Le Fisarmoniche di Castelfidardo: sfidano i nuovi gusti musicali

L’antenato della fisarmonica fu lo “tcheng” o “sheng”, un antichissimo strumento cinese e degli altri paesi del sud-est asiatico risalente addirittura a 4500 anni fa. Fu lo “tcheng”, infatti, a utilizzare per primo l’ancia libera, principio sul quale si basa anche la fisarmonica. Il deposito del brevetto della fisarmonica risale al 1829 a opera di Cyrill Demian a Vienna, ma il fondamentale rimaneggiamento avvenne in Italia nella seconda metà dell’Ottocento. A Castelfidardo infatti, nel 1860, la sconfitta dell’esercito pontificio a opera delle truppe piemontesi segnò un traguardo fondamentale nell’unificazione italiana con l’annessione dei territori delle Marche e dell’Umbria al Regno Italico. Questo territorio fu la culla che vide nascere i primi “organetti” o “fisarmoniche”, strumenti conosciuti grazie alle truppe francesi al servizio dello Stato Pontificio e poi perfezionati e adattati ai gusti etno-musicali.

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LE FISARMONICHE DI CASTELFIDARDO

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