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PRATT, MANARA
E CREPAX
 

  EMILIO SALGARI
     

Salgari e i suoi romanzi d'avventura

 
Il successo premiò solo i suoi editori
 
  IL FUMETTO
   

Il fumetto, "letteratura disegnata"

 

Storia del linguaggio per immagini


GLI INIZI
   

Bonelli e Galleppini, una coppia di successo

 

Tex Willer, un supereroe normale

 

Alcuni dati tecnici di un fenomeno editoriale

 

Il trio della EsseGesse e Blek Macigno

 

Diabolik e le sorelle del giallo


LA MATURITA'
   

Hugo Pratt, tra Conrad e Melville

 

Corto Maltese, un eroe suo malgrado


Cronologia delle pubblicazioni di Corto Maltese

 

Milo Manara, "maestro dell'eros"

 

Guido Crepax e le sue eroine

 

Valentina, tra sogno e realtà

 
  LA NUOVA FRONTIERA
   

Tiziano Sclavi ed il mistero dai mille sapori

 

Dylan Dog, “l'indagatore dell'incubo”

 
 
 
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Nonostante sia conosciuto soprattutto per l’ideazione e la creazione del personaggio a fumetti Dylan Dog, Tiziano Sclavi è un artista poliedrico, che spazia dai libri di narrativa ai libri per bambini, dai fumetti alle canzoni.
Tiziano Sclavi nasce a Broni, paesino dell'Oltrepò pavese, nel 1953. Le strade nebbiose e silenziose, reali ed irreali, in cui cresce, lo segneranno profondamente, ispirerandolo nella sua opera di scrittore. Già alle scuole medie vince un concorso di scrittura con una serie di racconti, intitolati Storie Storte. Frequentando il liceo classico a Pavia, continua a scrivere e completa il racconto “Lettere bianche”, che fa del professore di lettere uno dei suoi principali sostenitori. Intanto collabora con una rivista scolastica e con il 'Messaggero dei Ragazzi' (1971), una rivista di fumetti e notizie per i più giovani. Spesso firma con lo pseudonimo di Francesco Argento. Attraverso Grazia Nidasio, con cui lavorerà poi al “Corriere dei Piccoli”, conosce Mino Milani.
Al termine del Liceo si iscrive, come molti, all'università, alla facoltà di Lettere moderne. Dopo tre o quattro esami, abbandona lo studio e si trasferisce a Milano, su suggerimento del Milani. Lavora con il Corriere dei ragazzi, giornale edito dal «Corriere della Sera», operando per “Il Giornalino” e con la rivista “Il Mago”.
Quando il direttore del giornale, Alfredo Barberis, gli affida la realizzazione di una serie di fumetti, Sclavi si scatena. Immediatamente crea San Francisco, Altai & Jonson, con grafica di Giorgio Cavazzano. E non si smentisce: è una storia dal gusto comico-surreale dove due sgangherati investigatori conducono indagini in un poliziesco proprio umoristico. Irrefrenabile dà vita ad altre serie, tra le quali "Archivio zero" con disegni di Morisi. Con Alfredo Castelli, conosciuto in redazione, mettono su la serie "Gli aristocratici", che tratta di una banda di ladri gentiluomini ispirato ai racconti del famoso Arsenio Lupin. I disegni vennero realizzati da fumettista Ferdinando Tacconi. Gli episodi riscuoteranno un discreto successo.
Agli inizi degli anni ’70, Sclavi compone diversi racconti gialli. Nel 1974. Per la collana “Identikit”, edita dalla Bietti, altri racconti, serie intitolata "I misteri di Mystere", dove il protagonista è l’omonimo Jacques Mystère, un investigatore privato francese. Per l'editore Il Formichiere, invece, compone il suo primo romanzo, dal taglio modernissimo, con delle sequenze di fotostop visivi, romanzo che anticipa il mix d'horror splatter ed il grottesco. Il libro risulta così innovativo da vincere il Premio Scanno. Mentre ancora lavora per il Corriere dei Ragazzi, collabora, con dei racconti gialli, ma anche di fantascienza, per Stampa Sera.
All’età di ventuno anni, Tiziano Sclavi ha già una buona esperienza nel campo dei testi per bambini e ragazzi. Viene chiamato dalla RAI, per le sceneggiature del programma televisivo Gioco-città, in gruppo con Bianca Pitzorno e Cino Tortorella. Questa sua propensione verso il mondo dei ragazzi si manterrà per diversi decenni, anche con la pubblicazione di libri a loro dedicati. Il suo ingresso alla RAI si deve anche a Raffaele Crovi, che Sclavi aveva conosciuto nel 1972. Crovi, che fonderà poi una sua casa editrice, gli fa, inizialmente, da agente. Tant’è, che nel 1975, per la collana di gialli curata dallo stesso Crovi, per l'editore Campironi, egli pubblica il suo primo romanzo giallo, dal titolo Un sogno di sangue. E’ in questo periodo che Natalia Ginzburg lo segnala alla Einaudi. Nell'ottobre del 1976, preso il patentino di giornalista, viene assunto ed inizia a far parte della redazione del “Corriere dei Ragazzi”, per il quale si occuperà di diverse rubriche in esso inserite. Si interessa contemporaneamente di una rubrica umoristica che esce su “Amica” e svolge la mansione di critico cinematografico per “Salve”, tutti giornali editi dal gruppo “Corriere della Sera”. Nel 1977, scompare la testata “Corriere dei Ragazzi”, per tornare all’iniziale “Corriere dei piccoli”. Cambiando il taglio della pubblicazione, Sclavi crea una serie di fumetti, che vi troveranno posto. Lavora con numerosi fumettisti per altrettante storie e personaggi. In questi anni la sua vena ironica si mischia con il giallo, il mistero e l’horror.
Nel 1978, esce Guerre terrestri, prima versione di Apocalisse. La storia si svolge nella cittadina di Buffalora, che farà da sfondo anche per il libro "Dellamorte Dellamore", edito da Rusconi, da cui Sclavi estrapolerà poi il personaggio di Dylan Dog.
E’ in questo periodo, molto fruttuoso, che il nostro autore si manifesta tra gli sceneggiatori più
creativi e immaginativi particolarmente  prolifico di storie e di spunti. Molti lo notano.

