Agli inizi degli anni
ottanta i supereroi si complicano
ed “esplodono”, venendo messo in
discussione il rapporto
superpoteri super responsabilità.
I nuovi eroi si presentano
travagliati, con alle spalle un
infanzia difficile e tormentata, e
che vanno alla ricerca di qualcosa
di non ben definito: Devil,
realizzato da Frank Miller, cresce
e si forma con tormento nei
bassifondi; Wolverine, mutante
violento e cinico, è un eroe che
lotta con i propri istinti
animali; e Frank Castle (Il
Punitore), nuovo supereroe della
Marvel Comics, è un reduce del
Vietnam, che ha alle spalle la
strage della propria famiglia,
sterminata dalla mafia, che agisce
con una latente follia interiore.
La reinterpretazione e
l’approfondimento psicologico in
chiave sempre più realistica del
carattere del supereroe porta a
Watchmen (fumetto britannico
in dodici capitoli, del 1986)
creato da Alan Moore,
lo sceneggiatore, e Dave
Gibbons, il disegnatore, dove il
personaggio è un introverso,
sempre insoddisfatto e inquieto e
spesso sociopatico. A Watchmen
fa eco Il ritorno del
Cavaliere Oscuro (del
1985-86), dove il protagonista,
Bruce Wayne, è un vecchio
supereroe, ritiratosi da più di
dieci anni dall’attività, che tira
le somme di una vita amara
tutt’altro che semplice e priva di
rimpianti o rimorsi. La sua è
stata un’esistenza violenta,
dominata dalla rabbia, che gira
intorno all’assassinio della
propria famiglia, e alla sua
volontà proditoria di cambiare la
società, secondo il suo giudizio.
Si arriva all’assurdo con lo
Squadrone Supremo, composto
da Mark Gruenwald, un gruppo di
supereroi che “impazzisce” e cerca
di realizzare, con i poteri a
disposizione, un nuovo ordine
mondiale assoluto. I supereroi,
che negli anni cinquanta erano
stati accusati d’essere violenti ,
diventano così scuri e drammatici,
che danno origine al genere
chiamato "morte e distruzione".
Chiaramente, siamo al livello
di un approfondimento
psicoanalitico, nel tentativo di
creare l’anti-eroe per eccellenza,
che opera in una realtà comunque
violenta, perché spinto
dall’impulso rabbioso dia
annientare tutti i criminali.
Insomma, la classica lotta del
bene contro il male, negli anni
ottanta era giudicata come poco
credibile. Era visto più veritiero
un taglio della storia di
redenzione e tragedia, la cui
presenza, lamentavano i critici,
non era abbastanza accentuata.
L’alto livello di qualità
artistica dei contenuti e dei
disegni portò, comunque, una ampia
diffusione di questi nuovi
supereroi, in una grande corsa
dove tutti si imitavano tra loro.
Come capita abbastanza spesso, ad
una azione corrisponde una
reazione. Alcuni fumettisti, pur
continuando il rinnovamento,
cercarono di recuperare la
sincerità e la semplicità dei
supereroi della Golden Age.
Uscirono, così, grazie a Kurt
Busiek, due nuove serie che
andavano in questa direzione:
Astro City e Marvels, e,
ma di Mark Waid,
Kingdome Come.
Nella
prima metà degli anni novanta, la
DC Comics e la Marveliniziarono le
ristampe di vecchie serie del
passato o la riproposizione, ma su
nuove episodi, di vecchi supereroi
del passato. Prese piede, anche,
la moda dello spin-off, e
cioè serie dove si muovevano
personaggi, anche secondari,
apparsi già in altre serie ma di
grande importanti, come il terzo
Robin, Tim Drake,
o Todd McFarlane come
nemico dell'Uomo Ragno. Nel
1992, a trent’anni dalla
creazione, la Marvel e la DC
Comics videro sorgere un terzo
concorrente: la Image Comics, un
consorzio editoriale, che non
deteneva i diritti dei personaggi
e delle serie, ma in cui i
fumettisti mantenevano la
proprietà delle loro creazioni.
Non essendoci alcun controllo da
parte della casa editrice, gli
autori potevano apportare
liberamente modifiche ai loro
supereroi, producendo delle
migliorie sostanziali.
