di Silvia Burini
Università Ca’ Foscari Venezia
Che cosa significava il nome di Vasilij Kandinskij alla fine del XIX secolo? Chi era Kandinskij per gli artisti a lui contemporanei, un po’ più vecchi, come Kostantin Korovin, Andrej Rjabuškin, Michail Nesterov, Valentin Serov, o coetanei come Léon Bakst, o più giovani come Aleksandr Benois, Viktor Borisov-Musatov e Igor’ Grabar’? La risposta è chiara, come nota Sergej Daniel’ nell’introduzione all’edizione russa delle opere: “Per quanto riguarda l’arte, non era nessuno”. Un tipico studente universitario moscovita, “un tipo strambo, che ricorda poco un artista”, scrive Grabar’ nel 1897, dopo averlo incontrato a Monaco nello studio di Anton Ažbe.
LEGGI IL SAGGIO SU ACADEMIA.EDU
IMMAGINE DI APERTURA – Copertina del libro