Aiutato dalla moglie Denise testimonial del marchio, Poiret vestì mezza Parigi, con abiti ispirati dai suoi viaggi e caratterizzati da Oriente e Russia
Durante la Belle Époque, Parigi è stata la culla delle grandi case di moda, che in questo periodo hanno conosciuto uno sviluppo rapido e straordinario. Nel 1906, un giovane sarto di nome Paul Poiret ha segnato una svolta rivoluzionaria nel mondo della moda. La sua audacia e il suo spirito innovativo lo hanno consacrato come uno dei precursori dello stile Art Déco. Poiret ha fondato la sua casa di moda nel 1903, ma è stato nel 1906 che ha introdotto un cambiamento significativo: ha eliminato gli elementi scomodi dell’abbigliamento femminile, come busti, stecche, gonne e sottogonne, creando così il concetto dell’abito “libero”. Questo nuovo modello è diventato simbolo dell’emancipazione femminile, rendendo le donne più agili e disinvolte nei movimenti.
Il successo delle creazioni di Poiret è dovuto anche alla collaborazione con l’illustratore Paul Iribe. Nel 1908, Poiret ha incaricato Iribe della progettazione del catalogo “Les Robes de Paul Poiret raconte par Paul Iribe”, un’opera che ha riscosso grande successo grazie alla sua natura innovativa. Nel 1910, l’orientalismo era di gran moda e i balletti russi insieme a Léon Bakst trionfavano a Parigi. Poiret ha seguito questa tendenza, acquistando tessuti colorati dalla Wiener Werkstätte di Vienna e instaurando con essa una lunga collaborazione.
Nel 1911, Poiret ha fondato la scuola “Les Ateliers de Martine”, intitolata alla sua figlia minore Martine, dove le giovani ragazze erano formate seguendo le linee guida della Wiener Werkstätte. Inoltre, ha creato la linea di profumi “Parfums de Rosine” in onore della sua figlia maggiore Rosine, anticipando così la tendenza di fragranze per le case di alta moda, molto prima della sua concorrente Coco Chanel.
I modelli di Poiret, di grande gusto e raffinatezza, mettevano in risalto l’eleganza fluida degli abiti che valorizzavano armoniosamente il corpo femminile. Un altro illustratore delle sue creazioni è stato George Lepape, che nel libro “Les Choses de Poiret” sempre del 1911 non solo ha mostrato gli abiti, ma ha anche disegnato le acconciature e le nuove tonalità del trucco, ispirate alle soluzioni cromatiche dei pittori fauves, alle scenografie dei balletti russi e persino al pallore delle dive del cinema.
Parallelamente ai cambiamenti nel vestiario, si è assistito anche a una trasformazione nell’acconciatura del volto. Il trucco, promosso dalle aziende cosmetiche, ha introdotto novità come il rimmel per gli occhi, il rossetto per le labbra e il taglio dei capelli. A Parigi sono nati celebri parrucchieri, tutti impegnati nell’esaltazione della femminilità attraverso soluzioni audaci e originali.
Lo stile di Poiret, strettamente legato all’Art Déco, è stato innovativo fino alla fine della Prima guerra mondiale. Tuttavia, ha dovuto cedere il passo alla sua più agguerrita concorrente, Coco Chanel, assistendo al declino economico della sua casa di moda. Nel 1930, Poiret ha pubblicato le sue memorie con il titolo “En habillant l’époque”.
In pochi anni, la moda ha subito una rapida evoluzione. Nel 1911, Coco Chanel, una delle più famose sarte parigine, ha inventato i cappelli a cloche e nel 1914 ha accorciato audacemente le gonne. L’immane tragedia della guerra ha, però, cancellato le ingenue illusioni di un’epoca felice. L’immagine della donna fragile e fatale dell’inizio del secolo è stata sostituita dalla crocerossina, impegnata a prestare soccorso ai feriti, ma sempre elegante nella sua uniforme bianca.
Nel 1914, poco dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, Poiret ha sviluppato il primo nuovo cappotto militare per l’esercito francese dal 1877. È stato quasi per caso che è nato il famoso look “blu orizzonte” del soldato francese in prima linea. Poiret ha introdotto il suo nuovo cappotto monopetto accorciato con code abbottonate e colletto morbido nel settembre 1914. Rispetto al pesante modello precedente, con il suo scomodo colletto alto e corto, la linea dello stilista fu chiaramente visibile.
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