Produzione di design, in Italia,
non vuole dire solo grande
azienda. Il mercato “firmato” ,
infatti, viene interessando anche
le piccole e medie imprese.
Numerosissime piccole realtà
produttive si affacciano sul
mercato di qualità. Sono ovunque,
non solo in Piemonte e Lombardia,
ma anche in Emilia-Romagna,
Marche, Toscana e Triveneto. Il
tutto, partendo da una forte
tradizione artigianale. E’ un
rilancio di qualità diffusa, che
ci porta al top di alcuni settori
internazionali, dove il made in
Italy diventa vincente e
sinonimo di buon gusto, come la
moda, il design e gli arredamenti.
Alla fine degli anni ottanta,
numerose aziende italiane operano
un rafforzamento della propria
immagine internazionale. Vengono
chiamati specialisti nel campo
della pubblicità, ma anche nel
campo del design mondiale. E’ il
caso della campagna, Colors,
ideata e curata, per Benetton, da
Oliviero Toscani.
Diversamente, Driade, Flos e
Kartell, contattarono, tramite
Enrico Baleri, il designer
francese Philippe Starck. Questo
creerà, per
Flos, la lampada Ara
(1988) e lo spazzolino per
Fluorcaril (1989). Artemide si
avvarrà dello stiling
dell’architetto ticinese Mario
Botta, e di Herzog & de Meuron
Negli anni ottanta, si modifica
l’ottica. Una volta il design
italiano utilizzava designer
italiani. Oggi sono le aziende
italiane ad utilizzare
artisti stranieri, nel nome della
qualità produttiva italiana. Ne è
esempio il catalogo della
Cappellini o della Driade, appena
accennata. Ciononostante,
bravissimi designer italiani hanno
continuato il loro tour creativo
per aziende parimenti italiane.
Negli anni ottanta i nostri
progettisti si chiamano: Paolo
Nava, Aldo Rossi, Luca Meda, Enzo
Mari, Paolo Rizzato ed Ettore
Sottsass. Alla XVII Triennale
di Milano, del 1983, viene curata,
da Franco Raggi e Francesco
Trabucco, la mostra Le case
della Triennale. Vi
partecipano diversi
professionisti, come Paolo
Deganello, Alberto Magnaghi e
Michele De Lucchi.
Tra i
tanti tipi di design italiano, va
ricordato quello della moda.
Principalmente a Milano, ma anche
a Roma e Firenze, hanno operato
grandissimi stilisti, che hanno
fatto della città lombarda, una
delle poche capitale
dell’abbigliamento. Ma non basta,
perché alcuni di loro sono entrati
nella produzione di tessuti per
l’arredamento e nell’arredamento
stesso. E’ il caso di Nino Cerruti
e Giorgio Armani. Quest’ultimo
ha disegnato una collezione intera
sia di arredi che di accessori per
l’interior design.
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