Indirizzo di saluto ai partecipanti al convegno il 4 luglio

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

Prof. Cosimo Inferrera
emerito Accademia Peloritana dei Pericolanti, Presidente C-MMCO e A.E.M.

Benvenuti in questa splendida e prestigiosa Sala del Cenacolo, concessaci dal Signor Presidente della Camera dei Deputati On. Roberto Fico, cui rivolgiamo il nostro saluto, riverente e grato. Mi pregio ringraziare il Sen. Gianni Pittella del PD, l’On. Paolo Russo di FI, l’On. Luca Toccalini della Lega, che intervengono nel corso di questa laboriosa mattinata secondo i tempi concessi dei lavori in Aula. Ancora saluto con viva cordialità il Sen. Steni Di Piazza del Movimento 5 Stelle, l’On. Turi Grillo, presidente dei Siciliani verso la Costituente, i Sindaci Giovanni Allegra del Comune di Raddusa e Luca Cannata del Comune di Avola. Esprimo sincera gratitudine ai moderatori e ai relatori delle Sessioni, che danno vita a studi, approfondimenti e riflessioni su “Macroregioni Europee del Mediterraneo e l’Area dello Stretto”, richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle forze politiche e delle istituzioni sulla loro infungibilità. Questo ci pare il focus di svolta su “Che fare per il Sud?”. Forza rappresentativa ci conferiscono i loghi dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti dell’Università degli Studi di Messina, dell’Association Europeenne des Cheminots sez. italiana, del CAFI, del FAPI, di un Mondo di Italiani, di Verde Italia, di Vision & Global Trends. Ma Il significato della militanza attiva, da nord a sud del Paese la testimoniano i presidenti di AICCRE sez. Lombardia, Puglia, Molise, Calabria, Sardegna e Sicilia, di AITEF, di BeGov, di Biennale Habitat, del Consorzio pro Ofanto, di MFE sez. Puglia.  

Il Mediterraneo, considerati i legami storici tra le popolazioni delle due sponde rappresenta lo spazio ideale per realizzare nuove forme di governance multilevel, che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni attraverso azioni sinergiche. Così da luogo emblematico di conflitto tra civiltà, può diventare area della cooperazione economica e del dialogo. La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare strutture e servizi di interesse primario, a disposizione delle diverse realtà. Adesso gli enti territoriali nazionali in primis, poi comunitari ed extra comunitari promuovano le strategie indispensabili per individuare la mission e favorire le opportunità che nuovi assetti geopolitici possano offrire ai Paesi rivieraschi del Mediterraneo, isole comprese. Si tratta insomma di conferire al mezzogiorno d’Italia una dimensione di iniziativa politica, che attualmente latita, onde ripristinare la sua centralità geografica, perduta con il sopraggiungere del mondo globalizzato. Le Macroregioni Europee EUSALP, EUSAIR e la costituenda “Macroregione Mediterranea Centro Occidentale” (MMCO) – cioè la nostra Italia integrata in esse verso le quattro direzioni dello spazio geo storico – rappresentano uno strumento idoneo ad agevolare la cooperazione transfrontaliera, proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica. Così miglioriamo le relazioni tra regioni di confine per più efficaci garanzie di diritti e per iniziative innovative di sviluppo congiunto, che riannodino i legami socio-culturali.

In realtà questo 4 Luglio 2019 presso la Sala Cenacolo della Camera dei Deputati rappresenta la prosecuzione del 17 Giugno 2015, un percorso iniziato a Roma presso Spazio Europa della UE in Italia con la collaborazione di ISAG e Innovatori Europei, con il patrocinio dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, delle Università degli Studi di Catania, Enna, Messina, Palermo, del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, del Quotidiano Impresa. Il nostro appello “ABRIDGING TODAY for TOMORROW” non ha sortito effetti. Non si vuol capire che il SISTEMA INTEGRATO DEI TRASPORTI nelle Regioni del Sud passa attraverso la realizzazione fattuale, stabile, vera dell’AREA METROPOLITANA DELLO STRETTO DI MESSINA. Ed abbiamo insistito sul binomio inscindibile Sicilia – Calabria per una prima bozza di Macroregione del Mezzogiorno, che tuttavia ha bisogno del lievito europeo attraverso il Corrido TEN-T5 per una nuova centralità dell’Italia e dell’Europa nel Mediterraneo. Nel linguaggio giuridico, un bene dotato di una sua specifica individualità economica sociale, che non consente la sua sostituzione con un altro si definisce infungibile.  Ecco, appunto, definiamo 
infungibili l’Area dello Stretto e il Sud italiano verso UE e Africa.

La nostra iniziativa coinvolge centocinquanta cittadini, professionisti, esperti di ogni parte d’Italia, in diuturno dialogo attraverso il Gruppo WA “IO X LA MMCO”. Questi stimati partecipanti di “via democratica dal basso” attraverso il “Comitato per la Macroregione Mediterranea Centro Occidentale (C-MMCO), donde ha preso origine la “Associazione Europea del Mediterraneo” (A.E.M.) hanno individuato obiettivi strategici, al primo posto l’ambiente. Oggi vuole essere l’occasione per un approfondimento a più voci, con l’auspicio di poter contare sull’adesione responsabile dei Presidenti di Regione e dei Sindaci delle Città metropolitane, naturali protagonisti di un disegno di sviluppo dell’intero Mezzogiorno. Ci sarà mai?! Andare oltre l’Ego resta l’unico rimedio ai limiti strutturali della nostra primordiale natura, per far germogliare e produrre buoni frutti. Ognuno di noi ha nell’altro sia una possibile fonte nutritiva, spirituale e/o materiale sia un possibile fruitore delle proprie migliori qualità. Abbiamo mai visto una stella “invidiarne” un’altra? Impariamo dall’armonia che regna nell’Universo, fuori di noi. Attingiamo gli insegnamenti necessari per riprodurre modelli collaborativi e interattivi a favore dell’Italia Mediterranea e dell’Italia Continentale. Dunque non possono, non debbono esistere due Italie: rovinose per entrambe !

A Roma, in massima sede istituzionale, percepiamo i primi segni, enunciati si, labili si, ma chiari ! Che il sangue meridionale – versato anche con le bestiali decimazioni dopo Caporetto – ritorni a fluire furente, caldo, generoso nei rivoli socio-culturali atrofici, quasi rinsecchiti e zeppi di sfiducia delle Regioni Sicilia, Calabria, Campania, fra le ultime dieci delle 260 Regioni della UE. Da patologo umano a patologo del territorio ravviso nell’Italia di oggi, pari pari, il quadro di una neoplasia in fase diffusiva, cioè al limite della possibilità di cura (v. schema). Apriamo dunque i cuori alle richieste di schierarsi con noi, per un modello di crescita e di sviluppo comune Sud/Nord. Non esiteremo oltre a denunciare le passività su tutto ciò a Bruxelles, ancora una volta. Cartina al tornasole FACTA, NON VERBA !

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