11/14

DA DIDEROT A WIKIPEDIA
 

  STORIA DELLE ENCICLOPEDIE
     

Enciclopedie e dizionari

 

La lunga storia delle enciclopedie

 

Poco prima di Denis Diderot

 
  L'ENCYCLOPEDIE
   

Tentativi e successi

 

L’avventura per l’Encyclopedie

 

Lo spirito enciclopedico

 

Denis Diderot

 
D’Alembert

LE ENCICLOPEDIE NAZIONALI
   

Il binomio enciclopedia-cultura

 

Le enciclopedie di riferimento nazionale


L’Enciclopedia britannica

 

L’Enciclopedia Treccani

 
  LE ENCICLOPEDIE DIGITALI
   

Le Enciclopedie informatiche

 

Wikipedia, la cultura veloce

 
 
 
 BOOKSHOP
   
VIDEO
     
HOME
ENCICLOPEDIE
 
     
HOME PRIMOPIANO
 
 
   
 
 
   
 

   
     
 
 

L'Enciclopedia Britannica fu pubblicata per la prima volta ad Edimburgo (Scozia), tra il 1768 ed il 1771. Fu tra le prime enciclopedie generaliste in lingua inglese. Gode di grande fama e viene pubblicata ancora oggi.Il fatto che essaq, inizialmente, si rivolgesse ad un pubblico colto e agli studiosi ha accresciuto la stima di essa e la sua autorevolezza. Agli inizi dell’Ottocento, infatti, vi apparivano voci, a tema scientifico, che riportavano le ultime scoperte degli scienziati. Questo alto valore nel XIX secolo ha distinto la pubblicazione rispetto ad altre, soprattutto nel mondo di lingua inglese.
Con il XX secolo e lo svilupparsi di una società più moderna, anche il ruolo delle enciclopedie ha mutato i propri riferimenti. Poiché, in edicola, oggi, si trovano riviste accademiche, pubblicazioni specializzate, libri di testo e giornali di qualsiasi tipo, le enciclopedie non sono più portatrici di una informazione per specialisti. All’inizio del secolo scorso, esse si rivolgono ad un pubblico più ampio, alla ricerca di informazioni più sintetiche e veloci. Anche l’Enciclopedia britannica, quindi, ha subito una trasformazione. Questa si registra a partire dall'undicesima edizione.
Con la nascita dell’informatica, il digitale ed internet. La realtà editoriale è cambiata per sempre. La britannica ha, infatti, pubblicato versioni su CD-Rom e DVD. Ciononostante, l’impatto durissimo con la nuova tecnologia, non ha provocato la sua sparizione. Se Jorge Cauz, presidente di Encyclopaedia Britannica Inc., ha annunciato, nel 2010, la pubblicazione dell’ultima versione cartacea, la sua trasformazione, in linea con i tempi, è assicurata.
L’Enciclopedia  Britannica ha registrato, finora, 15 edizioni.

La sua storia
A metà del Settecento il libraio e stampatore, , Colin Macfarquhar, e Andrew Bell, un incisore, che lavorava nel settore editoriale, ad Edimburgo, idearono l’iniziativa. Grazie a William Smellie, l’editore, dal dicembre del 1768, fino al 1771, fu pubblicata l’opera, invero, di non grandi dimensioni: 100 parti e tre volumi, per un totale di 2.391 pagine e 160 incisioni. L’enciclopedia fu stampata in 3.000 copie. Dopo queste prime vendite, per allora ingenti, venne pubblicata la seconda edizione, ma stavolta con Colin Macfarquhar come editore, aiutato da James Tytler. Pubblicata dal 1777 al 1784, la Britannica contò, con la nuova edizione, 10 volumi e 8.595 pagine. L’opera, che era di arti, mestieri e scienze, si arricchì della storia e di biografie, innovando il genere e trasformandolo in una raccolta del sapere generalizzato. Ma è con la terza edizione, pubblicata nel 1788–1797, che la Britannica raggiunse il livello d’eccellenza, che gli sarà tipico nel secolo successivo. L’edizione, infatti, registrò, non tanto un ampliamento, quanto una crescita di qualità, assicurata dalla partecipazione di esperti ed accademici, la cui collaborazione fu richiesta da George Gleig, il vero coordinatore della terza edizione (prese il posto di Macfarquhar, alla sua morte). La Britannica raggiunse i 18 volumi, più due di supplementi, superando le 16.000 pagine.
Se L'Enciclopedia Francese (la rivoluzionaria) fu il prodotto dell’illuminismo francese e quella britannica dell’illuminismo scozzese, con la terzaq edizione e l’inizio del nuovo secolo, la Britannica si rivolse ad un pubblico più conservatore e filomonarchico.
Nel 1812, Archibald Constable acquistò i diritti della Britannica e la pubblicò fino al 1826 (dalla quarta alla sesta edizione). Nel 1820, i diritti dell’enciclopedia vennero acquistati dalla società scozzese, sempre di Edimburgo, di Adam & Charles Black, che ne editarono la settima e l'ottava edizione, dal 1827 al 1901.
Se Macvey Napier, ed altri caporedattori, chiamarono alla collaborazione personalità d’alto livello, la notorietà della pubblicazione, attirò molti studiosi, dall’Inghilterra e da tutta Europa. I nomi erano, senz’altro, particolarmente noti nei loro specifici campi. Tant’è che, nella settima edizione, per la prima volta, fu accluso un indice generale di tutti gli articoli e delle firme, pratica che perdurò fino all’edizione del 1974.
Verso la fine dell’Ottocento, l’Enciclopedia mostrò, con la nona edizione, soprannominata la "Scholar Edition”, un rallentamento, soprattutto economico.

