Nonostante sia conosciuto
soprattutto per l’ideazione e la
creazione del personaggio a
fumetti Dylan Dog, Tiziano Sclavi
è un artista poliedrico, che
spazia dai libri di narrativa ai
libri per bambini, dai fumetti
alle canzoni. Tiziano Sclavi
nasce a Broni, paesino
dell'Oltrepò pavese, nel 1953. Le
strade nebbiose e silenziose,
reali ed irreali, in cui cresce,
lo segneranno profondamente,
ispirerandolo nella sua opera di
scrittore. Già alle scuole medie
vince un concorso di scrittura con
una serie di racconti, intitolati
Storie Storte. Frequentando
il liceo classico a Pavia,
continua a scrivere e completa il
racconto “Lettere bianche”, che fa
del professore di lettere uno dei
suoi principali sostenitori.
Intanto collabora con una rivista
scolastica e con il 'Messaggero
dei Ragazzi' (1971), una rivista
di fumetti e notizie per i più
giovani. Spesso firma con lo
pseudonimo di Francesco Argento.
Attraverso Grazia Nidasio, con cui
lavorerà poi al “Corriere dei
Piccoli”, conosce Mino Milani.
Al termine del Liceo si iscrive,
come molti, all'università,
alla facoltà di Lettere moderne.
Dopo tre o quattro esami,
abbandona lo studio e si
trasferisce a Milano, su
suggerimento del Milani. Lavora
con il Corriere dei ragazzi,
giornale edito dal «Corriere della
Sera», operando per “Il
Giornalino” e con la rivista “Il
Mago”. Quando il direttore del
giornale, Alfredo Barberis, gli
affida la realizzazione di una
serie di fumetti, Sclavi si
scatena. Immediatamente crea San
Francisco, Altai & Jonson, con
grafica di Giorgio Cavazzano. E
non si smentisce: è una storia dal
gusto comico-surreale dove due
sgangherati investigatori
conducono indagini in un
poliziesco proprio umoristico.
Irrefrenabile dà vita ad altre
serie, tra le quali "Archivio
zero" con disegni di Morisi. Con
Alfredo Castelli, conosciuto in
redazione, mettono su la serie
"Gli aristocratici", che tratta di
una banda di ladri gentiluomini
ispirato ai racconti del famoso
Arsenio Lupin. I disegni vennero
realizzati da fumettista
Ferdinando Tacconi. Gli episodi
riscuoteranno un discreto
successo. Agli inizi degli anni
’70, Sclavi compone diversi
racconti gialli. Nel 1974. Per la
collana “Identikit”, edita dalla
Bietti, altri racconti, serie
intitolata "I misteri di Mystere",
dove il protagonista è l’omonimo
Jacques Mystère, un investigatore
privato francese. Per l'editore Il
Formichiere, invece, compone il
suo primo romanzo, dal taglio
modernissimo, con delle sequenze
di fotostop visivi, romanzo che
anticipa il mix d'horror splatter
ed il grottesco. Il libro risulta
così innovativo da vincere il
Premio Scanno. Mentre ancora
lavora per il Corriere dei
Ragazzi, collabora, con dei
racconti gialli, ma anche di
fantascienza, per Stampa Sera.
All’età di ventuno anni, Tiziano
Sclavi ha già una buona esperienza
nel campo dei testi per bambini e
ragazzi. Viene chiamato dalla RAI,
per le sceneggiature del programma
televisivo Gioco-città,
in gruppo con Bianca
Pitzorno e Cino Tortorella.
Questa sua propensione verso il
mondo dei ragazzi si manterrà per
diversi decenni, anche con la
pubblicazione di libri a loro
dedicati. Il suo ingresso alla RAI
si deve anche a Raffaele
Crovi,
che Sclavi aveva conosciuto nel
1972. Crovi, che fonderà poi una
sua casa editrice, gli fa,
inizialmente, da agente. Tant’è,
che nel 1975, per la
collana di gialli curata dallo
stesso Crovi, per l'editore
Campironi, egli pubblica il suo
primo romanzo giallo, dal titolo
Un
sogno di sangue. E’ in
questo periodo che
Natalia Ginzburg lo segnala
alla Einaudi. Nell'ottobre del
1976, preso il patentino di
giornalista, viene assunto ed
inizia a far parte della redazione
del “Corriere dei Ragazzi”, per il
quale si occuperà di diverse
rubriche in esso inserite. Si
interessa contemporaneamente di
una rubrica umoristica che esce su
“Amica” e svolge la mansione di
critico cinematografico per
“Salve”, tutti giornali editi dal
gruppo “Corriere della Sera”. Nel
1977, scompare la testata
“Corriere dei Ragazzi”, per
tornare all’iniziale “Corriere dei
piccoli”. Cambiando il taglio
della pubblicazione, Sclavi crea
una serie di fumetti, che vi
troveranno posto. Lavora con
numerosi fumettisti per
altrettante storie e personaggi.
