracolosi,
inspiegabili estinzioni, improvvise
scomparse non è Scienza galileiana” Come
tale unitamente alla teoria dimostrata,
sarebbe dovuta esserci una parallela
dimostrazione matematica. Infatti scrive:
“una teoria priva di una pur elementare
struttura matematica e senza alcuna prova
sperimentale di stampo galileiano”. La
sua convinzione è: “Ciò che distingue la
nostra specie è in realtà l'evoluzione
culturale. Possiamo ragionevolmente
discutere solo di questo aspetto.
Biologicamente gli esseri umani sono al 95
per cento uguali alle scimmie, ma più di
loro abbiamo l'evoluzione culturale, che è
il vero nocciolo della querelle. La
verità è che la Creazione è il passaggio
da materia inerte a materia vivente, ma
quale sia il mutamento nessuno è ancora
riuscito a dimostrarlo”.
E’ ovvio
che l’opinione di Antonino Zichichi non è
condivisa dagli scienziati evoluzionisti o
neoevoluzionisti. Sta di fatto che il
dibattito sia ancora aperto e che non vi
sia concordanza di opinioni. I dubbi,
quindi, sono ancora molti e, all’aprirsi
di nuove branche della scienza, nuove
discordanze li ripropongano. E’ solo un
problema di comunicazione?
|