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DA DIDEROT A WIKIPEDIA
 

  STORIA DELLE ENCICLOPEDIE
     

Enciclopedie e dizionari

 

La lunga storia delle enciclopedie

 

Poco prima di Denis Diderot

 
  L'ENCYCLOPEDIE
   

Tentativi e successi

 

L’avventura per l’Encyclopedie

 

Lo spirito enciclopedico

 

Denis Diderot

 
D’Alembert

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Terminata la pubblicazione dell’Encyclopédie nel 1765, ebbe subito i suoi imitatori. Tra il 1768 e il 1771, ecco uscire nientemeno che la Encyclopædia Britannica. Stampata ad Edimburgo, si componeva di appena tre volumi, stilati alquanto velocemente. Tuttavia, alla sua terza edizione, del 1797, contava già di 18 volumi. Era cresciuta non solo nel numero di pagine, ma poteva presentare voci redatte dalle figure più insigni della cultura britannica.

Come nel caso dell’Encyclopædia Britannica, che seguì l’esempio dell’enciclopedia francese, anche le altre enciclopedie che furono stampate nel Settecento, si cercò di essere onnicomprensivi. Si tenne conto però del tarfet di riferimento.

Quando, fu pubblicato, a Lipsia, il Brockhaus Konversations-Lexikon (in 6 volumi), dal 1796 al 1808, si riscontrarono delle differenze. L’opera, infatti, non si rivolgeva agli scienziati, quindi ad un pubblico particolarmente colto, ma, con ottica “divulgativa”, venivano comunicate le scoperte più recenti in campo scientifico ad un pubblico più vasto. L’impostazione, quindi, della nuova pubblicazione tedesca divergeva nettamente da quella dell'Encyclopædia Britannica.
L’evidente differenza non poteva passare inosservata. Il risultato fu che l’enciclopedia Brockhaus, per la sua modernità, divenne punto di riferimento per tutti i lavori enciclopedici del XIX secolo. E questo ovunque: dalla stessa Gran Bretagna, come negli Stati Uniti, in Francia, in Spagna e in Italia.

Nell’Ottocento
Nell’Ottocento furono pubblicate nuove enciclopedie, alcune rimaste famose, ancora oggi. Nelle nuove opere si distingueva un prezioso apporto di illustrazioni, realizzate da esperti incisori.
Nella stessa Francia, più che ripubblicare il lavoro di Diderot, fu varata una nuova enciclopedia. A Parigi, nel 1853, venne pubblicata dall'editore Firmin Didot, l’ Encyclopédie moderne, che aveva come sottotitolo Dictionnaire abregé des sciences, des lettres, des arts, de l'industrie, de l'agriculture et du commerce, ed era in 30 volumi.
Sempre in Francia, con la pubblicazione del Grand dictionnaire universel du XIXe siècle (17 volumi più i successivi supplementi), fra il 1866 ed il 1890, appare sul mercato editoriale la casa editrice Larousse, che legherà il suo nome a importanti opere enciclopediche fino ai giorni nostri. La sua ultima enciclopedia cartacea è la Grande Encyclopédie Larousse, in 21 volumi, uscita nel 1971-1978.
Rimasta celebre, come opera in lingua tedesca di particolare livello, fu Das grosse Konversations-Lexicon für die gebildeten Stände (in 52 volumi). Curata da Joseph Meyer di Gotha, fu edita in Germania fra il 1839 ed il 1855.
In Gran Bretagna, il paese dell'Encyclopædia Britannica, nacque la Rees's Cyclopædia, che venne pubblicata, in 39 volumi, sia a Londra che a Filadelfia tra il 1802 e il 1819. La sua caratteristica principale fu la particolare attenzione per le tematiche moderne, come la rivoluzione industriale e le ultime scoperte scientifiche nella loro attualità.

Con l’aumentare delle enciclopedie aumenta anche il livello culturale e la sua diffusione (e viceversa), Se il fenomeno aveva interessato i maggiori paesi europei, alla fine dell’Ottocento, videro la luce opere enciclopediche anche in Spagna, Olanda; Danimarca e Russia. Sempre nello stesso periodo, su incentivo della Società per la Diffusione della Conoscenza Utile, nasce la Penny Cyclopædia (1833-1846), cioè un’enciclopedia a fascicoli pubblicati in edicola come un giornale, ma, soprattutto, del costo di un penny. Ovviamente la proposta editoriale era rivolta alle classi medio-basse borghesi, e, quindi, si ampliava con essa la diffusione culturale. L’iniziativa fu ripresa un po’ in tutta Europa. In Italia, ad esempio, fu pubblicata l'Enciclopedia Popolare dell’editore Sonzogno fra l’Ottocento e il Novecento. Questi nuovi formati editoriali denotano, quindi, la crescita contemporanea dell'educazione popolare nel continente europeo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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