Dalle opere di
Aristotele a quelle religiose, come, in
primis, la Bibbia, fino alle ricerche di
Linneo (che definì il termine di specie) e
della nascita delle teorie
evoluzionistiche, il concetto di
evoluzione biologica non esisteva. Tutti
gli organismi viventi erano considerati
stabili sin dalla creazione. Se vi erano
state scomparse di specie, lo si doveva a
calamità, quale il diluvio universale.
Qualcosa di simile ad una catalogazione
potevano essere la Scala naturae, nella
filosofia di Platone. Eppure sin dagli
albori della classicità il concetto di
incrocio e selezione in agricoltura era
ampiamente conosciuto ed applicato. Già
Lucius Junius Moderatus Columella aveva
scritto di incrocio, e selezione dei
vegetali con reincrocio. I suoi testi
furono riscoperti in epoca rinascimentale
e vennero ampiamente utilizzati.
Le cose cominciarono a cambiare in epoca
illuminista (XVIII secolo). Si formarono
due modi di guardare al mondo delle
scienze naturali. Il primo continuava a
ritenere immutabile la realtà, mentre il
secondo, lo riteneva un mondo dinamico in
continuo cambiamento. Tra questi ultimi vi
erano scienziati vicino al pensiero
illuminista francese, quali Maupertuis,
Buffon, La Mettrie, che, però,
rielaboravano riferimenti nel De rerum
natura di Lucrezio. Tuttavia, in tutto
il Settecento si mantenne,
sostanzialmente, la fissità degli
organismi. Lo stesso Linneo, che abbiamo
visto formulò il concetto di specie, si
mosse in questo quadro di inamovibilità,
dove egli riteneva impossibile qualsiasi
mutamento del mondo vegetale. Linneo,
inoltre, aveva come riferimento la
scala naturae d’origine medievale,
strettamente relazionata alla Genesi
biblica, alla filosofia platonica e
aristotelica, o a teorie pitagoriche, come
quelle di Timeo di Locri.
Nell’Ottocento la paleontologia iniziava a
fare i primi passi. Il ritrovamento negli
strati geologici più antichi di fossili di
specie soprattutto estinte portò una
riflessione e ad un primo
ripensamento. Il naturalista Lamarck, nel
1809, presentò la sua teoria
dell’evoluzione biologica. Egli affermò
che gli esseri viventi si modificassero
nel tempo gradualmente mantenendosi in
linea con le mutazioni dell’habitat in cui
vivono. In questo cambiamento progressivo,
negli organismi alcuni organi potevano o
potenziarsi o portare ad un'atrofia dello
stesso. Tale teoria implicava
l'ereditabilità dei caratteri acquisiti.
Da questa ipotesi nacque il lamarckismo. A
tale corrente, come capita spesso, si
contrappose un’altra dottrina: la teoria
delle catastrofi naturali. Georges L.
Chretien Cuvier compose questa ipotesi
sulla base di una giudizio diffuso: le
presenza e le modificazioni tra specie (e
quindi anche la scomparsa) si dovevano
addebitare ai grandi cataclismi, dove solo
le specie sopravvissute potevano
ripopolare il globo. La teoria darwiniana
era comunque nell’aria.
Già
all’epoca del suo viaggio sul brigantino
Beagle, in età giovanile, rilevò
una grande varietà di forme tra le specie
studiate direttamente nel loro ambiente
naturale. Dagli appunti di viaggio iniziò
una riflessione che lo portò,
cinquant’anni dopo, a formulare, nel 1859,
la teoria dell’evoluzione delle specie.
Partendo dalle teorie dell'economista
Thomas Malthus, Darwin comprese che era la
lotta per la vita l’elemento fondamentale
delle mutazioni, dove l’ambiente naturale
era cardine nel gioco selettivo.
Ciononostante, egli non dava all’ambiente
la colpa primaria delle mutazioni, quanto
la variabilità casuale delle mutazioni
genetiche. E’ a questo punto che il ruolo
selettivo dell'ambiente porta a far
vincere l’individuo che ha le
caratteristiche più adatte alla
sopravvivenza, e, quindi, alla successiva
riproduzione. E’, quindi, un problema di
adattamento.
Dopo il prevedibile
duro impatto della teoria darwiniana con
gli ambienti scientifici del tempo ed un
successivo dibattito, agli inizi del
Novecento, molti scienziati cercarono di
mettere a punto ed affinare la teoria. Vi
fu la riscoperta delle leggi di Mendel e
la contemporanea formulazione
dell'evoluzione per salti, definita
saltazionismo, e del mutazionismo.
In seguito il
biologo e matematico D'Arcy Wentworth
Thompson e il genetista Richard
Goldschmidt integrarono genetica, sviluppo
ed evoluzione. Inoltre, fu suggerito che
le nuove specie potessero comparire
improvvisamente senza stadi intermedi o
piccole transizioni. Fu creato il termine
salti improvvisi.Anche Darwin aveva
percepito la possibilità che avvenissero
mutazioni discontinue o "spot" in
particolari situazioni e che queste
potevano essere ereditate. Ciononostante
non avvalorò mai questa interpretazione.
La fusione di simili teorie con il corpus
della dottrina darwiniana ha portato
attualmente al neodarwinismo.
Quest’ultimo, detto anche sintesi
moderna si basa sulla teoria
darwiniana della selezione naturale e
sulle scoperte di Gregor Mendel sulla
ereditarietà biologica, più una serie di
contributi prodotti nell’ultimo secolo.
Tra gli scienziati che hanno contribuito
al perfezionamento della teoria biologica
troviamo: Ronald Fisher, Theodosius
Dobzhansky, J.B.S. Haldane, Sewall Wright,
Julian Sorell Huxley, Ernst Mayr, George
Gaylord Simpson e Motoo Kimura.
Verso la metà del XX secolo, alcune
scoperte collaterali hanno permesso di
affinare la sintesi neodarwinista. Per
primi W. D. Hamilton, George C. Williams,
John Maynard Smith hanno approfondito i
fondamenti molecolari della genetica,
mentre negli anni sessanta, vi sono state
alcune scoperte sulle basi biochimiche
della vita e la sequenziazione degli acidi
nucleici (anche su base matematica). Al
corpus della teoria dell’evoluzione, si
sono aggiunte, quindi, la selezione
parentale, l'altruismo e la speciazione.
I ritrovamenti paleontologici,
caratterizzati da brusche modificazioni,
hanno portato alla formulazione della
teoria degli equilibri punteggiati da
parte di Spephen Jay Gould. Tale
scienziato ha osservato, dai ritrovamenti
fossili, come vi fossero improvvise
transizioni in tempi relativamente brevi
(non previsti da Darwin). Tali cambiamenti
spiegherebbero la difficolta di ritrovare
"anelli di congiunzione" tra una specie e
l'altra.
Come si vede, gli aspetti
in gioco sono ancora molti, e la ricerca
non è, quindi, ultimata.
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