Sotto
la firma EsseGesse
operarono, a partire dagli anni
cinquanta, tre fumettisti, che si
scambiavano i ruoli liberamente.
Indifferentemente operavano nella
sceneggiatura, nel disegno e nel
successivo passaggio a china.
Il gruppo era formato da
Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e
Pietro Sartoris. La sigla
EsseGesse è formata dalle iniziali
dei loro tre cognomi. Insieme
diedero via a fumetti di successo,
quali:
Il Grande Blek,
Capitan Miki,
Il
Comandante Mark,
Alan
Mistero. I fumetti creati
divennero famosi non solo in
Italia, ma anche all’estero.
Dopo diverse esperienze
individuali, nel 1950, decisero di
unire le forze, lavorando insieme.
Quell’anno pubblicarono alcune
storie di Olenwald il
Nibelungo, che tuttavia fu
disegnato da Franco
Donatelli. Gli episodi furono
pubblicati sulla Gazzetta dei
Piccoli, che era allegata
al quotidiano La Gazzetta
del Popolo di Torino. Sempre
nel 1950, su testi di Andrea
Lavezzolo, disegnarono il nuovo
personaggio di Kinowa. Agli
inizi degli anni cinquanta, il
gruppo dei tre fumettisti
proposero due nuovo personaggi,
pubblicati, stavolta, dalla casa
Editrice Dardo Milano dell'editore
Gino Casarotti. I due, Capitan
Miki (nato nel 1951) ed Il grande
Blek (a partire dal 1954),
ottennero un discreto successo
presso i lettori, divenendo
tra i fumetti più venduti del
decennio. Dopo un tentativo, fatto
negli anni sessanta (1965), di
mettersi in proprio con la
creazione della SISAG, che si
rivelò fallimentare (proposero il
personaggio di Alan Mistero, che
però non attecchì), ebbero
migliore fortuna con un’altra
nuova figura: Il Comandante Mark
(creato nel 1966) edito dalla
Daim Press (l’attuale
Bonelli).
Dario
Guzzon
Nonostante fosse già diplomato
maestro elementare, Dario Guzzon
(1926-2000) seguì ulteriori studi
presso la scuola d’arte (dal 1946
al 1948), e la Libera Accademia di
Belle Arti. Nel 1948, presso
l’editrice Taurinia
di Torino, che pubblicava Grand
Hôtel, iniziò a lavorare
come copertinista della rivista
Piccina. In redazione
conobbe Pietro Sartoris,
anch’egli, caso strano, insegnante
elementare. I due fumettisti
fecero amicizia, decidendo di
collaborare l’un l’altro,
realizzando così il primo
sodalizio. Ma con il fallimento
della casa editrice Taurinia, i
due si vedono costretti a
trasferirsi a Milano, dove trovano
lavoro per la testata
Cucciolo,
edita dalle Edizioni Alpe
dell'editore Giuseppe Caregaro.
Disegnano contemporaneamente anche
per l’editore Tristano Torelli.
Qui conoscono il terzo torinese,
Giovanni Sinchetto, con cui
fondano il gruppo della EsseGesse.
Guzzon, per la Bonelli
Editore, redigerà gli episodi de
Il Comandante Mark,
nell’ultima parte della sua vita.
A metà degli anni ’90, passerà il
testimone alla “Signora del
fumetto italiano”, Lina Buffolente.
Negli ultimi anni cercherà il
rilancio in formato a strisce dei
classici Blek e Miki
Pietro Sartoris Nato nel
1926, Sartoris debuttò nella sua
carriera di fumettista, nel 1949,
prima di conoscere Guzzon,
lavorando per la testata Darman,
della casa editrice Victory
di Leonello Martini.
Il grande
Blek Il fumetto
Il Grande Blek, conosciuto anche
con il nome di Blek Macigno,
come abbiamo visto, divise il
successo con le serie di
Capitan Miki e Kinowa, tutti
creati dalla fantasia della
EsseGesse negli anni cinquanta.
Il Fumetto del grande Blek è
ambientato negli Stati Uniti
durante il periodo coloniale. Blek
è un trapper patriota e combatte
contro gli inglesi, personificati
dalle, odiatissime, giubbe rosse.
Tra i suoi amici, che lo
spalleggiano, ci sono il giovane
Roddy Lassiter ed il professor
Occultis. Lo scontro avviene un
po’ ovunque: dal Maine a Boston,
da Portland fino in Alaska.
I tre fumettisti del gruppo lo
crearono nel 1954, riscuotendo un
grande successo negli anni
cinquanta e nei due decenni
successivi. La serie ebbe tirature
fino a 400/500 mila copie vendute.
Ottenute in quel periodo anche dal
fumetto della Bonelli, Tex Willer.
Ad editare Blek fu l’Editoriale
Dardo, della famiglia Casarotti
(Gino e poi Pucci Giuseppe, che la
ereditò). Tuttora ne detiene i
diritti. E’ proprio
quest’ultima a proporre, nel 1994,
a Dario Guzzon (allora unico
superstite del trio della
EsseGesse) di riproporre nel
vecchio formato striscia (conclusa
nel 1967, della "Collana
Freccia"), nuovi racconti. La
proposta comprendeva anche la
ristampa anastatica (cioè
fotografica) degli episodi
passati, venduti in confezione
"blister". L’idea fu accettata.
Stampato il numero zero, con un
saggio di Graziano Origa, le
successive storie inedite vennero
realizzata da Guzzon, su testi di
Mario Volta, e la collaborazione
dei fumettisti Lina Buffolente,
Vladimiro Missaglia e Paolo
Ongaro. Le copertine rimasero di
competenza di Guzzon. La nuova
serie (intanto Guzzon era morto
nel 2000) raggiunse il numero 225
nel 2003, per poi concludersi.
L’enorme quantità di fumetti
storici del Gande Blek permette,
tuttora, la ristampa, grazie ad un
mensile della Edizioni if. Tutte
le uscite di questa serie sono
controllate con l’aggiunta di
redazionali scritti da Graziano
Origa, artista e giornalista. Le
copertine, attualmente, sono opera
di Corrado Mastantuono.
All’estero Blek Macigno ha trovato
un grande riscontro, soprattutto
in Francia. Qui iniziarono ad
essere pubblicato già a partire
dal 1955 /cioè, appena un anno
dopo la sua creazione in Italia.
L’editore francese è la Éditions
Lug (di Lione), proprietà di
Marcello Navarro. Terminato il
lavoro dei tre della EsseGesse,
dato il costante successo del
fumetto in Francia, l’editore di
Lione formò una propria squadra,
che continuasse la creazione di
nuove storie inedite. Capita così
che, in Italia, vengano pubblicati
racconti di fattura francese.
Un significativo riscontro si ha
anche nei paesi della ex
Jugoslavia, in Grecia e in
Turchia. Il grande Blek, nei paesi
nordici prende il nome di Davy
Crockett.
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