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Pellegrino Artusi -
LA SCIENZA IN CUCINA
E L'ARTE DI MANGIAR
BENE
 
Volume 1
Pagine 900
Versione Brossura
Editrice - BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Costo su IBS
Euro 15,00

 
  4/5  
Speciale Natale e Capodanno 2010
 
 
 



NEL LONTANO DICEMBRE 1936
LA RIVISTA LA CUCINA ITALIANA
SUGGERI' AI SUOI LETTORI
IL PRANZO DI NATALE E CAPODANNO.
NOI VE LO RIPROPONIAMO,
COME CURIOSITA' O COME CONSIGLIO.
IN OGNI CASO: BUONE FESTE!


 
       
 
Quelle feste
del 36...
Il pranzo di Natale Il pranzo di Capodanno  
       
     
Il mensile
La cucina italiana
La cultura gastronomica    
       

 

 

Pubblica in media mille ricette nuove ogni anno. Ha una cucina in redazione e una sala di posa per fotografare i piatti ideati dagli chef. Infine le nuove creazioni passano sotto il giudizio del direttore e del suo staff, che ne testano il gusto secondo molti punti di vista e regole. E’ “La cucina italiana”, notissimo e autorevole mensile italiano di gastronomia, ma, più ampiamente, di cultura alimentare. Il primo numero uscì in edicola il 15 dicembre 1929, a Milano. Il suo fondatore e primo direttore fu il giornalista e uomo di cultura Umberto Notari.
Sin dall’inizio Notari si mise in luce per la sua volontà rinnovatrice. Nel tempo editò diverse testate di giornale, in particolare con la collaborazione di futuristi italiani. Ad esempio, con la fondazione dell’agenzia “Le Tre I”, una delle prime agenzie italiane di pubblicità, egli stampò molto materiale promozionale, illustrato da importanti pittori futuristi tra cui Mario Sironi e Fortunato Depero. Il suo carattere “avanguardista” lo portò ad aderire alla politica del regime fascista e a diventarne uno degli intellettuali che più lo sostennero, fondando, tra l’altro, il quotidiano L'Ambrosiano.
La fondazione de “La cucina italiana” gli permise di spingere verso innovazioni dietetiche nell'alimentazione popolare. Così, accanto alla diffusione della cultura gastronomica italiana, egli propose soluzioni culinarie molto innovative, soprattutto sotto il profilo economico. Ogni mese erano pubblicate decine di ricette, proposte per imbandire la tavola, regole di galateo classiche e nuove, nonché ricette fornite da scrittori ed artisti,  accompagnate da racconti e  poesie. A causa della guerra il mensile cessò le pubblicazioni nel 1943.
“La cucina italiana” tornò in edicola solo nel 1952, grazie alle sorelle Gosetti, e da allora è una delle più autorevoli e diffuse del settore. Venne successivamente acquistato dalla Editrice Quadratum nel 1986. Dal gennaio 1981 al febbraio 2006 è stato diretto da Paola Ricas, che ha lasciato il compito a Patrizia Caglioni.

Al centro delle sue proposte gastronomiche vi è la tradizione culinaria italiana, ma, negli ultimi anni, il panorama della rivista si è ampliato, per cui, oltre a nuove proposte basate sulla nostra tradizione, il giornale tende alla valorizzazione dei prodotti del territorio, come al concetto di stagionalità ad esso legato. Nuovi approfondimenti e temi si stanno imponendo: quali le nuove esigenze, come ad esempio la cucina veloce o la cucina dietetica (curata da un’équipe medica) e le cucine etniche, che si sono poste ultimamente all’attenzione nell’Italia contemporanea. In quest’ottica si muovono gli Speciali de la Cucina Italiana(a carattere monografico) servizi, inchieste e rubriche, sui temi più disparati: dall’enologia al turismo enogastronomico, fino alle nuove eccellenze dei ristoratori italiani.
I servizi, come dicevamo, diffondono il tema gastronomico, insegnando a mangiare sano e con gusto, intelligenza e cultura alimentare, per la definizione di uno stile di vita moderno, ma sempre basato sulle nostre tradizioni culinarie.

Dal 1997 è attivo su internet il sito della rivista, ormai visitato da oltre 300mila utenti. Diverse sono le edizioni de “La cucina italiana” in altre lingue: tedesca, fiamminga, inglese (dal 2007 distribuita anche negli Stati Uniti), ceca e dal 2008 turca. Dal novembre 2002 sotto il marchio della rivista sono stati pubblicati diversi testi in libreria, volumi e ricettari, editati dalla Edizioni Piemme.
 

   
   
Pellegrino Artusi.
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