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COLLEZIONISMO E MUSEI

COLLEZIONI

Il collezionismo, un hobby di valore

 

Nascono le prime collezioni

 

IIl florido mercato dell’Arte 


Le "Stanze delle Meraviglie" 


La funzione sociale del Museo 


  MUSEI ITALIANI
   

Storia di alcuni musei italiani


Storia della Pinacoteca di Brera 


Storia dei Musei Vaticani 


Storia della Galleria degli Uffizi 


MUSEI EUROPEI'

Storia di alcuni musei europei 


Storia del Deutsches Museum


Storia del British Museum

 

Storia del museo del Louvre 

 
  IL FUTURO DEI MUSEI
   

Musei virtuali 

 
 
 
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Negli ultimi anni, con il progredire della società, molte persone si sono avvicinate al collezionismo, tant’è che esso è considerato un hobby. Quando si pensa ad esso, vengono subito alla mente francobolli o monete, le collezioni più diffuse. Tuttavia, si può raccogliere di tutto, senza quasi limiti alla fantasia. Oltre agli innumerevoli temi, spesso il raccoglitore si specializza in  determinati aspetti di esso, ad esempio, tutti i francobolli su Garibaldi. Inoltre il collezionista esperto raccoglie ed organizza il proprio materiale con una vera e propria catalogazione. Ad appoggiare il loro “lavoro” esistono commercianti specializzati in collezioni, che operano ricerche sul mercato, facendo crescere le raccolte individuali.

Poiché qualsiasi oggetto è legato ad aspetti artistici o storico antropologici, qualsiasi collezione possiede una propria importanza. Raccolte di materiali d’uso comune o addirittura di scarto lentamente aumentano di significato e valore. E’ il classico esempio del fumetto che, dopo alcuni decenni, diviene raro e guadagna valutazioni stratosferiche, rispetto al costo originario.
Infatti, vecchie raccolte finiscono per acquisire valore storico o sociale tale da finire esposte significativamente in mostre o musei. Se ne desume che l’attività del collezionismo, nel bene o nel male, produce valore, se non economico, senz’altro  nella memoria storica, sociale e antropologica.
A dimostrazione di ciò, alcune delle più significative “collezioni” del passato (in particolar modo d’arte), operate da famiglie nobiliari, papi e signori privati, hanno creato il nucleo originario di importanti musei nel mondo.

Le collezioni di Petrarca
Se nell'antichità greco-romana il collezionismo d’arte era praticato normalmente, con la caduta dell’impero romano e l’inizio del medioevo, cambiò il modo di valutarlo. La Chiesa, infatti non lo riteneva opportuno, in quanto ostentazione di lusso e ricchezza. Le opere d’arte contenute nelle chiese e nei monasteri medievali, non avendo valore né storico né estetico, erano ritenute strumentali alla fede popolare. Ciononostante, re e imperatori praticarono del collezionismo d’arte (Carlo Magno, Federico II e gli stessi papi), anch’esso strumentale, ma verso la propria autorità e maestosità.

Tra i primi veri collezionisti medievali vi è l’insospettabile Petrarca (1304–1374). Egli, infatti, era appassionato di monete antiche, non tanto per la moneta in sé, quanto per il suo dorso. In esso era sempre effigiato il re o imperatore che le emetteva. Petrarca riteneva la raccolta utile per la conoscenza delle loro sembianze. Conosciute le loro fattezze, se ne poteva seguire il pensiero e le loro virtù. La sua collezione di monete fu donata all'imperatore Carlo IV di Boemia.

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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