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  l'ILLUMINISMO

Introduzione
 
 
 La rivoluzione scientifica
 
L'illuminismo
 
Il nuovo modello di sviluppo
 
La diversificazione europea
 
Cosimo Amidei
 
Cesare Beccaria
 
Pietro Giannone
 
Giuseppe Parini
 
Pietro Verri
 
Conclusioni
 
 
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Dal nuovo modo di pensare la società in funzione degli uomini nasce una concezione alternativa del diritto penale. Cesare Beccaria arriva a sostenere che la pena non è in rapporto con la colpa-peccato ma, semplicemente strumento di difesa dell'ordine sociale.
Sempre in ottica sociale, gli interessi economici della borghesia capitalista si collegano alle dottrine economiche liberiste dei fisiocrati e di A. Smith. Nel campo economico, infatti, si sottolineava la neces­sità del libero scambio delle merci e, in generale, della libertà in tutte le attività economi­che e produttive.
Francois Quesney precorre la costruzione di una scienza economica attraverso lo studio organizzato delle leggi che regolano l'economia. Distingue le tre categorie economiche: agricoltura, industria e commercio. La sua dottrina prende il nome di fisiocrazia (dominio della terra) in quanto delle tre categorie solo l'agricultura creerebbe materialmente ricchezza, mentre le altre due (definite classi sterili) si limiterebbero a trasformare le materie prime prodotte dalla prima. Non valuta l'importanza del lavoro.
Al contrario l'inglese Adam Smith sostiene l'importanza del lavoro e la divisione del lavoro come fonti di vera ricchezza. Propugna il capitalismo come migliore sistema economico, in quanto autoregolato dalle leggi della domanda e dell'offerta. Lo Stato non dovrebbe intervenire nel libero scambio, ma limitarsi a rimuovere gli eventuali ostacoli alla libera concorrenza.
Anche il pensiero politico registra nuove teorie e nuove soluzioni. Montesquieu vede il nuovo Stato organizzato in tre diversi poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.Essi devono essere distinti tra loro e autonomi (principio della separazione dei poteri). E mentre Voltaire sosteneva il principio di tolleranza, Rousseau arrivava a concepire uno Stato basato su un contratto volontario fra cittadini con uguali diritti e doveri e uguali fra loro davanti la legge. Diderot e D'Alambert danno vita all' Encyclopédie.

Partendo, infatti, dal comune convincimento di fondare la conoscenza unicamente sull'esperienza, Jean Baptiste D’Alembert e Denis Diderot., realizzarono l'”Encyclopédie” ( pubblicata con successo nonostante l'opposizione del governo francese) intendendo persuadere i lettori della validità delle idee illuministe, per cui il sapere non era riservato più ad un'elitè chiusa ma in funzione del miglioramento di tutti gli uomini indistintamente, “cittadini”, che operavano nelle arti e nei mestieri produttivi (commerciante, artigiano, ma anche letterato e uomo di Stato) che porterà progressivamente allo sviluppo dell'industria moderna. Ciononostante, gli autori, avevano interpretazioni diverse della stessa teoria illuminista: D'Alembert, tendeva a limitare la scienza all'analisi e alla pura descrizione dei fenomeni, mentre Diderot, più radicale, credeva nella ricerca di ipotesi teoriche finalizzate verso nuove aree del sapere, in funzione di uno sviluppo di un quadro unitario dell'universo. Lo stesso Diderot, materialista ateo (i materialisti credevano in una filosofia di vita esclusivamente meccanicistica. La nuova scienza e la sua indagine sulla materia dovevano bastare a spiegare le sfaccettature dell'esistenza e dell'attività spirituale), dissentiva con deisti come Voltaire (i deisti ricercavano una nuova religiosità basata sull'uso della ragione e della coscienza morale, contraddistinta dalla credenza nell'Essere Supremo, soprannominato anche Grande Architetto dell'Universo), pur concordando nella valutazione negativa delle superstizioni e dei pregiudizi delle religioni.

Proprio l'avversione verso le religioni e, in particolare, quella cattolica, dà impulso per una revisione generale della Storia. In questo periodo nasce sul medioevo il giudizio di periodo oscuro, quando i privilegi, le superstizioni e i soprusi tendevano a limitare la libera ragione degli uomini. Ed è proprio il concetto di ragione che viene affiancato alla realtà dei fatti storici. Viene trascurata, così, l'analisi delle cause e delle azioni, proprie di ogni periodo storico. Si svilupparono diverse credenze sul medioevo, epoca buia, che ancora oggi permangono. La paura dell'anno mille, ad esempio, o lo jus primae noctis, l'uso della cintura di castità e le nefandezze dell'Inquisizione e dei gesuiti che insieme alle persecuzioni per magia e pratiche esoteriche furono fatte risalire al periodo medioevale, invece che a quello rinascimentale.

 

 

 
 
 
 
 
 
 

   
 
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