La pittura come forma artistica
presenta una serie di variabili da rendere
il giudizio assai complesso. Molti sono
gli aspetti da valutare come il colore (la
resa e le variazioni di tono), le
definizioni di luci ed ombre, la resa
degli spazi naturalistici, e tutta la
capacità della tecnica applicata.
Leon Battista Alberti divideva i
punti di vista intellettuali da quelli
manuali, finendo per dividere le arti in
“maggiori” e “minori” (l’enunciazione fu
fatta propria successivamente dalle
Accademie del XVII secolo). La pittura
avendo una fruizione più immediata finisce
per acquisire più facilmente il concetto
di "opera d'arte", rispetto ad arti più
complesse come la scultura o
l’architettura. In effetti, la pittura
essendo bidimensionale, ha una percezione
immediata. La scultura e ancor più
l’architettura, svolgendosi nello spazio
tridimensionale, hanno una fruibilità e
una percezione che si svolge nel tempo e
nello spazio, con caratteristiche
artistiche che sfuggono dal giudizio
immediato (mentre si pensi alla semplicità
della riproduzione fotografica delle opere
pittoriche).
Nella storia della
pittura si è avuto uno sviluppo tecnico
sia per i materiali e gli strumenti usati
sia per i supporti sui quali è realizzata
l'opera. All’inizio, in epoca primitiva,
la superficie fu le pareti di una grotta,
per poi passare, in epoca classica, ai
muri di una casa o di un tempio. Nel
medioevo il supporto più utilizzato era la
tavola di legno, per poi arrivare nella
pittura alle tele. Insieme ad altre basi
(come la carta, il metallo, il vetro, la
ceramica, la seta, o una parete), il
problema principale è stato quello di
mantenere in modo permanente nel tempo il
colore. Oggi questo aspetto è stato
superato per alcuni artisti che risolvono
il problema della durata nel tempo delle
loro opere in favore della performance
artistica
Tra gli strumenti
utilizzati, oltre quelli “classici”, come
pennelli e spatole, oggi vengono applicati
l’aerografo o lo spray, punte ed altri
attrezzi dalla provenienza più eterogenea.
Al classico pigmento colorato dei colori
ad olio, tempera ed acquerello, sono stati
aggiunti, nelle opere polimateriche,
materiali dall’origine più fantasiosa in
composizioni a tecnica mista con tessuti,
carte, materiali inerti o, addirittura,
oggetti. La tecnica della pittura ad
olio, così importante per l’arte
pittorica, sembra debba essere attribuita
ai pittori fiamminghi Jan ed Hubert van
Eyck, verso la metà del secolo XV. A
confermarlo abbiamo Giorgio Vasari che ,
nella sua Introduzione alle "Vite de' più
celebri pittori, scultori e architettori",
dà questa attribuzione scrivendo: “fu una
bellissima invenzione e di gran comodità
all'arte della pittura, il trovare il
colorito ad olio; di che fu primo
inventore in Fiandra Giovanni da Bruggia,
il quale mandò la tavola a Napoli al re
Alfonso… “.
Nella storia delle arti
figurative non vanno dimenticate quelle
che utilizzarono il mosaico, l'arazzo o il
ricamo. Nell’età moderna, con l’invenzione
della stampa, si sono aggiunte tecniche
quali la miniatura,
l'acquaforte e l'acquatinta, che potendo
riprodurre opere multiple hanno posto ai
critici la problematica della riproduzione
dell’opera d’arte, che tocca le tecniche
citate, ma anche l’artisticità nel
complesso del design industriale e di
tutto quello che si può riprodurre a
“macchina”.
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