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Marcello Crinò
EUTICHIO AJELLO
Dalla Sicilia alla Spagna
Pagine 104
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences

 

Costo: Brossura:
Euro 10,00

 
  2/3  
  IL SETTECENTO
 
 
 

 

 

Rappresentante di spicco dell'Illuminismo tedesco Gotthold Ephraim Lessing (Kamenz, 22 gennaio 1729 – Braunschweig, 15 febbraio 1781) divenne famoso per le sue opere teatrali, come le commedie Minna von Barnhelm (1767), Miss Sara Sampson (1775) ma in particolare Nathan il saggio (1779), in cui esprime i suoi concetti di solidarietà e tolleranza. Compose anche una tragedia, Emilia Galotti (1772), e varie opere di estetica, tra cui la più importante è il Laocoonte (1766).
In polemica con il Winckelmann sull’unità dell’arte (egli sostiene una diversità tra arte che si svolge nel tempo e arte che si svolge nello spazio), fu in contrasto anche con le teorie letterarie di Johann Christoph Gottsched. Nella Drammaturgia di Amburgo, Lessing si dichiara favorevole al  ritorno dei modelli teatrali di Aristotele (la regola dell'unità di tempo e luogo), l’introduzione nelle tragedie della catarsi e la supremazia della struttura delle opere di Shakespeare.
L’argomento che più svolge Lessing nelle sue opere è quello della superiorità della ricerca della verità piuttosto che del suo possesso. Illuministicamente antidogmatico sostiene che ogni apprendimento raggiunto deve essere comunque aperto ad ogni modifica, contributo e integrazione che giunge dalle nuove conoscenze. Scrive: “Se Dio tenesse nella sua destra tutta la verità e nella sua sinistra il solo tendere alla verità con la condizione di errare eternamente smarrito e mi dicesse: Scegli -, io mi precipiterei con umiltà alla sua sinistra e direi: Padre, ho scelto; la pura verità è soltanto per te” (G. E. Lessing, Una replica)

In Germania nasce il movimento letterario dello "Sturm und Drang" (tempesta e passione). Il suo fondatore riconosciuto fu Friedrich Schiller (Marbach am Neckar, 10 novembre 1759 – Weimar, 9 maggio 1805) (concorrono in Francia Voltaire, J.J. Rousseau, Montesqieu e Diderot), il quale trasferì sul piano morale, politico e sociale tutte le problematiche contemporanee. Sostiene che l’uomo può raggiungere una sfera di libertà razionale solo abbandonando le passioni che lo coinvolgono. Scrisse tra l’altro: Bruto, Catilina, I masnadieri, don Carlos, Maria Stuart, dove piega gli avvenimenti storici alla sua immaginazione e alla sua concezione di libertà.
Molte opere di Schiller sono stati musicate nell’Ottocento. Il coro dell'Inno alla gioia di Beethoven è mutuato da alcune strofe dell'Ode An die Freude (Alla Gioia) di Schiller. Giuseppe Verdi musicò La Pulzella d'Orléans (Giovanna d'Arco), I Masnadieri, Intrigo e Amore (Luisa Miller) e il Don Carlos.

Sempre in Germania, sul finire del secolo, opera Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832). Di enorme importanza per la cultura dell’Ottocento, fu, come scrive George Eliot, “l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra”. In effetti Goethe nella sua vita si occupò di tutto. La sua attenzione si rivolse verso la poetica, il dramma, la letteratura, la teologia, la filosofia, l'umanismo e le scienze ma diede il meglio di sé anche nella pittura, nella musica e nelle arti. Coniò il concetto di Weltliteratur (letteratura mondiale), poiché la sua conoscenza a livello letterario comprendeva le opere di svariati paesi. La sua opera e il suo pensiero contribuirono alla transizione dall’Illuminismo al Romanticismo. Dall'Età della Ragione e dal periodo neoclassico, infatti, la sensibilità europea si rivolge verso la sensualità, l'indefinibile e l' emozionale. Egli stesso ricerca un proprio stile personale e una nuova forma di espressione, intuitiva ed emotiva.
Autore drammatico (da Rousseau mutua la ricerca sulla “condizione umana”), dà il meglio di se nel testo del suo “Faust”, che ebbe grande successo popolare per l’intreccio e il drammatico amore tra Faust e Margherita. La composizione fu utilizzata da grandi musicisti quali: Berlioz, Gounod e Schumann.
Ebbe grande influenza nella letteratura tedesca, da Friedrich Nietzsche (nell’Ottocento) al romanziere Thomas Mann (nel Novecento).

 
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