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Francesco De Sanctis (Morra Irpina, 28 Marzo 1817 – Napoli, 29 Dicembre 1883) è autore della Storia della letteratura italiana, che rappresenta la prima grande sintesi organica di tutta la letteratura italiana. Diverse furono le Storie della Letteratura ma nessuna era trattata con i criteri di analisi a cui si rifaceva il De Sanctis. Già in una lettera del 1863 l'autore accenna alla volontà di realizzare un profilo storico della nostra letteratura. Inutilmente cercò di coinvolgere il Ministero della Pubblica Istruzione per il finanziamento necessario per la sua stesura. Nel 1967 gli arrivò la proposta dell'editore napoletano Antonio Morano che gli chiedeva di comporre un manuale di Letteratura italiana per i Licei. La complessità dell'operazione e la grandezza della materia lo portarono a dilatarne il testo. Prevista in un volume unico, fu pubblicata in due, nel 1870 e nel 1871. Tanto che i due ultimi capitoli, che riguardavano il Settecento e l'Ottocento presentano una maggiore sommarietà nella trattazione, dovuta ai tempi che si ampliavano eccessivamente agli occhi dell'editore.
La sua realizzazione lo fa ritenere il maggiore critico letterario e saggista del secolo XIX.
Attraverso le opere letterarie ed i loro autori, egli cerca di narrarci, appassionatamente ma con modi colloquiali, l'intera storia della società italiana. L'opera, molto vasta, è articolata in venti capitoli.

 

« «I critici pedanti — dice il De Sanctis — si contentano d'una semplice esposizione e si ostinano sulle frasi, sui concetti, sulle allegorie, su questo e su quel particolare come uccelli di rapina su un cadavere . . . Essi si accostano ad una poesia con idee preconcette : chi di essi pensa ad Aristotele e chi ad Hegel.

Prima di contemplare il mondo poetico lo hanno giudicato : gl'impongono le loro leggi in luogo di studiar quelle che il poeta gli ha date. .... Critica perfetta è quella in cui i diversi momenti (per i quali è passata l'anima del poeta) si conciliano in una sintesi di armonia.

Il critico deve presentare il mondo poetico rifatto ed illuminato da lui con piena coscienza, di modo che la scienza vi presti, sì, la sua forma dottrinale, ma sia però come l'occhio che vede gli oggetti senza però vedere se stesso. La scienza, come scienza, è, forse, filosofia, ma non è critica». »
F. De Sanctis - Saggi Critici - Morano - Napoli 1874


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