Giovanni Saccà: La nuova visione della città metropolitana dello Stretto

Experiences pubblicherà relazioni, presentazioni audiovisive, nonché la registrazione filmata dei momenti principali del convegno realizzato a Roma dall’Associazione Europea del Mediterraneo (AEM).

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

di Giovanni Saccà
(Ingegnere, Esperto CAFI – Socio fondatore e Responsabile Settore Ricerca Infrastrutture, Mobilità e Trasporti A.E.M.) 

Collegamento stabile, trasporti, mobilità urbana e riqualificazione urbanistica.

La storia dell’attraversamento stabile dello stretto di Messina è lunghissima. Il primo progetto significativo risale al 1870 ed è dell’ingegner Carlo Navone. È importante ripercorrere, anche se velocemente, le tappe che hanno condotto nel 1988 alla scelta di progettare un ponte stradale e ferroviario con una campata lunga 3.300 m tra Scilla e Cariddi. Oggi, dopo che la Società Stretto di Messina S.p.A. è stata posta in liquidazione, rimane il problema di realizzare un attraversamento stabile in grado di completare il corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo. Attualmente la Norvegia, che sta adeguando l’autostrada E39, si propone di superare 8 stretti più ampi e profondi dello stretto di Messina per eliminare altrettanti servizi di navi traghetto. Per realizzare tale ambizioso programma sta progettando attraversamenti stabili sia con tecniche classiche, che con tecniche basate sugli sviluppi derivati dalla realizzazione di piattaforme offshore oceaniche utilizzate per l’estrazione di gas e petrolio da grandi giacimenti sottomarini. Arianna Minoretti, ingegnere capo del Dipartimento Statale di Ponti dell’amministrazione pubblica dei trasporti norvegese (Statens vegvesen – Norvegian Public Roads Administration) in qualità di responsabile del Progetto Ponte d’Archimede ha presentato con successo i risultati dello studio di fattibilità per l’attraversamento del Bjørnafjord, che è applicabile a molti altri attraversamenti. Utilizzando tali tecniche nello stretto di Messina, si potrebbero prendere in considerazione soluzioni in grado di realizzare attraversamenti non solo nel punto più stretto, ma anche nel punto più baricentrico rispetto ai centri abitati, in modo da minimizzare i tempi di collegamento interni all’Area Metropolitana dello Stretto. Tutto ciò con lo scopo non solo di risolvere le problematiche dei collegamenti a lunga distanza, ma soprattutto per creare le condizioni in grado di unire le città Metropolitane di Messina e di Reggio Calabria in un’unica grande città Metropolitana localizzata al centro del Mediterraneo, che diverrebbe la settima città d’Italia e la terza del Sud Italia. Tale evidenza è stata illustrata durante il convegno del 4 luglio dal Prof. Giorgio Goggi, che ha collaborato negli anni Novanta con l’Eni-Consorzio per lo Stretto di Messina nella redazione di studi trasportistici e urbanistici a corredo del progetto noto come tunnel in alveo d’Archimede. L’ipotesi progettuale qui delineata ha l’ambizione di tentare di risolvere allo stesso tempo anche i problemi di congestione urbana sia di Messina, che di Reggio Calabria. Infatti, insieme all’attraversamento stabile potrebbero essere realizzate delle linee metropolitane in grado di risolvere il problema dei trasporti pubblici delle due città metropolitane. Il tutto con lo scopo di contribuire a delineare nuove prospettive in grado di stimolare la stesura di un nuovo Piano Regolatore Generale in grado di cancellare definitivamente le tracce lasciate dal terremoto del 28 dicembre del 1908 e creare allo stesso tempo le condizioni per un nuovo sviluppo economico e sociale dell’intera area.

IMMAGINE DI APERTURA – Immagine tratta dalla presentazione dell’ing. Giovanni Saccà.

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