Pubblicità di lampade elettriche (1897)

Nel corso dei primi decenni del XX secolo, la società di massa si è affermata in Occidente grazie a una straordinaria espansione dell’istruzione, che ha coinvolto tutte le classi sociali, e ai processi di modernizzazione che hanno caratterizzato i paesi europei più avanzati. La nascita di un’opinione pubblica moderna ha coinciso con la diffusione capillare della stampa popolare e la scoperta del tempo libero da parte di diverse fasce sociali. Spettacoli, luoghi di incontro e opportunità di svago sono diventati piaceri condivisi su larga scala.

Il concetto di “massa” richiama l’immagine di un aggregato omogeneo in cui l’individualità tende a dissolversi nel gruppo. La società di massa, generata dalle trasformazioni sociali e dall’evoluzione culturale dei popoli europei e americani, si è progressivamente estesa anche ad altri continenti. L’avvento della società di massa viene generalmente datato tra la fine del XIX secolo, quando G. Le Bon pubblicò “La Psicologia delle folle” nel 1895, e l’inizio del XX secolo. Questo fenomeno ha caratterizzato l’intero Novecento, parallelamente all’affermazione della produzione in serie e del mercato dei consumi. L’aumento demografico, l’urbanizzazione, la diffusione dell’istruzione e l’estensione del diritto di voto, hanno completato il quadro, favorendo una maggiore consapevolezza e partecipazione politica in ampi strati della società.

Le relazioni sociali non si svolgono più esclusivamente all’interno di comunità chiuse come parrocchie, luoghi di lavoro e piccoli paesi, ma si riferiscono a strutture organizzate come partiti, gruppi sindacali e apparati statali, che esercitano una forte influenza sul modo di vivere, sui costumi e sulle convinzioni politiche.

Ampi settori della società entrano, sia come produttori che come consumatori, nel sistema economico di mercato. Negli anni precedenti alla guerra, fino al 1913, l’economia attraversa un periodo di prosperità grazie alle nuove scoperte in campo elettrico, chimico e siderurgico, e a una ulteriore espansione del mercato. I salari degli operai crescono e aumenta parallelamente la domanda di beni di consumo. L’esigenza di un mercato moderno spinge le industrie ad accelerare i sistemi di produzione per soddisfare le richieste della popolazione.

L’istruzione continua a crescere e l’analfabetismo, che alla fine dell’Ottocento era ancora intorno al 45%, si riduce notevolmente. La scolarizzazione fa progressi ovunque e la scuola primaria diventa obbligatoria nei primi anni del Novecento. Sebbene la scuola secondaria rimanga poco frequentata a causa del suo costo elevato e sia riservata a un’élite destinata a formare le nuove classi dirigenti, l’istruzione contribuisce comunque a rafforzare il senso di identità nazionale e l’adesione alle istituzioni dello Stato.

L’uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa, come il cinema e la radio, ha costituito un’ulteriore componente fondamentale di questo processo, insieme al ruolo crescente e pervasivo della pubblicità nelle società democratiche dei decenni postbellici. Parallelamente, la forza dei moderni mass-media, soprattutto della stampa e successivamente, nel corso degli anni, della radio prima e della televisione poi, ha aumentato le possibilità di manipolazione dell’opinione pubblica e dei comportamenti sociali.

Molti studiosi individuano quindi una dualità tra un “pubblico di élite”, composto da gruppi dirigenti e avanguardie intellettuali, e un “pubblico di massa”, ossia un insieme di persone dotate di un sistema di credenze povero dal punto di vista cognitivo ed emotivamente instabile, e pertanto vulnerabili alle manipolazioni delle élite.

In conclusione, la società di massa ha trasformato profondamente il tessuto sociale e culturale delle nazioni, creando nuove dinamiche di partecipazione e influenza. Sebbene abbia rafforzato l’inclusione e l’accesso alle risorse educative ed economiche, ha anche accentuato la divisione tra élite e pubblico di massa, esacerbando le tensioni sociali e politiche. La consapevolezza di questa dualità è cruciale per comprendere le sfide contemporanee e promuovere una società più equa e informata.

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