Pubblica in media mille ricette nuove
ogni anno. Ha una cucina in redazione e una sala di posa per
fotografare i piatti ideati dagli chef. Infine le nuove
creazioni passano sotto il giudizio del direttore e del suo
staff, che ne testano il gusto secondo molti punti di vista e
regole. E’ “La cucina italiana”, notissimo e autorevole mensile
italiano di gastronomia, ma, più ampiamente, di cultura
alimentare. Il primo numero uscì in edicola il 15 dicembre 1929,
a Milano. Il suo fondatore e primo direttore fu il
giornalista e uomo di cultura Umberto Notari. Sin
dall’inizio Notari si mise in luce per la sua volontà
rinnovatrice. Nel tempo editò diverse testate di giornale, in
particolare con la collaborazione di futuristi italiani. Ad
esempio, con la fondazione dell’agenzia “Le Tre I”, una delle
prime agenzie italiane di pubblicità, egli stampò molto
materiale promozionale, illustrato da importanti pittori
futuristi tra cui Mario Sironi e Fortunato Depero. Il suo
carattere “avanguardista” lo portò ad aderire alla politica del
regime fascista e a diventarne uno degli intellettuali che più
lo sostennero, fondando, tra l’altro, il quotidiano
L'Ambrosiano. La fondazione de “La cucina italiana” gli
permise di spingere verso innovazioni dietetiche
nell'alimentazione popolare. Così, accanto alla diffusione della
cultura gastronomica italiana, egli propose soluzioni culinarie
molto innovative, soprattutto sotto il profilo economico. Ogni
mese erano pubblicate decine di ricette, proposte per imbandire
la tavola, regole di galateo classiche e nuove, nonché ricette
fornite da scrittori ed artisti, accompagnate da racconti e
poesie. A causa della guerra il mensile cessò le pubblicazioni
nel 1943. “La cucina italiana” tornò in edicola solo nel
1952, grazie alle sorelle Gosetti, e da allora è una delle più
autorevoli e diffuse del settore. Venne successivamente
acquistato dalla Editrice Quadratum nel 1986.
Dal gennaio 1981 al febbraio 2006 è stato diretto da Paola Ricas,
che ha lasciato il compito a Patrizia Caglioni.
Al centro
delle sue proposte gastronomiche vi è la tradizione culinaria
italiana, ma, negli ultimi anni, il panorama della rivista si è
ampliato, per cui, oltre a nuove proposte basate sulla nostra
tradizione, il giornale tende alla valorizzazione dei prodotti
del territorio, come al concetto di stagionalità ad esso legato.
Nuovi approfondimenti e temi si stanno imponendo: quali le nuove
esigenze, come ad esempio la cucina veloce o la cucina dietetica
(curata da un’équipe medica) e le cucine etniche, che si sono
poste ultimamente all’attenzione nell’Italia contemporanea. In
quest’ottica si muovono gli Speciali de la Cucina Italiana(a
carattere monografico) servizi, inchieste e rubriche, sui temi
più disparati: dall’enologia al turismo enogastronomico, fino
alle nuove eccellenze dei ristoratori italiani. I servizi,
come dicevamo, diffondono il tema gastronomico, insegnando a
mangiare sano e con gusto, intelligenza e cultura alimentare,
per la definizione di uno stile di vita moderno, ma sempre
basato sulle nostre tradizioni culinarie.
Dal 1997 è
attivo su internet il sito della rivista, ormai visitato da
oltre 300mila utenti. Diverse sono le edizioni de “La cucina
italiana” in altre lingue: tedesca, fiamminga, inglese (dal 2007
distribuita anche negli Stati Uniti), ceca e dal 2008 turca. Dal
novembre 2002 sotto il marchio della rivista sono stati
pubblicati diversi testi in libreria, volumi e ricettari,
editati dalla Edizioni Piemme.
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