Pur nell'unicità del
quadro generale, l'Illuminismo assume
caratteristiche dissimili in Inghilterra,
dove era nato con Locke, poichè si impostò
un diverso equilibrio tra aristocrazia e
borghesia in senso meno radicale e più
conservatore. L'empirismo lockiano ha
quindi un'involuzione fino a dare origine
all'idealismo soggettivo di Berkeley e
all'agnosticismo di Hume.
In Germania e Italia
l'Illuminismo, a causa di uno sviluppo
sociale inferiore, ha una forza meno
intensa ed è sempre comunque collegato
all'Illuminismo francese. In Germania
ricordiamo illuministi come Wolff, Lessing
e Mendelssohn e in Italia illuministi come
i fratelli Verri e Beccaria, e nel
meridione Genovesi, Galiani e Filangieri.
Questa diversificazione
nelle varie realtà locali è dovuta, non
tanto all'analisi dei fenomeni storici e
sociali, che concorda nei vari paesi,
quanto nelle proposte realizzative verso
il futuro dell'umanità. Diverse sono le
ricette come diverso è il modo di porgere
e costruire quel nuovo futuro.
Altrettanto articolate sono le tendenze
delle dottrine politiche dell'illuminismo.
Montesquieu sostiene il liberalismo
moderato, a lui si contrappone Rousseau
con il suo Contratto sociale del
giacobinismo (i cittadini rinunciano tutti
alla propria libertà individuale in favore
di una volontà generale, non più
egoistica, ma giusta e al di sopra degli
interessi individuali), ispiratore delle
più avanzate forme di democrazia borghese
e, addirittura, nel suo secondo Discorso,
critico verso la proprietà privata. Tra
gli illuministi vi sono Benjamin Franklin
e Thomas Jefferson che portarono il nuovo
pensiero nelle colonie americane. Dopo la
Rivoluzione americana le teorie entrarono
a far parte della nuova costituzione
americana e nell'amministrazione del
potere politico. Molte idee illuministe
ispirarono il pensiero della Massoneria.
Molti dei principali esponenti
dell'illuminismo internazionale furono,
infatti, massoni: da Diderot a Voltaire
fino a Benjamin Franklin.
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