"Entrate in una adunanza ove siano
libri e fogli periodici, troverete che ai primi si dà per lo più
un'occhiata sprezzante e sdegnosa ed ai secondi un'occhiata di
curiosità che vi fa leggere e fa legger tutti gli altri; e come
la circolazione del denaro è avvantaggiosa, perché accresce il
numero delle azioni degli uomini sulle cose, così la
circolazione dei fogli periodici aumenta il numero delle azioni
della mente umana, dalle quali dipende la perfezione delle idee
e de' costumi. [...] Se vi è speranza di una simile mutazione,
se le cose scritte possono cangiare le direzioni del costume,
ciò devesi sperare da' fogli periodici piuttosto che da ogni
altra sorta di scritto. [...] Il vero fine di uno scrittore di
fogli dev'essere di rendere rispettabile la virtù , di farla
amabile, d'inspirare quel patetico entusiasmo per cui pare che
gli uomini dimentichino per un momento se stessi per l'altrui
felicità ; il di lui scopo è di rendere comuni, familiari,
chiare e precise le cognizioni tendenti a migliorare i comodi
della vita privata e quelli del pubblico; ma questo scopo dev'essere
piuttosto nascosto che palese, coperto dal fine apparente di
dilettare, di divertire, come un amico che conversi con voi, non
come un maestro che sentenzi. [...] I fogli periodici debbono
essere una miniera di tentativi e di suggerimenti [...].
L'agricoltura, le arti, il commercio, la politica sono quelle
cognizioni che ogni cittadino non manuale dovrebbe meno
ignorare; feconde di nuove produzioni, possono appagare la
curiosità di ciascuno, e più universalmente coltivate conducono
alla felicità d'uno Stato. La fisica e la storia naturale sono
una miniera inesausta di ricerche e di avvantaggiosissime
scoperte ed hanno una connessione più generale e più estesa
colle scienze che paiono anche più remote da quelle che non si
crede volgarmente da alcuni. [...] Finalmente i fogli periodici
non tanto devon servire ad estendere le cognizioni positive,
quanto contenerne molte di negative, vale a dire a distruggere i
pregiudizi e le opinioni anticipate che formano l'imbarazzo, il
difficile e, direi quasi, il montuoso e l'erto di ogni scienza;
ad ogni verità grande ed interessante mille errori e mostruose
falsità stanno d'attorno che la inviluppano e la nascondono agli
occhi non sagaci, ed è questo sicuramente una gran parte della
scienza dei secoli più illuminati; essi travagliano più
distruggere che ad edificare, e così facendo edificano
insensibilmente". (Cesare Beccaria, sull'efficacia dei
periodici)
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