Naturalmente la Image Comics per
entrare sul mercato introdusse
nuovi eroi, tra i quali molti
divennero assai popolari. Tra
questi: Spawn, Witchblade, Savage
Dragon e tre gruppi di supereroi
Gen 13, WildC.A.T.s e Youngblood.
Tra questi, alcuni brillavano per
originalità. Il personaggio di
Spawn era, ad esempio, una specie
di zombi, un uomo risorto per
opera di Malebolgia, con
l’apparente motivo di riempire
l'Inferno con le anime dei
criminali uccisi. Oppure la
protagonista di Witchblade, Sara
Pezzini, detective e donna
supereroe, era disegnata con un
costume alquanto ridotto e quindi,
risultava molto sexy. Purtroppo
per l’Image, i critici
constatavano carenze
nell’approfondimento della
personalità degli eroi e
sceneggiature banali.
Ciononostante, la Marvel e DC
Comics entrarono in subbuglio per
la concorrenza inaspettata e
corsero ai ripari, forse in
maniera un po’ confusa. Alcuni
loro supereroi cambiarono di
carattere, altri furono soppressi
o ripescati dal passato, come il
clone dell’Uomo Ragno, che
risaliva agli anni settanta,
oppure un Superman risorto dopo
essere morto. Tra i personaggi
nuovi pubblicati vi fu Jean-Paul
Valley, una specie di sostituto
pazzo di Batman, che aveva
riportato danni alla schiena
durante uno scontro con Bane. Il
massimo si raggiunge quando Hal
Jordan (Lanterna Verde),
che fino ad allora era il classico
supereroe, per la distruzione
della città dove era nato,
impazzisce e, dopo aver soppresso
tutte le Lanterne Verdi, cerca di
stravolgere il suo stesso mondo.
E’ ovvio che i lettori furono
spiazzati e confusi da questi
repentini cambiamenti. I fans di
alcuni loro eroi se ne lamentarono
con le editrici. Queste tornarono
sui loro passi e molte cose
vennero rimesse al loro posto.
Se nei decenni precedenti avevano
fatto il loro ingresso sul mercato
eroine e afro-americani, negli
anni novanta le differenziazioni
erano all’ordine del giorno, tanto
che apparvero i primi supereroi
gay, come Northstar della Alpha
Flight e Rainmaker della Gen 13,
e, addirittura, la prima coppia
di supereroi gay, Apollo e
Midnighter,
che facevano parte del
gruppo Authority.
L’ultimo
decennio Nel
nuovo millennio nasce la prima
serie a fumetti araba, che ha per
protagonisti dei supereroi. E’ il
supergruppo di "The 99". Essendo
99 gli attributi di Allah, agisce
un gruppo di 99 eroi, ognuno con
il un attributo. Pubblicato nel
maggio 2006, è stato creati dal
Dr. Naif Al-Mutawa, ispirato dai
classici Marvel e DC, ed ha
riscosso un enorme successo nel
mondo musulmano.
Nel terzo
millennio continua l’opera di
rinnovamento, ma anche quella
della decostruzione dei cliché
classici. Warren Ellis realizza i
fumetti Stormwatch e Authority,
apportando modifiche,
cambiamenti e innovazioni
soprattutto nel genere dei gruppi
di supereroi. Il suo amico Mark
Millar ha successivamente
trasformato il team di
Authority. Gli episodi recenti
li vedono impegnati nella lotta
alle dittature della Terra, allo
scopo di cambiare in meglio
questo nostro mondo. Anche le
nuove serie New X-men di
Grant Morrison e X-Static
di Peter Milligan confermano
questa attenzione verso i problemi
globali e le sue emergenze. La
decostruzione operata da Mark
Millar sui vecchi personaggi della
Marvel lo ha portato a
capovolgimenti radicali. Così
Ultimate Giant-Man diventa ad
esempio, uno scienziato perverso,
il supereroe Ultimate Hulk,
portato all’estremo, si trasforma
in un mostro antropofago orrendo,
Il glorioso Capitan America, è sì
un patriota, ma reazionario,
mentre il classico Thor,
evidentemente si ammala, perché
assume la personalità di un
mutante schizofrenico no-global
che si crede divino.
In
Wanted, sempre di Millar, si
completa la dissoluzione del
vecchio caro mondo dei supereroi,
iniziato con Superman. In un mondo
in cui non vi sono generosi
supereroi, i pochi che possiedono
dei superpoteri li usano per sé
stessi e i propri desideri!.
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