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Sergio Bertolami
e Rosa Manuli -
EX AQUA -
Il braccio di San Raineri
Pagine 240
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences Srl
 

Costo Brossura:
Euro 16,00

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  LA FILOSOFIA IN ITALIANO
 
 
 

 

 

Alla diffusione del Cristianesimo nell’Impero Romano, la filosofia greca ellenistica, in particolare quella stoica e neoplatonica, entrò in crisi. Ebbe inizio la Patristica, dalla quale avrà origine l’intera  filosofia medievale. Per Patristica s’intende il pensiero degli antichi padri della Chiesa. Fu il primo tentativo di unire la tradizione ebraica e la filosofia greca. In generale quest’ultima subì una totale modificazione all’imporsi delle dottrine delle tre grandi religioni monoteiste.

Si cercò, in quel tempo, di ripensare il concetto di logos, fondamentale nella filosofia greca, che esprimeva in essa la ragione e il fondamento universale del mondo. In particolare, il logos relazionava la realtà terrena ad un principio intellettivo immateriale, a fondamento della vera dimensione dell'essere. In Plotino, tra gli ultimi filosofi classici, l’idea platonica era vista come trascendente, vera forza spirituale che forgia gli esseri viventi secondo un pensiero immutabile.

I primi cristiani non potevano accettare quella che era, a tutti gli effetti, una filosofia pagana. Lo dimostra Tertulliano apertamente critico verso la cultura greca. Tuttavia, già con Giustino il Cristo incarnato e il logos greco coincidono, in quanto ve ne sarebbe traccia nel prologo di Giovanni.
Se la contrapposizione tra filosofia greca e dottrina cristiana fu la realtà vigente almeno fino al III secolo, il pensiero di Giustino venne successivamente mutuato dal filosofo Clemente Alessandrino. Egli interpretava il pensiero classico come “rivelazione” di Dio, l’equivalente della stessa Legge mosaica degli Ebrei. Ambedue le “rivelazioni” portavano, secondo Clemente , all’identico logos.

La convergenza delle due realtà di pensiero avvenne con Agostino di Ippona, vescovo neoplatonico, che rappresenterà il massimo esponente della Patristica. Egli conciliò la filosofia greca con la fede cristiana basandosi su un’interpretazione originale del pensiero di Plotino. Il greco aveva formulato lo schema delle tre nature o ipostasi divine (Uno, Intelletto e Anima). Fu facile per Agostino sovrapporre ad esse le tre Persone della Trinità cristiana (Padre, Figlio e Spirito Santo). Stabilito che non vi era subalternità nella triade, ma parità-consustanzialità, egli pose un limite alla ragione umana e alla conoscenza di questi, che solo Dio poteva illuminare con la fede. Anche sul tema del bene e del male, Agostino riprese la teoria di Plotino del male come “assenza di Dio”, che scaturisce dalla disobbedienza umana, pur possedendo un libero arbitrio.

   
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