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  IL DESIGN ITALIANO
 

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Alla fine della seconda guerra mondiale il grande sviluppo dell’industria produce una sempre più diffusa opera di design. Iniziano a differenziarsi i vari progetti locali. Questi si distinguono, non solo per approccio, carattere e metodologia, ma soprattutto, per il paese d’origine. Nasce quindi, il design italiano, quello giapponese o quello tedesco, e così via.
Alla base del design si distingue principalmente l’apporto creativo del designer. In genere, il progetto riguarda la forma dei prodotti industriali. Ma, a volte, si va oltre l’aspetto estetico, interessando anche quello pratico e tecnico. Il designer, solitamente, ne mantiene il diritto di autore e quindi, spesso, di brevetto. I vari progetti, mantenendo il diritto dell’artista, conferiscono un diritto di esclusiva dell’oggetto prodotto. Tale esclusiva spesso poggia proprio sulla richiesta di un brevetto, ottenuto con dichiarazione sull’originalità dell’opera. La registrazione dell’oggetto permette di evitare una concorrenza, non solo tecnica ma anche artistica.

Fino al 2005, la legislazione italiana vietava la sovrapposizione sia del diritto d’autore che di brevetto. Oggi è previsto che un opera protetta di disegno industriale, lo sia anche quando vi sia carattere creativo e valore artistico. Quindi può essere richiesto il brevetto per prodotto, riferito all’utilità dello stesso, e la messa ad elenco riguardante il disegno (o design). Il Diritto d’Autore in Italia ha una validità di 70 anni a partire della data della morte dell’autore, che ne deteneva i diritti. Il brevetto, invece, parte dalla data della richiesta. Dura cinque anni, ma è possibile rimandare la scadenza per un massimo di 25 anni.
Nel caso in cui l’autore del ptodotto di industrial design sia un impiegato, il diritto d’autore spetta al Proprietario. All’impiegato rimane il diritto morale d’essere citato come l’ideatore.

I designers
Quella del designer (dall’inglese, progettista) è, attualmente, una figura professionale, che si occupa dell’ideazione di artefatti industriali di vario tipo, con competenze specifiche al settore di applicazione. Oggi, in Italia, è possibile laurearsi in tale campo, con il titolo di Dottore in Disegno Industriale. Esistono corsi di design industriale, oltre che al Politecnico di Milano e al Politecnico di Torino, anche nelle università di Roma, Palermo, Firenze, Brescia, Ascoli Piceno, Aversa, Ferrara e e negli Istituti superiori per le industrie artistiche di Urbino, Roma, Firenze e Faenza. Moltissime le università e scuole di master private nel mondo, che possono migliorare le proprie competenze.
In Italia molte sono le scuole private sul design, che se non forniscono la qualifica di Dottore, possono dare competenze più specifiche, essendo relazionate spesso direttamente con il mercato.

Come capita per molte professioni di nuovo tipo, in Italia, non esiste un Ordine dei designers. L'unico ordine professionale al quale i designers possono iscriversi è quello riconosciuto  dei Periti Industriali Laureati, che, però, non può rappresentare la complessità della propria qualifica. I professionisti fanno, allora,  riferimento all'ADI (Associazione per il Disegno Industriale). Tra i compiti dell’associazione, vi è quello di coordinamento tra professionisti e realtà industriali.
I designer applicati alla comunicazione, trovano una propria iscrizione all'AIAP (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva).
I primi designers nel nostro paese sono stati gli architetti, che si sono applicati nel disegno artigianale di mobili e arredi d’interni. Da qui, il passo, tra creazione singola e ripetizione seriale nell’industria, è stato breve. Attualmente, la professione e l’insegnamento del design si è molto approfondita e sfaccettata, in un’ottica di sviluppo e innovazione. Chiaramente alla base vi devono sempre essere le doti creative, ma anche particolari competenze tecniche specifiche in più settori. Poiché la creatività  va sempre sorretta, si richiedono una buona cultura di base e molteplici conoscenze.
Il designer può lavorare come libero professionista, in singolo, o in gruppo in uno studio associato. Può, anche, svolgere la sua attività in aziende industriali, che fanno del design una propria caratteristica commerciale.

L’industrial Design comprende, come logico, vari campi di applicazione
Ad esempio, nella grafica e nella comunicazione visiva del graphic design. Tra i settori propri della nostra epoca vi è sicuramente il Design della comunicazione. Si va dai prodotti editoriali alla segnaletica o al packaging design. Ma, da qualche anno, si è imposta la recentissima comunicazione su internet: (web design). All’interno di essa vi sono anche i designers del colore: (color design).

Il designer può, soprattutto, operare nel settore del Disegno industriale, che si occupa di beni di consumo e servizi di vario tipo, come: nelle automobili (car design), nell'abbigliamento (fashion design), nell'arredamento (furniture design) e negli elettrodomestici, grandi o piccoli, nell'illuminazione (lighting design), negli allestimenti (exhibition design), ma pure nella progettazione nautica (yacht design).

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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