Il
nuovo concetto di arte è un punto
di arrivo, ma rappresenta anche un
punto di partenza. Nel Settecento,
e poi soprattutto nell’Ottocento,
nasce l’industrializzazione, che
dà il via a nuovi prodotti, nuove
tecniche e nuove tecnologie.
Il nuovo concetto
di arte ed estetica, coniati in
funzione dell’arte del passato,
entra subito in crisi, nel XIX
secolo. Si affaccia, infatti, il
problema della “riproducibilità”
dell’arte e del suo censo. Nella
vita quotidiana irrompono la
fotografia, l'architettura
industriale, l'oggettistica e la
produzione per la casa. Se un
pittore poteva dipingere un solo
quadro per volta, cioè
l’originale, come considerare le
innumerevoli copie di un
fotografo?
Parallelamente
alla rivoluzione industriale
nascono le cosiddette arti
applicate. Successivamente si
entra nel campo del design
industriale. Nell'Inghilterra del
XIX secolo, infatti, si forma il
movimento artistico Arts and
Crafts. Mentre l’opera
artistica è fine a se stessa, nel
campo industriale, l’arte è
applicata alla produzione
industriale stessa. Il
progetto artistico, in questo
settore, viene interessato da
tutti quelle componenti legate
alla funzionalità, la scelta dei
materiali, l'ergonomia,
l'usabilità
ed il marketing. A tutti
questi aspetti si lega la
riproducibilità dell’opera, in
quanto necessariamente seriale. Si
oltrepassa, quindi, il livello
artigianale. I diversi oggetti
vengono ripetuti serialmente, a
prezzi più bassi, in numero
maggiore e acquistabili da tutti.
Il primo “eroe” del design fu
l’architetto tedesco Peter
Behrens. Famoso rimane il suo
rapporto con l’azienda AEG. Per
essa progettò e realizzò di tutto,
non solo la fabbrica, ma,
soprattutto, i prodotti e la loro
comunicazione pubblicitaria.
Se il concetto ed il
termine di “industrial design”
nasce negli anni quaranta, il
design è proprio di tutto il XX
secolo, anche se a livello teorico
e organizzativo, nasce proprio
negli anni ’20-’30, in Germania,
con la scuola di arti applicate
del Bauhaus, dove vengono messi a
punto gli aspetti ed i processi
produttivi, nel quadro di un arte
che diviene etica in una società
moderna e democratica. Il
designer concepisce il prodotto
nella sua interezza. Egli gestisce
tutte le diverse fasi, dal momento
creativo (l’aspetto) alle funzioni
d’uso, le caratteristiche
costruttive, la fabbricazione,
fino a quello della pubblicità,
distribuzione e vendita.
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