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San Francesco, ispirato inventore

 

I primi presepi scultorei e in terracotta

 

Il presepe in Italia e nel mondo

 
   
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Il presepe vivente di Castanea a Messina

 

Un percorso di fede attraverso i vecchi mestieri

 
   
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I primi ceramisti "pasturari" di Caltagirone

 

Santari sì, ma anche pasturari

 
Gli eroi del presepe come arte

Verga ed il presepe calatino dei nobili

 

Il presepe della chiesa di S. Maria di MOdica


Il presepe di Caltagirone, oggi

 
   
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Il primo presepe, non vivente ma scolpito, sarebbe del 1291 circa, quello che si trova nella Basilica di Santo Stefano a Bologna. L’autore è stato identificato nel Maestro del Crocefisso, anonimo scultore, visibile nelle Collezioni d'Arte dello stesso Comune. Il presepe fu creato in legno di tiglio e di olmo, ma senza colorazione. Quest’ultima fu realizzata nel 1370, dal pittore Simone dei Crocefissi (bolognese). Oltre dai colori vivi e molto personali, fu eseguita anche una doratura, classica del periodo storico. Invecchiata nel tempo, ritrovò la policromia iniziale, con il primo restauro del 1981, effettuato da Marisa e Otello Caprara. Un secondo restauro è stato eseguito tra il 2000 e il 2004. Il lavoro fu esposto nella . Pinacoteca nazionale di Bologna. Oggi, ritornato alla chiesa, è protetto con vetri antisfondamento in una teca a umidità e temperatura controllate.

Sempre tra i primi presepi scolpiti vi è quello romano di Arnolfo di Cambio, contenuto nella Basilica di Santa Maria Maggiore. E’ pressoché contemporaneo di quello bolognese, tanto che a lungo è stato considerato il primo presepe in assoluto. Tuttavia, si è rilevato che il gruppo scultoreo romano non è a tutto tondo, come quello bolognese, ma si tratta di altorilievi scolpiti in pietra in singoli blocchi, ma non ultimati nella parte retrostante. Del presepe di Arnolfo sono a tutto tondo solo la Vergine, il Bambino ed un mago, ma sarebbero stati completati solo successivamente, in epoca rinascimentale.

La Natività come tema pittorico e scultoreo, dilaga nel Quattrocento. Giotto compone la Natività della Cappella degli Scrovegni (a Padova) e Botticelli realizza l’Adorazione dei Magi, contenuta a Firenze, nella Galleria degli Uffizi. In campo scultoreo, sempre nel XV secolo, Luca e Andrea Della Robbia produssero delle scene della Natività in terracotta (alcune contenute nel convento della Verna). Caratteristica la natività in terracotta dei due, collocata nel duomo di Volterra, che presenta come sfondo un affresco di Benozzo Gozzoli.
Tra le Natività di grandi artisti, possiamo citare: la Natività di Filippino Lippi, del Museo Diocesano di Milano; la Natività di Piero della Francesca, della National Gallery di Londra; la Natività del Correggio, della Pinacoteca di Brera.

La rappresentazione della nascita di Gesù colpì il cuore un po’ di tutti. Già nel XV e XVI secolo ogni grande chiesa aveva uno spazio dedicato alla natività, fatto di grandi statue permanenti.
Lo stesso papa, nel Concilio di Trento, invitò i fedeli a comporre presepi, capendo quanto esso trasmettesse la fede nelle classi popolari in tutta semplicità. Tant’è che nel XVII secolo, il presepe in terracotta non mancava mai nei palazzi nobiliari (o in una cappella apposita).
Nel Settecento il presepe crea l’arte del presepe. Nascono in questo secolo la grandi tradizioni presepistiche. Tra le più conosciute tuttora: quella del presepe napoletano, quella del presepe genovese e quella del presepe bolognese. Proprio a Bologna fu organizzato un apposito mercato, la Fiera di Santa Lucia, che si ripete, anno dopo anno, da allora sino ad oggi. Tra gli scultori di presepi più importanti, del XVIII secolo, si evidenzia il genovese Anton Maria Maragliano.

Sempre nel Settecento, la strana logica nobiliare fece si che nascesse, a Napoli, una competizione al presepe più bello e sfarzoso. Sulle grandi statue, in apposite sale, venivano posti vestiti finissimi, sia per tessuto che fattura, dove rilucevano dei veri e preziosi gioielli.
In quest’epoca il presepe non mancava mai in ogni chiesa, grande o piccola che fosse. Ma fu solo verso la fine dell’Ottocento e gli inizi del successivo, che il presepe si diffuse in tutte le case borghesi e popolari, naturalmente, in piccole dimensioni e in misura meno preziosa e sfarzosa. In compenso, nel Novecento vengono realizzati i presepi meccanici, che offrono personaggi in movimento.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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