Vincent Van Gogh – Quando rubarono tre delle sue tele da dieci miliardi di lire

 

Vincent van Gogh, Contadina seduta

 

Nella notte tra mercoledì e giovedì del 28 giugno 1990 a Den Bosch, nei Paesi Bassi, tre dipinti di Vincent van Gogh spariscono senza che il sistema di allarme entri in funzione. Sono tre opere, olii su tela del cosiddetto periodo olandese, dipinte negli anni Ottanta dell’Ottocento: “Contadina seduta” di proprietà dello Stato, “Il mulino di Gennep” appartenente ad una collezione privata ma affidata al museo, e “Contadina che zappa vista di spalle” di proprietà del museo. I tre quadri sono considerati dagli esperti “opere minori” del pittore. Se così non fosse stato sarebbero rimaste attaccate alla parete, dal momento che non è la prima volta che opere di Vincent van Gogh sono rubate da musei olandesi. Tuttavia, data la loro celebrità, si sono rivelate invendibili, se non a qualche collezionista disposto a chiuderle in un caveau piuttosto che esporle nella propria residenza. Così, dopo qualche mese, le autorità hanno sempre trovato il modo di riportarle a casa in cambio di un occultato riscatto. Le opere trafugate a Den Bosch, invece, riguardano il periodo iniziale dell’attività artistica di Vincent. È il periodo dei “mangiatori di patate”, quando il pittore abita nel piccolo borgo di Neunen e dipinge contadini e artigiani. Vincent è nato da queste parti, a Zundert, nella provincia del Brabante Settentrionale. Clima inclemente, paesaggi aspri, orizzonti chiusi, volti orgogliosi e duri, profili asciutti: tutti elementi che hanno segnato la sua poetica dell’immagine. La relazione tra artista e luogo d’origine è delineata negli schizzi e nelle tele. Se escludiamo un introverso autoritratto con pipa del 1886, scorriamo nature morte, paesaggi, episodi di vita rurale, testimonianza una ispirazione legata alla vita degli ultimi che porterà van Gogh a creare quel capolavoro universale intitolato “I mangiatori di patate”. A questo periodo si riconducono anche tutti gli altri lavori esposti ed ammirati oggi a Den Bosch – che gli olandesi denominano ‘sHertogenbosch e noi italiani chiameremmo città ducale – cittadina nella quale nacque e morì un altro grandissimo pittore fiammingo: Hieronymus Bosch.

 

VINCENT WILLEM VAN GOGH (Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) è stato un pittore olandese. Fu autore di quasi novecento dipinti e più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese. Tanto geniale quanto incompreso in vita, Van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, si suicidò all’età di 37 anni. In quell’epoca i suoi lavori non erano molto conosciuti né apprezzati. (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

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Il sistema d’allarme non scatta rubate tre tele di Van Gogh

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