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Marcello Crinò
EUTICHIO AJELLO
Dalla Sicilia alla Spagna
Pagine 104
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences

 

Costo: Brossura:
Euro 10,00

 
  3/3  
  IL SETTECENTO
 
 
 

 

 

L’invenzione della macchina a vapore si deve principalmente al tecnico inglese Thomas Newcomen (1663-1729) che nel 1705, realizzò una macchina nella quale il vapore veniva surriscaldato, agendo su una delle facce di uno stantuffo all'interno di un cilindro. Questa macchina, del tipo a semplice effetto in quanto il vapore agiva solo su una delle facce dello stantuffo, fu perfezionata dagli inventori Mattew Boulton e James Watt (1736-1819), che la modificò portandola a doppio effetto, nella quale cioè il vapore agiva su entrambe le facce dello stantuffo, ricondensava il vapore riportandolo ad acqua, che ritornava nel ciclo. Aveva ottenuto con il motore un ciclo chiuso.
La prima industrializzazione si deve proprio all'invenzione della macchina a vapore di James Watt (tra il 1760 ed il 1780). Le prime macchine a vapore furono impiegate per ottenere un più efficace drenaggio e prosciugamento dei pozzi delle miniere. Fino ad allora veniva impiegato come combustibile il legno (con disboscamenti selvaggi) o il carbone dalle miniere a cielo aperto. Le miniere di carbone al di sotto della falda acquifera venivano spesso allagate e le pompe per prosciugarle, azionate da cavalli, non permettevano il prosciugamento al di sotto dei 10 metri. Il motore a vapore risolvendo il problema permetteva, con un uso minore di combustibile, di estrarne in enorme quantità (attraverso una maggiore razionalizzazione del lavoro e una diminuzione dei rischi delle miniere), che a sua volta poteva essere impiegato per far funzionare altre macchine. Permise ad altri inventori di sfruttare la forza a vapore per azionare macchine di tutti i tipi.
In seguito, infatti, la macchina fu sfruttata sia per automatizzare la produzione industriale (come il telaio meccanico), sia per muovere mezzi di trasporto. Si ebbero successi, proprio in questo campo, nel secolo seguente quando nel 1803 l’inventore americano Robert Fulton (1765-1815) costruì il primo battello a vapore, e nel 1829 quando l’inventore inglese George Stephenson (1781-1848) realizzò la prima efficiente locomotiva a vapore (la famosa Rocket). Querste ulteriori applicazioni portarono ad uno straordinario sviluppo delle strade ferrate e della marina mercantile.

Nel 1709, un inventore inglese era riuscito a fondere il ferro utilizzando il carbone coke, abbondante in Inghilterra e meno costoso del carbone di legna. La fusione si poteva ottenere, però, solo se il forno fosse costantemente ventilato. L'invenzione della macchina a vapore risolse il problema, permettendo la fusione del ferro in grandi quantità.

L’importanza storica del motore a vapore, come abbiamo visto, è enorme. Esso costituisce il primo metodo per produrre lavoro meccanico indipendentemente dalla fonti d'energia naturale (come corsi d'acqua o venti, fino ad allora sfruttati). La "rivoluzione industriale" fu resa possibile solo grazie alla sua invenzione.
Le innovazioni tecnologiche sono diverse e si possono riassumere in tre punti:

1) l'impiego di macchine al posto del lavoro dell'uomo;
2) il sopravvento delle fonti di energia minerarie su quelle biologiche;
3) l'introduzione di nuove e più abbondanti materie prime.

   
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