La Teologia è per Kant un argomento molto importante, come
dimostrano le sue numerose pubblicazioni in proposito. Tutta la
sua attività speculativa gira intorno alla Teologia, in quanto
essa si fonda principalmente, sulla realtà di Dio.
La
sua è una filosofia cristiana basata sul concetto morale che Dio
ci pone come Imperativo: raggiungere la santità morale,
che ci fa degni di Lui. L'uomo morale, che rispetta il
principio morale di Dio, è, per questo, santo, e questo status
raggiunto “È il solo gradevole a Dio”. Tutta l’umanità è in
cammino verso il raggiungimento di questo obiettivo (ne La
religione nei limiti della sola ragione). Questo percorso è
tutt’altro che facile. Come con l’insocievolezza, Kant
giudicando l’uomo incapace, formula il concetto del male
radicale, cioè, l’impossibilità a raggiungere il bene totale
da solo. E’ con la grazia divina che questo diventa possibile.
In uno degli ultimi scritti, Kant si dice convinto che Dio
porterà il Suo regno sulla terra. Ma l’uomo per questo, non può
siltanto aspettare l’opera di Dio, confidando nella Divina
Provvidenza. Anzi, il suo principale compito è contribuire,
quanto è possibile, alla realizzazione di questo disegno di Dio.
In sostanza, gli uomini di buona volontà operano "Che venga il
regno di Dio e sia fatta la sua volontà sulla terra”.
E’ Kant medesimo, in una lettera del 1793 al suo
amico Stäudlin, ad affermare che tutto il suo metodo filosofico
e tutta la sua filosofia sono in funzione della religione,
essendo la base del suo pensiero e della sua stessa
formazione “principalmente nelle cose di religione”.
|
|