In questi anni la sua vena ironica
si mischia con il giallo, il
mistero e l’horror. Nel 1978,
esce Guerre terrestri,
prima versione di Apocalisse.
La storia si svolge nella
cittadina di Buffalora, che farà
da sfondo anche per il libro "Dellamorte
Dellamore", edito da
Rusconi,
da cui Sclavi estrapolerà poi il
personaggio di Dylan Dog. E’ in
questo periodo, molto fruttuoso,
che il nostro autore si manifesta
tra gli sceneggiatori più
creativi e immaginativi
particolarmente prolifico di
storie e di spunti. Molti lo
notano.
Con il passaggio del Corriere
della Sera alla casa editrice
Rizzoli, Tiziano Sclavi si mette
alla ricerca di una nuova casa
editrice. Nel 1979,
incontra Decio Canzio,
che, nel 1982, lo porterà alla
Sergio Bonelli Editore
(allora divisa in tre parti:
Araldo, Cepim e Daim Press).
Sclavi viene assunto come
sceneggiatore per le serie a
fumetti. Ciononostante, le
caratteristiche di fondo della sua
immaginazione, con i suoi spunti e
caratteristiche sono già
abbastanza delineate. I canoni
delle diverse serie, che egli deve
seguire, come Zagor e Mister No,
personaggi storici, non creati da
lui, gli vanno abbastanza
stretti. Su soggetto di Giancarlo
Berardi,
scrive due storie per Ken
Parker e una per Martin Mystère.
Il nopme dato a questo
personaggio, spiega Alfredo
Castelli, trae la sua origine dal
rapporto giovanile con Tiziano
Sclavi del periodo degli
“Aristocratici”.
Dylan
Dog Il 26
settembre 1986,
esce in edicola il primo episodio
della saga di Dylan Dog, con il
titolo "L'alba dei morti
viventi". E’ il personaggio che
darà in assoluto più fama e
riconoscimenti nella carriera di
Sclavi. Ma il primo numero è un
fiasco. Solo dopo qualche puntata
la situazione si ribalterà: tutte
le copie risulteranno esaurite. La
crescita delle vendite sarà, da
ora in poi, costante e
progressiva. Attualmente,, ha
superato le 500.000 copie mensili,
nella sola Italia. Il fumetto di
Dylan Dog si è rivelato, non solo
un caso editoriale, ma,
soprattutto, un fenomeno sociale.
Dylan Dog è una figura
assolutamente nuova e di grande
attrattiva. I suoi contenuti hanno
soddisfatto un ventaglio assai
vasto di tipologie di lettori,
molto diversi tra loro.
Evidentemente nel fumetto
confluiscono elementi narrativi e
riferimenti esistenziali, che
hanno colpito i gusti e i desideri
di molti. Mescolando generi
diversi (horror, splatter e
fantascienza, tipici della sua
produzione precedente) Sclavi
tocca i tasti giusti in una
molteplicità di lettori. Molti
sono i critici che si sono
inoltrati in analisi del fumetto,
alla ricerca dei motivi di questo
straordinario successo editoriale.
Dylan Dog è un londinese,
idealista e sognatore, che diviene
'indagatore dell'incubo', perchè
coinvolto in situazioni
polizieschi variabilissime:
bizzarre, mostruose, cruente ed
esoteriche. Egli coinvolge nel
fumetto le donne, a livello sia
romantico che erotico. Pur
definito il “detective
dell'occulto”, la figura di Dylan
è quella (almeno apparente) di un
razionalista, scettico, legato
alla realtà concreta e convinto
solo da ciò che vede con i suoi
occhi. I misteri che egli
affronta, con questo tipo di
approccio, si rivelano (ma non
sempre) costruzioni fatte di
sabbia. Dylan Dog ha assorbito
molte delle forze di Tiziano
Sclavi. Ciononostante egli ha
riservato parte del suo tempo,
anche di quello “libero”, per
creare ancora storie e personaggi
per i suoi lettori più piccoli.
Come, ad esempio, le tre storie di
"Roy Mann" pubblicato a puntate su
“Comic Art” (1987-1991). Se la sua
vena artistica risente degli
umori, propri del suo Dylan Dog,
le nuove storie per piccoli
continuano ad essere
caratterizzate dall’umorismo, il
fantastico ed il paradossale.
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