La vera rivoluzione avvenne, però, con l'11ª edizione, completamente rivista nei suoi contenuti, più adatti per un mercato di massa. Il cambiamento fu suggerito dagli uomini d'affari statunitensi, che subentrati, erano divenuti, all’inizio del Novecento, proprietari dei diritti editoriali della Britannica. Se Horace Hooper, seppe curare e migliorare sempre più la Britannica, il suo successore, Sears Roebuck, la gestì con passione per circa 18 anni. Nel 1932, Il nuovo presidente, Elkan Harrison Powell, modificò le regole di aggiornamento dell’enciclopedia. Fino ad allora, infatti, le voci inserite nella pubblicazione venivano modificate ogni 25 anni circa, e sempre con una nuova edizione. Harrison Powell, invece, avviò una prassi di continua revisione delle voci, rendendola sempre più in linea con i tempi.
Dal 1943 al 1973, William Benton, il nuovo proprietario, seppe condurre la Britannica alle soglie della rivoluzione tecnologica. Benton, inoltre, istituì il Benton Foundation, che gestì l’opera fino al 1996. Nel 1968, l’Enciclopedia Britannica festeggiò i duecento anni dalla fondazione.

L’avanzare della modernità, pose la necessità di un ripensamento generale della struttura enciclopedica. Con la 15ª edizione della Britannica l’organizzazione fu mutata. Innanzitutto fu suddivisa in tre parti (Micropædia, Macropædia e Propædia). L’indice separato fu eliminato e gli articoli furono risuddivisi in enciclopedie parallele e autonome. Anche gli obiettivi furono ampliati: oltre ad essere un riferimento e uno strumento funzionale all’educazione, la Britannica doveva offrire una sistematizzazione nuova delle conoscenze umane e del sapere. Tutti questi cambiamenti furono voluti con convinzione da Mortimer J. Adler, che era in redazione sin dal 1949, e divenuto poi presidente e direttore della pianificazione dal 1974.
Come capita spesso, le innovazioni produssero polemiche a non finire, tanto che fu pubblicata una seconda versione della 15ª edizione, nel 1985. Questa versione rimase di base, fino alla pubblicazione finale, in edizione cartacea, del 2010.
La 15ª edizione fu denominata  New Encyclopædia Britannica ma chiamata spesso Britannica 3.

Dal 1994 ad oggi, con lo svilupparsi delle nuove tecnologie, anche l’Enciclopedia Britannica ha digitalizzato i suoi contenuti ed è entrata nel mondo di internet. Dal 1999 la società che la produce si è divisa in due parti: una che continuava a produrre la versione cartacea ed un’altra relazionata alla versione digitale. Dal 2001, le due società condividono lo stesso amministratore delegato, nella persona di Ilan Yeshua, che ha continuato una operazione di aggiornamento e arricchimento dell’offerta. Sono nati, così, nuovi prodotti culturali e per l’educazione, settore quest’ultimo, sempre molto curato nel corso della sua storia.
Se nel 2010 è stata pubblicata una nuova versione dell’enciclopedia, nel marzo del 2012, il presidente Jorge Cauz ha annunciato la fine delle versioni cartacee di Britannica e la sua focalizzazione sulle edizioni online e su supporti digitali.

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
  HOME  
 

 

È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi media, di testi ed immagini,
la cui proprietà intellettuale appartiene ai rispettivi autori.

 
   
Experiences S.r.l. - Servizi per la promozione e lo sviluppo di attività culturali e ambientali - Copyright © 2004-2013. Tutti i diritti riservati - E-mail: info@experiences.it - Schermo 1024 x 768