Con il passaggio del Corriere della Sera alla casa editrice Rizzoli, Tiziano Sclavi si mette alla ricerca di una nuova casa editrice.
Nel 1979, incontra Decio Canzio, che, nel 1982, lo porterà alla Sergio Bonelli Editore (allora divisa in tre parti: Araldo, Cepim e Daim Press). Sclavi viene assunto come sceneggiatore per le serie a fumetti. Ciononostante, le caratteristiche di fondo della sua immaginazione, con i suoi spunti e caratteristiche sono già abbastanza delineate. I canoni delle diverse serie, che egli deve seguire, come Zagor e Mister No, personaggi storici, non creati da lui, gli vanno abbastanza stretti. Su soggetto di Giancarlo Berardi, scrive due storie per Ken Parker e una per Martin Mystère. Il nopme dato a questo personaggio, spiega Alfredo Castelli, trae la sua origine dal rapporto giovanile con Tiziano Sclavi del periodo degli “Aristocratici”.

Dylan Dog
Il 26 settembre 1986, esce in edicola il primo episodio della saga di Dylan Dog, con il titolo "L'alba dei morti viventi". E’ il personaggio che darà in assoluto più fama e riconoscimenti nella carriera di Sclavi. Ma il primo numero è un fiasco. Solo dopo qualche puntata la situazione si ribalterà: tutte le copie risulteranno esaurite. La crescita delle vendite sarà, da ora in poi, costante e progressiva. Attualmente,, ha superato le 500.000 copie mensili, nella sola Italia. Il fumetto di Dylan Dog si è rivelato, non solo un caso editoriale, ma, soprattutto, un fenomeno sociale. Dylan Dog è una figura assolutamente nuova e di grande attrattiva. I suoi contenuti hanno soddisfatto un ventaglio assai vasto di tipologie di lettori, molto diversi tra loro. Evidentemente nel fumetto confluiscono elementi narrativi e riferimenti esistenziali, che hanno colpito i gusti e i desideri di molti. Mescolando generi diversi (horror, splatter e fantascienza, tipici della sua produzione precedente) Sclavi tocca i tasti giusti in una molteplicità di lettori.
Molti sono i critici che si sono inoltrati in analisi del fumetto, alla ricerca dei motivi di questo straordinario successo editoriale.

Dylan Dog è un londinese, idealista e sognatore, che diviene 'indagatore dell'incubo', perchè coinvolto in situazioni polizieschi variabilissime: bizzarre, mostruose, cruente ed esoteriche. Egli coinvolge nel fumetto le donne, a livello sia romantico che erotico. Pur definito il “detective dell'occulto”, la figura di Dylan è quella (almeno apparente) di un razionalista, scettico, legato alla realtà concreta e convinto solo da ciò che vede con i suoi occhi. I misteri che egli affronta, con questo tipo di approccio, si rivelano (ma non sempre) costruzioni fatte di sabbia.
Dylan Dog ha assorbito molte delle forze di Tiziano Sclavi. Ciononostante egli ha riservato parte del suo tempo, anche di quello “libero”, per creare ancora storie e personaggi per i suoi lettori più piccoli. Come, ad esempio, le tre storie di "Roy Mann" pubblicato a puntate su “Comic Art” (1987-1991). Se la sua vena artistica risente degli umori, propri del suo Dylan Dog, le nuove storie per piccoli continuano ad essere caratterizzate dall’umorismo, il fantastico ed il paradossale.

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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