Sylvia Stave – Cocktail Shaker, 1930

Questa sfera perfetta con un manico fisso ad arco è un cocktail shaker, pregevole lavoro di design prodotto nell’Officina dei Metalli del Bauhaus, sotto la direzione di László Moholy-Nagy. Dopo meticolose ricerche Peter Hahn, direttore dell’Archivio della prestigiosa scuola d’arte tedesca, ha scoperto che fu realizzata di Sylvia Stave e non da Marianne Brandte, alla quale in un primo momento lo shaker fu attribuito. Sylvia Stave, nata in Svezia, a Växjö, nel 1908, espresse la propria creatività artistica progettando e realizzando una quantità di opere in metallo, fra Stoccolma e Parigi, e lavorando prevalentemente oggetti in argento, peltro, ottone, stagno, alpacca. Nel 1929 ha iniziato a collaborare come designer della CG Hallbergs Guldsmedsaktiebolag di Stoccolma. Ad appena 23 anni, nel 1931, è stata nominata direttore artistico della stessa fabbrica, una delle più grandi aziende di gioielleria della Svezia con oltre 600 dipendenti, nota per l’alta qualità e per la collaborazione dei principali designer dell’epoca. In un’intervista a Svenska Dagbladet, Sylvia Stave ha espresso il suo amore per l’argento e la sua disapprovazione per ciò che è appariscente o imitativo. Lodando le superfici lisce e le linee rette e pulite, ha sottolineato: «Pensiamo a quanto si guadagnerebbe se le persone imparassero a capire cosa significa qualità, anche in termini di argento o peltro. Un oggetto semplice può essere altrettanto bello, anche più bello, da un punto di vista artistico di uno sontuoso!». Nel 1937 Stave si è trasferita a Parigi, dove ha ricevuto un premio all’Esposizione Mondiale. Nel 1939, ha fatto un breve ritorno nel suo paese natale per disegnare la nuova collezione Hallbergs. Si è quindi trasferita definitivamente a Parigi nel 1940, per lasciare inaspettatamente il proprio lavoro e occuparsi della vita familiare. Ha però continuato ad esercitare di tanto in tanto come disegnatrice, realizzando illustrazioni di libri. Oggi Sylvia Stave è considerata dalla critica internazionale uno dei maggiori artisti che hanno contribuito in modo determinante al design svedese moderno con i suoi oggetti sobri e immacolati. I suoi progetti per articoli domestici – quali brocche, teiere, vasi, bicchieri da tavola, piatti da portata – sono caratterizzati da una purezza di forma, volumi geometrici legati ad una estetica funzionalista. Dall’inizio della carriera, fino alla sua rinuncia dieci anni dopo, Stave si è distinta in molte mostre d’arte sia in Europa che negli Stati Uniti.

Questo shaker, nato nella scuola del Bauhaus, è molto lontano dagli shaker tradizionali che siamo abituati a utilizzare. È infatti orizzontale e non verticale, ciò perché è indirizzato a sperimentare forme estetiche a carattere geometrico – come linee diritte, quadrati, circonferenze – alla base della ricerca da cui il Bauhaus ha tratto ispirazione. Lo shaker, dalla configurazione innovativa, richiamò subito l’attenzione anche perché spingeva oltre i limiti le produzioni in metallo dell’epoca. Dal 1989, su licenza dell’Archivio Bauhaus, possiamo ancora trovare questo straordinario Cocktail Shaker nel catalogo Alessi, azienda italiana produttrice di oggetti di design, fondata nel 1921 da Giovanni Alessi. La sfera, senza apparenti giunture, prodotta attualmente in acciaio inossidabile 18/10 lucidato a specchio, anziché nella versione originaria nichelata, presenta ancora oggi difficoltà per l’attenzione e la cura che non si possono demandare esclusivamente alle macchine. Si tratta infatti di produrre due emisferi separatamente da un medesimo stampo, unirli per fusione e, quindi, lucidarli a specchio manualmente. La sfera che ne risulta è un colpo d’occhio, per la sua forma essenziale che, grazie alla posizione del manico, induce in modo del tutto naturale all’atto del versare il cocktail miscelato. Questo è anche il limite del pezzo, secondo alcuni critici, poiché evocherebbe un oggetto statico, piuttosto che un oggetto da scuotere per shakerare. Dalla critica all’oggetto si passa alla critica nei confronti dell’intera scuola del Bauhaus. Ci si domanda, infatti, fino a che punto uno shaker per cocktail possa considerarsi un contributo conveniente alla produzione di massa. Tutto ciò non considerando affatto il carattere aperto e sperimentale di questa scuola di architettura, arte e design. D’altra parte, perché limitare la fantasia? Per fare piacere ai critici? Sylvia Stave ha, infatti, prodotto diversi tipi di oggetti per la casa, oltre a shaker e bicchieri da cocktail, come documentato nella collezione del Nationalmuseum di Stoccolma, dedicata ad arti, mestieri, e design. Sylvia Stave è morta a Parigi nel 1994. Il Nationalmuseum ha più di 40 oggetti da lei realizzati, la maggior parte dei quali sono stati acquisiti nel 2013 dal collezionista tedesco-svedese Rolf Walter. Molti di questi oggetti sono stati esposti nella mostra “Donne pioniere – La forma svedese durante il periodo tra le due guerre“, al Castello di Läckö nel 2015. e successivamente ripresentata al Museo Röhsska.

GUARDA LA COLLEZIONE DI SYLVIA STAVE AL NATONALMUSEUM DI STOCCOLMA (SVEZIA)

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