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COLLEZIONISMO E MUSEI
 

  COLLEZIONI
     

Il collezionismo, un hobby di valore

 

Nascono le prime collezioni

 

IIl florido mercato dell’Arte 

 

Le "Stanze delle Meraviglie" 


La funzione sociale del Museo 

 
  MUSEI ITALIANI
   

Storia di alcuni musei italiani

 

Storia della Pinacoteca di Brera 

 

Storia dei Musei Vaticani 

 

Storia della Galleria degli Uffizi 


MUSEI EUROPEI'
   

Storia di alcuni musei europei 

 

Storia del Deutsches Museum


Storia del British Museum

 

Storia del museo del Louvre 

 
  IL FUTURO DEI MUSEI
   

Musei virtuali 

 
 
 
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La rivoluzione industriale ed il pensiero illuminista segnarono il corso del XVIII secolo. Scoppiano in Francia e America le rivoluzioni storiche che portarono ad un nuovo assetto politico e sociale. La borghesia nel corso del secolo soppiantò la vecchia nobiltà, per cui anche nel nostro settore si sviluppò il collezionismo moderno della classe borghese, che prese il posto del collezionismo colto nobiliare del passato.
Tuttavia i sovrani e la nobiltà non passarono di mano, anzi, rilanciarono. I musei che si formano e si aprono al pubblico, hanno come motivo scatenante l’auto celebrazione attraverso le ricchezze raccolte nel passato. La stessa “esplosione” del Louvre post-rivoluzionario e napoleonico, che avviene con l’arrivo di opere dovuto alle campagne militari ed archeologiche (vedi la stele di Rosetta), non è altro che la celebrazione della propria identità nazionale. E’ una guerra etnica, che sarà alla base delle esplorazioni e del colonialismo.

Nel secolo successivo (il XIX secolo) la nuova realtà borghese fa nascere un fiorente mercato dell’arte. Esso si fonda principalmente sull’attività dei musei, dei mercanti, dei collezionisti e dalla risposta positiva del pubblico. I maggiori collezionisti privati, spinti dalla passione e dalla volontà di investire i propri capitali sul valore dei reperti raccolti, creano quella struttura culturale manifestatasi successivamente nei musei, grandi e piccoli del XX secolo. Tra le più importanti collezioni ottocentesche italiane, ricordiamo: quella di Federico Stibbert (Firenze), di Gaetano Filangieri (Napoli), di Giacomo Carrara (Bergamo) e di Teodoro Correr (Venezia). Alla fine del XIX secolo, iniziano ad apparire sul mercato dell’arte i grandi collezionisti americani. Come esempio, uno per tutti: Paul Getty.

Il valore dell’arte sui mercati internazionali
E’ proprio il livello economico, nocciolo del mercato, ad attivare i collezionisti del XX secolo. Partendo dalla funzione essenziale dei galleristi, all’opera dei collezionisti d’arte antica e contemporanea, fino alla nuova critica d’arte, tutto spinge verso l’evoluzione e l’affermazione delle correnti d’avanguardia, nutritissime nel secolo. Nel settore, giocano un ruolo importante i Musei e collezioni pubbliche, che definiscono il valore artistico delle nuove proposte. Il mondo dell’arte si lega inscindibilmente al mercato dell’arte. Le enormi collezioni private “materializzano” i più grandi musei, soprattutto, americani. Nascono il MOMA (museum of modern art), il Guggenheim e, molto dopo, il museo Paul Getty.
Anche le banche, le società di credito e le aziende di prestigio oltre ai grandi patrimoni (vedi Rockefeller) finiscono per investire sull’arte. L’arte, con il valore e il nuovo mercato globale, diventa mondiale a tutti gli effetti. L’artista, supportato dalle nuove prospettive vende ovunque e le sue opere seguono i flussi economici e l’altissimo numero degli operatori del settore, supportati dalla pubblicità dei media. Oltre alle gallerie e le mostre, si formano nuovi modelli espositivi, come le fiere d'arte (ad esempio l’Art Basel di Basilea). A queste si aggiungono, negli ultimi decenni, le possibilità fornite dalla Rete, come le aste virtuali o la vendita diretta.
Purtroppo, quando si creano mercati economici fiorenti, la speculazione non manca mai, anche nel mercato dell’arte.

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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