Primo piano Argomenti Schede Anteprime Editoriali
 
 
 
 
   
 
 

 

 
 
 
       CATALOGO DEI PRODOTTI
 
 
 
 

Minisiti

 
 
 
 
 

 

 

 
 

 

 

 

 

 
 
 
 
   



 

 
 
 
Marcello Crinò
EUTICHIO AJELLO
Dalla Sicilia alla Spagna
Pagine 104
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences

 

Costo: Brossura:
Euro 10,00

 
  1/4  
  IL SETTECENTO
 
 
 

 

 

Nella seconda metà del secolo con l'avvio degli scavi di Pompei ed Ercolano, si diffonde in Europa la riscoperta dell'arte classica. Gli architetti iniziano a viaggiare ovunque vi siano resti archeologici dimenticati da riscoprire. E' in questa ottica che un incisore ed architetto Giovan Battista Piranesi, si trasferisce nel 1740 a Roma. Inizia a riprodurre le antichità della città eterna, riportandole "alla luce" una seconda volta. Lavora dal 1748 ed il 1775 alle sue vedute di Roma. Alla fine finisce per diffondere ovunque il valore dell'architettura romana e l'innegabile fascino delle rovine. La sua opera di instancabile incisore è conosciuta tutt'oggi, anche per il successo della sua produzione nel Settecento. Piranesi non può essere definito un neoclassico, essendo ancora legato alla "passionalità" barocca, ma egli finisce per essere il vate del nuovo stile. Le sue incisioni formano il nuovo gusto, diventa egli stesso un personaggio chiave nello studio del nuovo movimento. La sua opera architettonica più conosciuta, Santa Maria del Priorato a Roma, dimostra, in effetti, come nella sua inventiva sia a cavallo tra neoclassicismo e barocco. Egli reinventa l'architettura romana più che imitarla.
I principi teorici del Neoclassicismo vengono sviluppati da due grandi personalità: Winckelmann e Mengs. Il Neoclassicismo viene visto proprio come "imitazione" dell'Arte classica, rigorosa e, aggiungeremmo, scientifica, proveniente più dalla mente che dal cuore.
In effetti le caratteristiche del neoclassicismo trovano origine nel pensiero illuminista. Il metodo di analisi razionale dell'illuminismo, che dipende a sua volta dal nuovo metodo scientico mutuato dai grandi scienziati del Seicento, spinge gli artisti verso una creazione dove la purezza dei canoni classici viene riprodotta con rigore per ottenerne l'armonia che ne è insita. Proprio "l'imitazione" di WincKelmann e Mengs. L'illuminismo come il neoclassicismo hanno "nemici" comuni:da una parte gli eccessi delle monarchie, dall'altra il barocco e il rococò che ne sono l'espressione artistica. Se l' “ideazione” è legata con l'immaginazione, i procedimenti della ragione hanno affinità con la scienza e la matematica. Progettare senza per questo cercare il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Una compostezza e una razionalità dal fascino naturale: il neoclassicismo, appunto.
Accade così che molti artisti si ispirino alla mitologia classica, fuori dal tempo, astratta, per essere più vicino alla freddezza dell'ideale, del tecnico. La scelta dell'imitazione dei classici diventa così una scelta dal carattere etico-ideologico. Essere degli artisti illuministi, condividerne gli ideali e le opinioni sulla realtà (ma anche sulle realtà storiche), significa accettarne il metodo. “L'arte neoclassica vuol essere arte moderna, impegnata a fondo nella problematica del proprio tempo”. (Argan)

   
Pagine       
 
 
 
   
   
 
  HOME  
 
   

È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi media, di testi ed immagini, la cui proprietà intellettuale appartiene ai rispettivi autori.

 

   
 
     
 
Experiences S.r.l. - Servizi per la promozione e lo sviluppo di attività culturali e ambientali - Copyright © 2004-2011. Tutti i diritti riservati - E-mail: info@experiences.it - Schermo 1024 x 768