Primo piano Argomenti Schede Anteprime Editoriali
 
 
 
 
   
 
 

 

 
 
 
       CATALOGO DEI PRODOTTI
 
 
 
 

Minisiti

 
 
 
 
 

 

 

 
 

 

 

 

 

 
 
 
 
   



 

 
 
 
Sergio Bertolami
e Rosa Manuli -
EX AQUA -
Il braccio di San Raineri
Pagine 240
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences Srl
 

Costo Brossura:
Euro 16,00

  1/4  
  LA FILOSOFIA IN ITALIANO
 
 
 

 

 

Con Carlo Magno vengono gettate le fondamenta di una rivoluzione del pensiero europeo. Egli, infatti, creò ad Aquisgrana la Schola palatina (intorno al 794), con lo scopo di ampliare l'istruzione delle persone e propagare il sapere. Le nuove dottrine di questo si dividevano in due parti: quella letteraria (l'arte del trivio) e quella scientifica (l'arte del quadrivio).
Con l'Admonitio Generalis Carlo Magno diede origine ad un metodo di studio comune in tutto il Sacro Romano Impero. Per far ciò si servì della cultura benedettina, che fino a quel momento era rimasta al chiuso dei Monasteri. Nacque un tipo d’insegnamento detto scolastico, per differenziarlo da quello monastico, anche perché esso prese forme e strutture del tutto autonome da quest’ultimo. Carlo Magno, forse senza saperlo, diede origine a quella che viene chiamata "rinascita carolingia".

Sul lungo periodo, tutto ciò diede, infatti, importanti frutti. Alla fondazione della Schola palatina fece seguito l’istituzione e la diffusione di scholae, un sistema scolastico-educativo uniforme in tutt’Europa. Verso l’anno Mille quest’afflusso culturale portò alla nascita della filosofia “scolastica”.

Anselmo d'Aosta

L'abate benedettino Anselmo d'Aosta (nominato in seguito arcivescovo di Canterbury) è ritenuto universalmente il Padre della Scolastica. E’ ovvio che argomento principale del suo pensiero verteva sul tentativo di convergenza tra fede e ragione, che Anselmo sviluppava a partire dalla tradizione platonica e agostiniana. I suoi trattati, capisaldi del suo pensiero, sono: il Monologion, in cui l’esistenza di Dio è trattata a posteriori e il Proslogion, in cui, invece, è svolta a priori. Nel primo, Anselmo d'Aosta la dimostrava, poiché, se qualcosa esiste, è dato pensare che vi sia un Creatore a principio della catena ontologica. Nel secondo, partendo a priori, poiché non si può pensare nulla di più immenso di Dio, l'Ente massimo, chi sostiene il contrario si contraddice, in quanto esisterebbe qualcosa di maggiore, che tuttavia non c’è.
E’ proprio questo svolgere la realtà degli universali come ante rem, a priori, precorrenti tutta l'esperienza umana, che caratterizza il pensiero di Anselmo. Le sue teorie trovarono il sostegno di Guglielmo di Champeaux (realista o idealista che si voglia considerare), ma anche l’opposizione del filosofo  Roscellino, che gli opponeva un nominalismo di tipo estremo. Quest’ultimo arrivava a sostenere che la Trinità non fosse unica Persona, ma l’unione di tre, anche se coincidenti per potere e volontà. L’ulteriore intervento di Pietro Abelardo nella questione, sotto un profilo più concettualistico, non fece altro che allargare la polemica.
E’ questa la caratteristica del pensiero scolastico medievale: di un dibattito che perdurerà al suo interno per diversi secoli a venire
.
 

Pagine       

 
 
  HOME  
 
   

È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi media, di testi ed immagini, la cui proprietà intellettuale appartiene ai rispettivi autori.

 

   
 
     
 
Experiences S.r.l. - Servizi per la promozione e lo sviluppo di attività culturali e ambientali - Copyright © 2004-2011. Tutti i diritti riservati - E-mail: info@experiences.it - Schermo 1024 x 768