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Sommario

 
 

 BREVE STORIA DEL TEATRO

Introduzione e
definizioni di Teatro

La rappresentazione del divino nei riti primitivi
Ai primordi del Teatro Greco
Nascita della terminologia teatrale
Costumi e maschere del teatro greco
I protagonisti del Teatro greco
…e la Commedia?
Il Teatro romano
Autori romani
Il Teatro medievale
Il Teatro rinascimentale
Altri autori rinascimentali
La commedia degli Zanni
Il Teatro seicentesco spagnolo
Il Teatro elisabettiano
Il Teatro classico francese
Il Teatro del Settecento in Italia
Il Teatro del Settecento in Germania
Il Teatro dell’Ottocento in Francia
Il Teatro dell’Ottocento in Inghilterra
Il Teatro dell’Ottocento in Italia
Tra Ottocento e Novecento in Italia
L’alba del XX secolo in Italia
Il teatro contemporaneo del Novecento
Nella seconda metà del Novecento

 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
   

 

 
  Breve Storia del Teatro
Il Teatro dell’Ottocento in Inghilterra
 
20/25
 


Se agli inizi dell’Ottocento inglese sulla letteratura teatrale operano autori come
Shelley, John Keats, Byron ed altri, i loro testi, a causa del grande successo della letteratura e del romanzo in Inghilterra, furono relegati alla lettura più che alla messa in scena. A partire della seconda metà del secolo, in età vittoriana, con gli impetuosi venti del romanticismo e l’apertura ai nuovi ideali del neoclassicismo, il teatro inglese riprende vigore, anche grazie ad autori come, ad esempio, Oscar Wilde. Nato in Irlanda, quest’ultimo ottenne il successo proprio lavorando a Londra. Le sue opere fanno scandalo, colpiscono il mondo borghese nelle sue espressioni più intime. Oscar Wilde introduce in Inghilterra il society drama, già affrontato in Europa da Henrik Ibsen, trattandolo con leggerezza nel mondo austero del periodo vittoriano. Tra le sue commedie più importanti vi sono: L'importanza di chiamarsi Ernesto, Il ventaglio di Lady Windermere del 1892, Una donna senza importanza del 1894, Un marito ideale del 1895 e il dramma Salomè del 1891, dai molteplici significati religiosi.
Il society drama o dramma sociale, ottiene in Inghilterra un certo successo sul finire del secolo, trovando diversi autori, anche se non dell’importanza di Wilde. Tra questi rileviamo Arthur Wing Pinero, autore di farse ma anche di drammi sulla società contemporanea di allora (The Second Mrs Tanqueray del 1893 o His House in Order del 1906), e Henry Arthur Jones, suo concorrente, che iniziata la sua carriera con i melodrammi, finirà per interessarsi anche del dramma borghese. Numerosissimi gli autori teatrali inglesi di minor successo, che attestano, comunque, la rapida diffusione del genere teatrale, come: Harley Granville Barker, il premio Nobel John Galsworthy, William Stanley Houghton e Harold Brighouse.
Da citare in particolare abbiamo, naturalmente, il genio dell'irlandese George Bernard Shaw. Nato come critico teatrale, affrontò il mestiere d’autore impegnandosi in diversi generi. Scrisse ben sessantasei drammi, più o meno mescolati delle sue idee socialiste, trattando dai temi religiosi e politici fino alla satira sociale ( Candida, La professione della signora Warren, Cesare e Cleopatra e Il maggiore Barbara). La sua opera più famosa è, e rimane, Pigmalione (ispirato ad Orazio), da cui fu tratto il celebre musical, e, successivamente il film My Fair Lady.

Collateralmente si ha il risveglio della coscienza nazionale in Irlanda. Con autori quali Synge, Yeats, O'Casey, comincia il lungo cammino verso l’indipendenza. Ad essi fanno seguito Noel Coward (Cavalcade), Fry, Osborne (A lei, Wellington) e, soprattutto, Thomas Eliot con il suo “Assassinio nella cattedrale” (a memoria dell’assassinio di Tommaso Moro, Arcivescovo di Chanterbury). Essi danno il via ad una nuova tipologia drammatica e lirica, che si rifà al teatro antico.

Nonostante, le caratteristiche architettoniche del teatro elisabettiano, nell’Ottocento si diffonde in Inghilterra il  teatro all'italiana. La scenotecnica fa grandi passi in avanti. Semplificati molti marchingegni scenografici, è l’illuminotecnica teatrale a rinnovarsi totalmente: vengono introdotte le lampade a petrolio (nel 1817), che, pur nel costo elevato e il cattivo odore, permette una regia centralizzata delle luci, Nasce così il buio totale a comando, prima impossibile, e il limelight, l’antenato dell’occhio di bue (il singolo fascio di luce direzionabile) e dei riflettori in generale.
Nel 1843, con il Theatre Regulation Act, che sostanzialmente abrogava il  divieto di costruire edifici ad uso spettacolo in città, si iniziò ad edificare a Londra molte sedi teatrali, tanto che dalle dieci sale presenti nel 1800 si passò alle 45 nel 1900. Per invogliare la frequentazione del teatro da parte delle classi agiate, i teatri si abbellirono di interni di lusso raffinatissimo (come l'Haymarket, il Lyceum o il Prince of Wales Theatre). Si definisce, inoltre, la figura dell'attore-capocomico-impresario teatrale, ambitissima dai lavoranti del teatro. Molti di questi “superuomini” ottennero titoli regali come Sir o Dame.

   
 
   
   
 
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