La pasta, un successo del XX secolo in Italia come all’estero

 

 

La popolarità della pasta nel mondo si deve a piccoli, improbabili personaggi: gli emigranti. Queste persone hanno portato ovunque la nostra cultura e i nostri gusti, che sono divenuti modello di riferimento. Gli emigranti hanno aperto piccoli ristoranti italiani, dove gustare le nostre eccellenze gastronomiche, in particolare la pasta. Oggi, grazie a loro, l’Italian Food è un modello di successo nel mondo. La pastasciutta è divenuta alimento simbolo dell’Italia, e l’espressione “al dente”, che è intraducibile, fa parte del nostro stile di vita, in quanto storico. Già i napoletani usavano l’espressione “il nervo”, per indicare il giusto grado di cottura. Ugualmente nel suo celeberrimo testo sulla cucina dell’Ottocento, Artusi raccomanda di mangiare gli spaghetti “durettini”.
L’abitudine italiana, però, non vuol dire anche quella estera. Altrove la pasta viene consumata scotta, non sempre ma spesso come contorno. Per questo la pasta, la pizza e la cucina fanno parte dell’invidiabile Italian Stile, cioè del nostro stile di vita.

Se a tavola, in Italia, la prima portata è la pasta, cosa considerata ormai scontata in quanto usuale, il nostro stile di vita è dovuto al successo dei pastifici industrializzati, che hanno saputo, producendo di più e a basso costo, conquistare sicuramente il mercato italiano. Questo è avvenuto con la meccanizzazione totale degli stabilimenti, cioè a partire dagli anni ’20, per affermarsi pienamente dal secondo dopoguerra. Il miglioramento di vita, lo sviluppo industriale e l’esplosione dei consumi, ma soprattutto la raggiunta omogeneità dei costumi, ha comportato sicuramente il successo nazionale della pasta. I dati, infatti, ci riportano che il consumo di pasta passò, tra il 1936 e il 1954, dai18 ai 28 kg pro capite.
Così, con il Sud ed il Nord insieme, la pastasciutta “al modo napoletano” è divenuta la pastasciutta “al modo italiano”. La pasta, alimento meridionale per eccellenza, ha reso giustizia di ogni torto subito dal Sud dopo l’Unità d’Italia, entrando nelle abitudini di tutta la realtà nazionale.

 

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