Le
enciclopedie, opere letterarie, si
rifanno direttamente alla
conoscenza umana nella sua
complessità, anche se, a volte,
sviluppano solo aree specifiche di
essa. Gli argomenti contenuti
vengono sempre ordinati e
sintetizzati. In ordine alfabetico
(ma non sempre) si susseguono le
singole voci (dette anche lemmi).
Queste riportano cose e concetti
legati ed esse, che ne illustrano
il soggetto.
L’enciclopedia
differisce dal dizionario, che si
limita, generalmente, alle
informazioni linguistiche sui
termini, sulle parole e sulle loro
definizioni, sviluppate, comunque,
in maniera meno lunga e meno
dettagliata. Dal XVIII secolo,
però, sono state editati numerosi
dizionari, che prendono un’ottica
più approfondita sul contesto
delle parole in cui esse vengono
utilizzate, e sul loro rapporto
con altri ambiti del sapere, per
cui molte opere definite
"dizionario", svolgono una
funzione di dizionario
enciclopedico. Questo accade
soprattutto con i dizionari di
settore.
Se normalmente le
enciclopedie hanno un carattere
generalista, molto spesso vengono
stampate anche enciclopedie
specialistiche, come di medicina,
geografia, scienze o altro.
Tuttavia, non sempre il taglio
generalista in un’enciclopedia è
esaustivo. Esistono, ad esempio,
anche tagli etnici, politici o
religiosi. Tra gli esempi: la
Grande Enciclopedia Sovietica,
la Jewish Encyclopedia o la
Catholic Encyclopedia. In
ogni caso le realizzazioni
variano per vastità e per
approfondimento. Può variare anche
nel target di riferimento, il
pubblico a cui si riferisce e,
quindi, alla vastità o modalità di
cui si compone. Ad esempio,
un’enciclopedia per bambini sarà
sicuramente più breve e con
modalità d’espressione
assolutamente diversa.
Come
capita spesso il termine che
indica un argomento chiarisce il
concetto. Il termine enciclopedia,
in latino encyclopædi, si
riferisce a quello greco
utilizzato da Plutarco che
significa "nel cerchio del
sapere", inteso come "istruzione
circolare", cioè, che riguarda
tutte le discipline del sapere.
La prima opera enciclopedica
si ritiene essere la Naturalis
historia ("La storia della
natura"), scritta da Plinio
il Vecchio, nel I secolo d. C.
Durante il medioevo circolavano
dei dizionari (intorno al XVII
secolo). Il termine Enciclopedia
nasce, comunque, nel XVI secolo,
ma è solo nel XVIII secolo che le
enciclopedie generaliste diventano
autorevoli e maggiormente
esaustive. Se inizialmente le
opere enciclopediche erano
ristrette ad un unico volume, col
tempo esse crebbero di grandezza e
in volumi, come ad esempio, l'Enciclopedia
Britannica. Oggi, con
Wikipedia su internet, la sua
grandezza non si lega a spazi
fisici.
La migliore
consultazione dell’opera ne
aumenta l’efficacia e la
fruibilità. Esistono due metodi
principali per l’ordinamento delle
singole voci. Il primo, il
maggiormente usato (anche
tuttora), è quello alfabetico
oppure la sistemazione in sezioni
ordinate gerarchicamente. Questo
principalmente per le opere
cartacee. Che l’ordinamento sia
uno degli strumenti più efficaci
di una raccolta sistematica
enciclopedica si afferma
nella stessa Encyclopédie
(del XVIII secolo): '"Che grazia
possono aggiungere agli argomenti
banali il potere dell'ordine e del
collegamento."
Oggi,
tuttavia, i nuovi media offrono
possibilità di consultazione prima
inimmaginabili. Le enciclopedie
elettroniche permettono
possibilità di ricerca, rinvio e
indicizzazione, come tutti i
“naviganti della Rete” conoscono.
Ma i nuovi strumenti operativi si
basano, comunque, su nuove
strutture ed organizzazione delle
singole voci, come la raccolta, la
verifica, la sintesi e la
presentazione di tutte le
informazioni. Attualmente in
Rete esistono due progetti
enciclopedici, quali Wikipedia
(gratuita) e MSN Encarta (a
pagamento). Nell’evoluzione
delle opere enciclopediche, si
sono sviluppate anche nuove
opportunità, da non sottovalutare:
le enciclopedie (oggi a maggior
ragione) hanno come corollario un
numero sempre crescente di
illustrazioni, carte geografiche,
statistiche ed apprezzabili
bibliografie.
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