Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale: opportunità di costituzione e possibili obiettivi

GIOVANNI SACCÀ

La Macroregione è uno strumento comunitario approvato dalla Comunità Europea nato con lo scopo di favorire la partecipazione al processo decisionale non solo degli stati ma anche delle regioni, degli enti locali e della società civile in aree circoscritte dello spazio europeo.

Gli interventi concordati in ambito macroregionale possono essere sostenuti dai fondi strutturali e da investimenti europei per affrontare le sfide comuni relative ad una determinata area geografica. Gli stati di una determinata macroregione possono appartenere oppure no all’Unione Europea.

Nel 2009 venne istituita la prima macroregione denominata Regione del Mar Baltico (EUSBSR [1]), nel 2010 la regione del Danubio (EUSDR [2]), nel 2014 l’Unione europea per l’Adriatico e Ionio (EUSAIR [3]) ed infine nel 2015 venne istituita la macroregione Alpina (EUSALP [4]).

Sull’esperienza di queste quattro macroregioni è nata l’idea di costituire la Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale (MMCO) (fig. 1).

Delle macroregioni del Mediterraneo se ne parla da anni; infatti, tra gli altri documenti è significativa la “Relazione sull’evoluzione delle strategie macroregionali dell’UE: pratiche attuali e prospettive future, in particolare nel Mediterraneo [5]” predisposta dalla Commissione per lo sviluppo regionale discussa dal Parlamento Europeo durante la seduta 27/06/2012 (A7-0219/2012) e approvata il 3 luglio 2012 (GU C 349 E del 29.11.2013, pag. 1).

In tale documento, tra l’altro, si auspica l’istituzione, dopo di quella adriatico-ionica, di due nuove strategie macroregionali mediterranee, occidentale e orientale, che insieme alla Adriatico-Ionica dovrebbero consentire di condurre una politica comune per tutto il bacino del Mediterraneo, in sinergia con le priorità definite dalle organizzazioni regionali e internazionali, in particolare quelle definite dall’Unione per il Mediterraneo, e di applicare le migliori pratiche in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi della strategia dell’Unione Europea per una crescita economica intelligente e sostenibile.

Per poter dare attuazione all’ipotesi di costituzione della Macroregione MMCO è necessario basarsi su accordi internazionali già in essere. Come noto durante la conferenza ministeriale euromediterranea di Barcellona del 27 e 28 novembre 1995 è stato avviato il “Partenariato euromediterraneo” (Euromed), chiamato anche “Processo di Barcellona” ovvero una strategia comune europea per la regione mediterranea. Negli anni successivi sono stati sottoscritti accordi di associazione tra i paesi membri dell’Unione Europea e dieci paesi del Mediterraneo. Nel 2007 è stato approvato il Piano di Azione Regionale per i Trasporti (RTAP) per la regione MED per il periodo 2007-2013. Il 13 luglio 2008 durante il vertice di Parigi per il Mediterraneo è nata l’Unione per il Mediterraneo (UpM) con il proposito di consolidare e rafforzare i traguardi ottenuti nell’ambito del Partenariato euro-mediterraneo (Euro-MED).

Successivamente, in risposta alle esigenze di sviluppo emergenti della regione mediterranea, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (ECE o UNECE dall’acronimo inglese di United Nations Economic Commission for Europe) ha cooperato con l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo (PAM) per promuovere lo sviluppo nella regione del Mediterraneo [6].

Durante la 2° Conferenza Euro-MED dei Trasporti, tenutasi a Bruxelles il 14 novembre 2013, sono stati valutati i risultati del Regional Transport Action Plan (RTAP) per il periodo 2007-2013. Nel corso del 13° Forum del Trasporto Euro-MED (Bruxelles 25 marzo 2015) è stato approvato il nuovo Regional Transport Action Plan 2014-2020 (RTAP).

Sarebbe opportuno istituire la nuova Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale (MMCO) per tentare di affrontare e risolvere le seguenti problematiche:

  • salvaguardare il mare Mediterraneo;
  • promuovere la reciproca conoscenza e socializzazione tra i popoli;
  • promuovere una crescita sostenibile in termini economici, sociali e culturali in tutta l’area sia nelle regioni del sud Europa che in quelle del nord Africa (istruzione superiore e ricerca);
  • migliorare le infrastrutture stradali e ferroviarie, porti, interporti e aeroporti per creare nuove opportunità di sviluppo che riducano la necessità di migrazione;
  • Sviluppare e gestire un piano condiviso di utilizzo delle energie alternative (piano solare del mediterraneo, eolico, ecc.);
  • Sviluppare e gestire un comune sistema di protezione civile e controllo delle migrazioni;
  • combattere la delinquenza comune e organizzata.

Le attività in atto di cooperazione tra i paesi dell’Unione per il Mediterraneo potrebbero favorire la creazione della Macroregione Mediterranea Centro Occidentale con lo scopo di allargare il processo di partecipazione decisionale tra gli stati anche alle regioni, agli enti locali e alla società civile creando coesione sociale e sviluppo.

[1] http://www.balticsea-region-strategy.eu/

[2] http://www.danube-region.eu/

[3] http://www.adriatic-ionian.eu/

[4] https://www.alpine-region.eu/

[5] http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A7-2012-0219+0+DOC+XML+V0//IT

[6] http://www.unece.org/press/pr2011/11trade_p05e.html

Immagine: Ipotesi relativa alla Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale (MMCO)

Giovanni Saccà è esperto di Ingegneria Ferroviaria. Responsabile Settore Studi e Trasporti Ferroviari del Collegio Amministrativo Ferroviario Italiano (C.A.F.I.). Preside del Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani (C.I.F.I.) della Sezione di Verona.

 

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I DUE ARTICOLI SONO PUBBLICATI NEL PRIMO NUMERO DI ESPERIENZE MEDITERRANEE