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I padri
della Scienza hanno sempre avuto il compito di innovare e
fondare nuove branche e di raccogliere tutte le polemiche
seguenti alle novità introdotte. Il Freud del XIX secolo veniva
visto con diffidenza negli ambienti scientifici della Vienna di
fine secolo. Molti furono, successivamente, i dissensi con Freud
e le sue teorie, e diversi
gli indirizzi di pensiero alternativi che ne nacquero: di
Adler, Jung ed altri. Ancora oggi le sue teorie sono al centro
di accesi dibattiti e di infinite discussioni, questo perché
Freud ha aperto tematiche dalle mille implicazioni, non solo nel
campo medico-scientifico, ma anche accademico, letterario,
filosofico e culturale in genere. La sua teoria, non
scientifica, si basa sull'inconscio e sugli influssi di questo
con il comportamento ed il pensiero umano, e nella interazione e
comunicazione con gli altri
individui. Già, prima di lui, alcuni ricercatori come
Josef Breuer e Jean-Martin Charcot avevano condotto studi
sull'isteria, rilevando che questa derivava da un disturbo della
psiche e non, come si credeva, da una simulazione
dell’individuo. Freud, partendo da questa base, sviluppò alcuni
principi basilari della psicoanalisi, legati al rapporto tra
medico e paziente (la resistenza e il transfert) e sul metodo di
indagine. Quest’ultimo, che finalmente dava all’analista degli
“strumenti” per indagare sull’inconscio del paziente, si basava
sull'analisi di associazioni libere, lapsus (da cui deriva il
“lapsus freudiano”), atti involontari e l'interpretazione dei
sogni. Nel 1896 dopo 10 anni di esperienze nel settore della
psicopatologia, in due pubblicazioni Freud usò il termine
"psicoanalitico" per la prima volta. Col termine “psicoanalisi”
egli intendeva un gruppo di concezioni psicologiche (teoria
della psiche) basate su di un metodo per l'indagine di processi
mentali, altrimenti inaccessibili, che fosse terapeutico in
quanto finalizzato alla cura delle nevrosi. La peculiarità,
tuttavia, della teoria freudiana, l'impulso sessuale e le sue
relazioni con l'inconscio, che Freud considerava il fulcro delle
malattie psichiatriche, fu ritenuta eccessiva dagli allievi e
colleghi, fu contestata e, come abbiamo detto, da questo ha dato
luogo alla nascita di scuole scientifiche di diverso
orientamento. Sembra, infatti, dalla consueta storiografia
della psicoanalisi, che in Europa le nuove teorie di Freud,
basate sulla libido come pulsione principale, animalesca e
primitiva, nella vita emotiva dell'uomo, ottennero un impatto
assai duro. Lo si accusava principalmente di danneggiare la
società mettendo a nudo indecenze e perversioni d’ogni genere.
Ne sarebbe nata “una lotta” contro le scandalose nuove teorie.
Lo stesso Jung uscì dalla struttura delle teorie freudiane, alla
ricerca di motivazioni altre nell’analisi dell’inconscio, tanto
che fu accusato in seguito da Freud di “codardia”.
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